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Baby 1×04 – EmmaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dare un giudizio obiettivo sulla nuova serie di casa Netflix è molto complicato poiché vi è alla base un grande problema di comunicazione: per mesi si è parlato di una serie basata sui fatti di cronaca riguardanti le giovanissime squillo dei Parioli, ma, in realtà, Baby parte da molto prima, andando ad indagare le cause che hanno poi portato a tale evento.
La serie diretta da Andrea De Sica va considerata un teen drama in senso classico o uno show più impegnato che cerca di approfondire tematiche sociali attraverso le vicende di questi adolescenti? Nel primo caso sicuramente si tratta di un prodotto seriale superiore ai vari Elite e 13 Reason Why, nel secondo caso, invece, la serie è nettamente sotto le aspettative.
Nei primi episodi la narrazione si è concentrata sulla vita e relativi problemi famigliari e sentimentali di diversi adolescenti, ed è solo a partire dalla fine del terzo episodio che Ludovica e Chiara si avvicinano a quel mondo che tanto poi sarebbe divenuto famoso grazie alle inchieste e i numerosi articoli di giornale.
La rappresentazione delle problematiche giovanili è di gran lunga, fino ad ora, l’aspetto migliore della serie, che caratterizzata da un’ottima colonna sonora, riesce a descrivere con grande efficacia uno spaccato della società alto borghese della Capitale: un mondo a se stante in cui vi sono una serie di regole non scritte e comportamenti socialmente non accettabili, poiché l’apparenza inganna ma in determinati ambienti in fondo è l’unica cosa che conta veramente.
Il giovanissimo cast di Baby non risulta essere all’altezza, con una serie di attori alle primissime armi che confeziona performance attoriali a dir poco imbarazzanti. In questa Caporetto attoriale l’unica a salvarsi è Alice Pagani, già nota al grande pubblico per essere apparsa in “Loro” di Paolo Sorrentino, la quale puntata dopo puntata caratterizza al meglio il suo character, Ludovica, il personaggio meglio riuscito della serie. Discorso a parte meriterebbe la pessima performance di Claudia Pandolfi, ma si sa che chi nasce tondo non muore quadrato e di certo l’attrice romana non poteva diventare all’improvviso Meryl Streep.
La sensazione è che la carne al fuoco sia tanta e la narrazione proceda molto lentamente, andando a sviscerare tutti quegli aspetti che già a partire da questo episodio hanno portato Ludovica ad uscire con il suo primo “cliente” e Chiara a bruciare a sorpresa le tappe, trasformandosi in Emma. In questo quarto appuntamento, come negli episodi precedenti, il tempo dedicato alle questioni sentimentali dei ragazzi è eccessivo e il continuo susseguirsi di cotte, tradimenti e storielle adolescenziali è veramente stucchevole, mentre risulta molto interessante la parte di puntata gravitante intorno al club di Saverio e in che modo questi riesca a manipolare le giovani ragazze, sfruttando i loro problemi personali e relative paure e insicurezze.
Visto l’andamento sostenuto della narrazione e l’elevato screen time dedicato all’approfondimento delle vicende famigliari dei diversi protagonisti, si ha l’impressione che sia già prevista una seconda stagione, visto le tante cose ancora da raccontare e i due soli episodi disponibili al termine di questa prima stagione, anche se, per ora, a livello ufficiale non è stato ancora confermato un seguito.
Il problema di fondo rimane capire la vera natura di questa serie: risulta ovvio che nessun prodotto seriale debba essere per forza etichettato in un preciso genere, tuttavia questa modalità d’essere a metà tra il teen drama e la serie socialmente impegnata confonde e non si capisce quale sia lo scopo e il messaggio che lo show voglia far arrivare ai propri spettatori.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ottima rappresentazione delle problematiche adolescenziali
  • Una valida descrizione del mondo alto borghese romano
  • Ottima colonna sonora
  • Alice Pagani unica attrice giovane che convince
  • Chiara che diventa Emma
  • Un cast di giovani attori non all’altezza
  • Claudia Pandolfi riesce a far peggio dei giovani colleghi, i quali dalla loro almeno hanno la scusante dell’inesperienza
  • Non si capisce la vera natura della serie e il messaggio che vuole veicolare
  • Focus eccessivo sulle questioni sentimentali dei vari personaggi

 

Un quarto episodio in linea con i precedenti, senza infamia e senza lode si potrebbe dire. Se si potesse dare un voto alla serie come teen drama e un altro come serie tendenzialmente impegnata, senza dubbio i due giudizi sarebbero di segno opposto. In questo caso, allora, si opterà per la cara vecchia media aritmetica, attribuendo a questo episodio una sufficienza scarsa, nella speranza che negli ultimi due episodi vengano approfondite più le tematiche legate ai clienti di Saverio e meno le tresche amorose adolescenziali.

 

Friendzone 1×03 ND milioni – ND rating
Emma 1×04 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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