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3 Caminos 1×07 – Episode 7TEMPO DI LETTURA 3 min

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Un libro, si dice, cambia a seconda della persona che lo legge o dell’età a cui una stessa persona lo legge. Analogamente avviene per i luoghi. Un viaggio può essere affrontato da diverse prospettive a seconda dell’età, della cultura, del momento fisico e psicologico che si sta attraversando.
Nell’affrontare le stesse strade, ma con una ventina di anni di più sul groppone, le emozioni sono diverse, ma non per questo meno potenti.

TE VOY A MATAR!


I complicati rapporti tra Raquel, Yoon Soo e il figlio occupano buona parte dell’episodio.
Dopo un inizio a dir poco burrascoso, il ragazzo sembra piano piano accettare i gesti di buona volontà del padre. I due si conoscono poco, fra di loro c’è anche una diversità culturale. Yoon Soo è coreano e Alberto Jo Lee lo interpreta proprio con la cifra di spaesamento di chi pensa spesso: “Ma che ci faccio io qui?”. Il personaggio ha anche accennato alle sue difficoltà di dialogo col proprio padre.
Raquel, dal canto suo, passato lo spavento per l’incidente che ha coinvolto Ivan e la fidanzatina (nuovo membro del gruppo), può dedicarsi al suo lavoro. A quanto pare, infatti, la sua carriera di cantante ha trovato finalmente uno sbocco, in un genere che ricorda stranamente la Christian Music.
Veronica Echegui, comunque, dà il meglio di sé quando interpreta la madre preoccupata o la donna offesa rispetto a quando si produce come artista sul palco. Nel primo caso, porta movimento e sa davvero concentrare su di sé l’azione e l’attenzione dello spettatore. Nel secondo caso risulta meno efficace e più banale.

ALCOLISTI ANONIMI


Luca sente tornare fortissimo il desiderio di bere, davanti al fallimento del suo business turistico. Ne nasce così uno dei momenti più emotivamente intensi della puntata e dell’intera serie. Andrea Bosca si dimostra all’altezza della situazione. Citazione particolare per la battuta finale, sull’essere riuscito a mandare tutto a rotoli ancora una volta, ma da sobrio.
Il monologo – confessione di fronte agli Alcolisti Anonimi serve anche a tenere vivo il ricordo di Roberto, sempre presente, non solo nel cuore di sua moglie Ursula. Non a caso la sequenza è posta dopo quella del tradizionale passaggio alla Croce di Ferro e il valore emozionale della puntata ne giova enormemente.

LA STORIA DI JANA


La battagliera attivista tedesca vuole avere un figlio. Rigorosamente senza padre, anche se l’amico da lei prescelto per donare il seme sarebbe prontissimo a formare una famiglia con loro. Purtroppo, la scarsità di informazioni su cosa sia successo fra un viaggio e l’altro rende questa sottotrama quasi un corpo estraneo all’interno della vicenda complessiva. Il tema è molto delicato, ma non si capisce nulla delle motivazioni della donna. A parte, certo, il desiderio di chiamare la creatura Leni se sarà femmina.
Un’altra cosa si capisce sempre più: il rinsaldarsi e l’approfondirsi del rapporto fra Jana e Luca.
Essendoci già la coppia Raquel – Yoon Soo, non si sentiva un assoluto bisogno di una nuova storia d’amore all’interno del gruppo. Resta comunque uno sviluppo di trama coerente con il discorso degli amici che aiutano nel cammino e si salvano la vita a vicenda.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Si ricompongono i rapporti di Ivan con i genitori
  • Il monologo di Luca agli Alcolisti Anonimi
  • Storia di Jana

 

Seconda puntata di una trilogia, quella dell’ultimo viaggio, porta avanti il discorso iniziato nell’episodio precedente, preparando il gran finale. La serie fa ciò che sa fare meglio, cioè tenere alto il livello emotivo. Si è infatti rivelata un confortevole romanzo popolare, dove l’attenzione è dedicata soprattutto a pochi personaggi principali e ai rapporti fra di loro. Vengono lasciati fuori dalla porta il più possibile i riferimenti politico-sociali e anche quanti non appartengono al clan. Il peggio sembra passato, da qui in avanti dovrebbe essere tutta discesa. Coraggio che poi (forse) tirano fuori El Botafumeiro.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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