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Brave New World 1×06 – In The DirtTEMPO DI LETTURA 4 min

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Elliot:They are not your children. The scientists don’t name the rats.

Più si va avanti con la visione di Brave New World e più ci si accorge delle differenze strutturali e significative rispetto al libro. Differenze comprensibilissime visto e considerato il secolo scarso (90 anni per la precisione ma si è arrotondato per eccesso) che intercorre tra questa serie ed il romanzo di Huxley. Ci sono stati dei cambiamenti significativi nella trama, come ad esempio i tempi ed i modi della morte di Linda o l’introduzione di Indra come supervisore di tutto e tutti, ma solo ora si capisce che Grant Morrison, Brian Taylor e David Wiener sono andati oltre, modificando completamente la mitologia alla base dello show. O almeno le motivazioni che hanno portato alla creazione di questo “brave new world“.
L’adattamento del materiale originale è ovviamente dovuto alle diverse necessità del pubblico del 1932 e di quello del 2020, entrambi ancora ben distanti dall’utopia di un mondo in cui gli istinti umani sono consentiti solo nella sfera sessuale; tuttavia alcune scelte in merito alla trama hanno per ora lasciato con diversi punti di domanda che vengono però risolti parzialmente in questo episodio.

Mustafa Mond:I’ve missed you.
Elliot:Has it been a long time?
Mustafa Mond:Yes.
Elliot:Well… I’m sure you meant to visit sooner.
Mustafa Mond:Where are the others?
Elliot:They’re off somewhere, being insufferable. I don’t know why I thought it would be different here. Vacations always bring out the worst in people. […] I’m not the one lying about my age.
Mustafa Mond:You cloned yourself.
Elliot:What can I say? Takes many hands to build a city. What’s it like up there, seeing my face?
Mustafa Mond:Took some getting used to.
Elliot:You love it. Admit it. Are you waiting for me to ask you what’s wrong? You only come down here when Indra misbehaves. What’s it done this time? Tell me. Please. I’m so fucking bored.
Mustafa Mond:There’s a new virus.
Elliot:What’s it look like?
Mustafa Mond:A man.

Per quanto la struttura sociale di New London sia stata fino ad ora una delle poche cose specificate dalla serie, non si era però ancora capito come si fosse formata dividendo così tanto la popolazione umana. E in tal senso, Mustafa Mond si era contraddistinta per essere un anello di congiunzione molto speciale tra i due mondi, specie per la sua collezione di opere conservate nella galleria. “In The Dirt” fa finalmente un po’ di luce sulla sua storia alterando però sensibilmente le differenze tra la serie ed il libro: niente di negativo ma comunque un cambiamento strutturale che va sottolineato e che in parte spiega il perché di questa superficialità generale nell’approfondire un mondo che tanto cambierà (“Indra simulates. Indra tests. Indra improves.“), come affermato da Elliot.
Già Elliot, ovvero l’originale Epsilon (Ɛ) che, a quanto pare, si è clonato per creare la città di New London. Ed è qui che Brave New World assume dei connotati più contemporanei (per le storie viste sul piccolo/grande schermo negli ultimi anni) e meno anni ’30: New London è stata creata da dieci Controllers che, dopo aver creato Indra, si sono messi in un coma cibernetico in attesa che la loro Intelligenza Artificiale crei un mondo perfetto (“And while we slept, Indra made a world for us, made it over and over and over till it was perfect.“) che l’uomo non possa distruggere (“after the water rose and all the birds were gone“) come fatto in passato. La civiltà perfetta costruita da Indra è fatta quindi ad immagine e somiglianza di questa decisione dei Controllers, creata in modo tale da evitare che l’egoismo, la cupidigia e l’egocentrismo insiti nell’essere umano distruggano tutto di nuovo.
In contrapposizione a queste nuove conoscenze gentilmente concesse da Morrison, Taylor e Wiener, “In The Dirt” mostra esattamente questi lati emergere negli altri protagonisti, vuoi nei lontani alloggi degli Epsilon (Ɛ), in cui finalmente gli appetiti pruriginosi del pubblico verso la coppia John/Lenina vengono soddisfatti, vuoi nel corpo a corpo tra un Bernard geloso ed un John compiaciuto, vuoi nel ripetersi della finta storia raccontata da John per cuccare. Tanti modi per enfatizzare un cambio di comportamento che ha solo un responsabile che dovrà essere eliminato dall’equazione: John The Virus Savage.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Gli alloggi degli Espilon (Ɛ) e la vita fuori da New London
  • Finalmente spiegati diversi retroscena utili a capire la società
  • Indra si ribella a Mustafa Mond
  • Volano i pugni tra Bernard e John
  • Gli appetiti pruriginosi sono stati soddisfatti anche in questo episodio
  • C’è sempre la sensazione che un po’ più di approfondimento non guasterebbe

 

“In The Dirt” è senza dubbio un episodio ben diverso dagli altri, soprattutto per le risposte che concede. Rimane la mancanza di quel qualcosa in più, leggasi tridimensionalità, in alcuni momenti ma in generale il Thank Them All è più che meritato.

 

Firefall 1×05 ND milioni – ND rating
In The Dirt 1×06 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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