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Biohackers 1×03 – Verdacht – SuspicionTEMPO DI LETTURA 4 min

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Arrivato al giro di boa della stagione, come affermato anche nelle scorse recensioni, la serie non accenna a rallentare la sua progressione narrativa. La velocità (comunque relativa) con cui Christian Ditter ha deciso di dipanare la trama orizzontale va apprezzata, soprattutto se messa in relazione alla tendenza sfortunatamente sempre più in voga di dilatare i tempi narrativi ad oltranza.
In tal senso “Verdacht/Suspicion” riesce nella difficile impresa di rivelarsi totalmente fantascientifico in alcune scene (Mia e la sua coinquilina di questo passo potrebbe vincere un Nobel da quanto brave sono a lavorare con il DNA e l’RNA) salvo poi intrigare talmente tanto da far dimenticare questa debolezza. C’è quindi uno strano mix di sentimenti che muove in maniera ondivaga l’opinione dello spettatore che a momenti è infastidito da certe situazioni ricche di esagerazioni, mentre in altre parti della puntata la voracità delle scene d’azione miste a colpo di scena prende il sopravvento. A Ditter piace moltissimo giocare con questo miscuglio e, così come si era visto nelle precedenti due puntate, si vede anche in questo terzo episodio.

 

L’IRREALISMO DELLE VITA UNIVERSITARIA COME CAUSA DI TUTTI I MALI


Premettendo che va sempre tenuto in mente che si sta guardando una produzione tedesca, va ammesso che la qualità proposta dallo show è decisamente superiore alle aspettative. Detto ciò però l’influenza teutonica si vede anche nel modo in cui Ditter presenta la vita universitaria tedesca, un posto in cui le droghe non sono assolutamente un tabù (in Italia si è anni luce distanti dal vedere un ventenne farsi una canna con della cocaina dentro) e, di conseguenza, hanno un certo impatto sulla vita quotidiana.
Nonostante quanto scritto possa sembrare come il punto debole, questo è in realtà il lato positivo della puntata perché mostra un certo realismo che non si può disdegnare, realismo che però viene meno nei momenti meno opportuni. Quando Mia e Jasper si mettono a lavoro dopo essere andati ad una festa a sballarsi, e sono completamente sobri, emerge tutta l’ignoranza di una sceneggiatura europea che si dimentica di riproporre la connessione causa/effetto, tanto comoda quando serve stupire fregandosene dei buchi narrativi. Buchi narrativi comunque perdonabili sempre fino ad un certo punto, ovvero se il dazio da pagare non supera il divertissement, oltre a questo si è palesemente in territorio La Casa De Papel e allora saltano tutti gli schemi.

 

L’ADRENALINA ED I SALTI TEMPORALI COME PANACEA DI TUTTI I MALI


“Verdacht/Suspicion” riesce a dare il meglio di sé quando calca la mano nell’inaspettato e nell’escalation di una situazione. La tensione che Ditter riesce a trasmettere in determinati momenti sia con la regia che con la sceneggiatura (pur sfruttando scene che viaggiano al limite del credibile) permette a Biohackers di eccellere facendosi perdonare qualche sbavatura.
Non è una coincidenza se questi picchi qualitativi coincidono con salti temporali, posizionati appositamente per incuriosire e creare domande (come “perché Jasper ha causato l’incidente nel treno?”), ma non è nemmeno un caso che spesso di mezzo ci sia Tanja Lorenz.
Jessica Schwarz ed i suoi sguardi penetranti sono importantissimi per far gelare il sangue nello spettatore ed in Mia, infatti la relazione tra le due porta sempre a situazioni al limite che appassionano e funzionano piuttosto bene. E a giudicare dal cavo staccato del Wi-Fi prenderanno decisamente un’altra piega.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Flashforward con Jasper che libera gli insetti nel treno
  • Flashback con Mia/Emma e l’incidente in macchina
  • Scene cariche di tensione a casa Lorenz, specie per stampare i file
  • Il cavo del Wi-Fi staccato
  • Studenti drogati che vanno a lavoro di notte magicamente senza postumi: certo, come no…
  • Irrealismo di certe scene cariche di contenuti scientifici che il pubblico non può confutare ma che infastidiscono perché provengono da Mia, ovvero una studentessa che sembra avere un po’ troppe conoscenze di base…

 

Nel complesso, e sempre ricordandosi che è una produzione europea e c’è una certa storia non proprio ragguardevole quando si guarda ai prodotti sfornati dal vecchio continente, il giudizio è positivo. Biohackers continua a prediligere il ritmo e l’azione ad una trama statica; in più l’utilizzo molto buono dei salti temporali va premiato. Ovviamente l’eccellenza è molto distante ma un Thank lo si può regalare.

 

Secrets 1×02 ND milioni – ND rating
Suspicion 1×03 ND milioni – ND rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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