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Billions 2×08 – The KingmakerTEMPO DI LETTURA 4 min

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Chuck: Axelrod is spiraling. Oh, I recognize the signs because that was me not too long ago, and a man like that can be induced to a mistake.”

Se è vero che nella vita non è importante la destinazione ma il percorso compiuto per arrivarvi, allora gli autori di Billions devono aver toppato alla grande nella gestione del fiacco cammino stagionale inaugurato un paio di mesi fa con “Risk Management“.
A quattro episodi dal season finale risulta molto difficile ricordare dei momenti memorabili legati a questa seconda stagione e, a tal proposito, “The Kingmaker” si presta perfettamente alla rappresentazione dell’andamento mostrato dalla serie in questi ultimi mesi.
Come avevamo preannunciato nella nostra doppia recensione di “Currency” e “Indian Four”, l’improvvisa resurrezione di Chuck, prima o poi, avrebbe permesso al character di Giamatti di mettere sotto scacco Axelrod. Bene, quel momento pare sia finalmente giunto. Terminata la prima stagione sul punteggio di 1-0 a favore della Axe Capital, era abbastanza prevedibile una rimonta della Rhoades family nell’annata successiva. Sebbene sviluppato con estrema calma, il percorso d’ascesa di Chuck conduce il personaggio al raggiungimento di un traguardo, la nomina a Governatore, che ha il pregio di spostare la battaglia personale tra i due protagonisti su tutt’altro livello, quello politico, unico sentiero narrativo percorribile per mettere nel sacco un individuo come Axelrod.
“The Kingmaker” si presta bene quindi a illustrare l’andamento stagionale in virtù della sua struttura: inizialmente caratterizzato da ritmi molto lenti e approfondimenti su personaggi secondari come Wags e Taylor, l’episodio comincia a cambiare marcia a partire dalla mezz’ora, per poi stupire lo spettatore negli ultimi minuti grazie al faccia a faccia tra Chuck e Bobby. Un confronto che lascia spazio alla spontaneità, all’istinto e che potenzialmente potrebbe portare a qualsiasi conclusione, proprio in funzione di questa mancanza di filtri, di quel distacco professionale a cui la serie ha finora abituati. Una bella sequenza dunque, a coronamento di un episodio che, senza quei cinque minuti finali, varrebbe ben poco.
L’episodio, inoltre, mette in mostra il cuore della narrazione di Billions: non soltanto soldi, donne e potere ma anche ricatti, minacce e manipolazioni. Ogni mezzo può (e deve) essere utilizzato per il raggiungimento dei propri scopi. In questo mondo popolato da squali anche la più piccola ferita può trasformarti da cacciatore a preda e, per individui come Bobby e Chuck, l’ostentazione del proprio status e la conseguente pretesa di rispetto derivante dal ruolo occupato all’interno della società, rappresentano una priorità rispetto a qualsiasi altro aspetto della propria esistenza, finanziario o familiare che sia. L’affare Sandicot diventa così un pretesto per mostrare le zanne ai propri nemici, per non cedere alle intimidazioni di un “figlio di papà” qual è Chuck, mentre la questione familiare di Sweeney, arrivata proprio al momento giusto alle orecchie di Rhoades Jr., diventa un’ottima ragione per tradire tutti i principi morali a cui, almeno in teoria, un uomo di legge dovrebbe attenersi. Il fine giustifica i mezzi, bastano cinque parole per individuare il principio cardine alla base della conquista e soprattutto del mantenimento del potere in Billions, sviluppato secondo una concezione razionale che non lascia spazio alla legalità o alla morale. La determinazione dei protagonisti è seconda soltanto alla sicurezza riposta nei propri mezzi e questo aspetto è abbastanza evidente ogni qualvolta i due finiscono per incrociare le proprie strade. Ora che la strada per la carriera politica di Chuck è definitivamente spianata, ad Axe resta soltanto un modo per far vacillare il suo antagonista, sfruttando cioè la sua zoppicante vita coniugale per far leva sull’emotività, unico elemento in grado di rendere momentaneamente irrazionali personalità del loro calibro.
Sullo sfondo della consueta lotta di potere tra Rhoades e Axelrod, questa settimana gli autori decidono di approfondire il personaggio di Taylor, la/il quale, per la prima volta, mette in mostra il suo lato più umano nel corso della seduta con Maggie. La terapeuta della Axe Capital si trova inoltre a dover omettere i particolari della sua avventura con Craig a Chuck, straordinariamente molto più aperto al dialogo rispetto alla sua ex compagna, mentre Wags, uscito dal suo brutto momento, usa il celebre fuoco di Twin Peaks – dal 21 maggio in onda proprio su Showtime – per spiegare la fuga dal periodo più oscuro della sua vita e dalla dipendenza che lo ha consumato per mesi. Tutte storie che per ora appaiono un mero riempitivo ma che certamente, nelle prossime settimane, troveranno il loro posto all’interno del quadro generale della serie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Chuck governatore e Bobby mina vagante
  • Fire walk with me…
  • Wendy mente spudoratamente a Chuck
  • Gli ultimi cinque minuti d’episodio
  • Ritmi ancora troppo lenti a quattro puntate dalla fine
  • Storyline secondarie tutte in funzione del solito conflitto Axelrod vs. Rhoades
  • Bobby ingenuo nel cacciare Lenny Gus così su due piedi senza pensare alle possibili conseguenze

 

Onestamente ci saremmo aspettati qualcosina in più giunti a questo punto della stagione. Per questa settimana ci limitiamo a salvare l’episodio, coscienti del fatto che senza quei cinque minuti finali sarebbero volati nuovamente schiaffi sulla serie.

 

Victory Lap 2×07 0.90 milioni – 0.2 rating
The Kingmaker 2×08 1.02 milioni – 0.2 rating

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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