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Black Narcissus 1×01 – Episode OneTEMPO DI LETTURA 4 min

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Black Narcissus è la nuova miniserie della FX, adattamento televisivo dell’omonimo romanzo di Rumer Godden scritto nel 1939 e che già nel 1947 venne trasposto cinematograficamente (vincendo, tra l’altro, due Premi Oscar). La serie porta in scena una delle ultime performance recitative di Diana Rigg (più nota recentemente come Lady Olenna in Game Of Thrones) scomparsa a settembre 2020.
Il plot rispecchia romanzo e film, non discostandosi minimamente dall’oggetto della storia: una missione di suore inglesi si ritrova in un palazzo abbandonato sull’Himalaya nel tentativo di renderlo un loro convento. Durante la missione le suore si ritrovano a dover affrontare le tentazioni della carne (in particolare Sister Ruth, interpretata da Aisling Franciosi, Lyanna Stark in Game Of Thrones), le avversità del clima e della posizione, il progressivo deterioramento della salute mentale del gruppo. Il palazzo viene avvolto, nelle sequenze della serie, da un misticismo estenuante e carico di horror tentando di rendere l’edificio quasi un personaggio attivo e tangibile all’interno della storia. La struttura, infatti, ora abbandonata, è stata in passato l’harem del principe locale, nonché luogo di morte della principessa Srimati (mostrata ad inizio puntata nel 1914), fantasma ricorrente durante la prima puntata e presenza simile alle visioni portate in scena all’interno delle pellicole horror.
Il dispiego di forze per la ricostruzione storica nonché per costumi e scenografia viene ampiamente ripagato dalla fotografia e dalle riprese: si preferisce infatti un’inquadratura più distante rispetto ad un primo piano così da poter “fotografare” i personaggi nel loro complesso (sfondo, costumi, volto ecc ecc). Fa da contraltare, purtroppo, l’incapacità dei personaggi di rompere il ghiaccio con il pubblico e stringere fin da subito uno stretto legame empatico. Complice, da questo punto di vista, forse anche la storia, sicuramente non una delle più semplici per quanto concerne la creazione di un ponte di empatia tra pubblico ed attori considerata la particolarità della storia narrata. Quest’ultimo punto non inficia, tuttavia, la recitazione che si attesta comunque ad alti livelli nonostante per i ruoli minori (si pensi anche solo al piccolo Joseph Anthony) Black Narcissus si dimostri non attenta ai particolari, con attori ben più che semplicemente impacciati o inadatti. Superato questo scoglio e dato per scontato l’alto minutaggio a cui la serie si rifarà, Black Narcissus si dimostra essere un prodotto di qualità ma per il quale è necessaria vivida attenzione e, forse, forte conoscenza dell’omonimo film per poter apprezzare in ogni minimo particolare la serie tv. Un dettaglio, quest’ultimo, sicuramente non di poco conto.
A livello narrativo si comprende poco l’impasto della storia che cerca di portare avanti la storia del 1934, nel palazzo, alternandola a flashback (di un anno imprecisato) riguardante Sister Clodagh (interpretata da una sempre impettita Gemma Arterton): forse per dare maggiore umanità al personaggio e poterla avvicinare a Sister Ruth, la più corruttibile del gruppo? Oppure la motivazione di questi flashback è, puramente, quella di decorazione ed ampliamento del background narrativo? Con un solo episodio è difficile da valutare come elemento, ma trattandosi di una miniserie composta da tre episodi è abbastanza sicuro che i nodi arriveranno ben presto al pettine.
Ultima nota di cui andrebbe purtroppo fatto presente è che ancora una volta, l’ennesima, ci si ritrovi di fronte ad un prodotto non originale (prima un romanzo, poi un film in questo caso): le sceneggiature originali continuano a scarseggiare, mentre continuano a proliferare i riadattamenti televisivi di prodotti nati in altri media; oppure i reboot di serie tv diventate celebri svariati decenni fa ed ora riportate all’attenzione del pubblico per qualsivoglia motivo; oppure, nell’ultimo periodo sempre più spesso, si porta in tv l’ennesimo revival di serie magari chiuse da cinque-sei anni (come accadrà per esempio con Dexter l’anno prossimo).
Cosa sta accadendo alla tv di oggi?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Costumi, scenografia e fotografia
  • Progressiva perdita di sanità da parte delle suore (in particolare Sister Ruth, già mostrata)
  • Visioni e misticismo a tratti sacro
  • Diana Rigg non ricreata in digitale, una novità per questi tempi
  • Flashback di Sister Clodagh
  • Viene richiesta maggiore conoscenza del film del 1947 di quanto si sarebbe portati a credere
  • Poche attenzioni nei dettagli

 

Black Narcissus, riproduzione seriale dell’omonimo film del 1947. Forse proprio dell’omonimo film è richiesta una conoscenza ben specifica per poter apprezzare nella sua totalità il prodotto, ma non rappresenta l’unico scoglio di una serie tv tanto elaborata nei costumi, nella scenografia e nella ricostruzione storica, quanto deprecabilmente scritta a livello di sceneggiatura.

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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