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Cherry recensione film
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Cherry – Innocenza Perduta

Recensione di Cherry, film dei Russo Brothers con Tom Holland protagonista indiscusso. Il tutto tratto dal romanzo (semi)autobiografico di Nico Walker.

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A causa di una delusione d’amore con la fidanzata Emily (Ciara Bravo), il giovane protagonista (Tom Holland) decide di arruolarsi nell’esercito e di andare in missione in Iraq per poi arrivare allo smaltimento di un disturbo post-traumatico da stress (PTSD) che lo porterà a rapinare diverse banche.

 

Non si commetterà nessuno spoiler se si afferma che Cherry – Innocenza Perduta (d’ora in poi per facilità chiamato solo Cherry) è un adattamento dell’omonimo romanzo semi autobiografico di Nico Walker, un veterano della guerra in Iraq che ha rapinato diverse banche. Ed è esattamente quanto mostrato nel trailer. Quello che non si dice è tutto il resto, ed è veramente tanto.
Walker nel suo romanzo parzialmente autobiografico (e scritto in un periodo passato in carcere) prende ampio spunto dalla sua esperienza ma ha voluto principalmente enfatizzare uno ed un solo elemento: la consequenzialità degli eventi. Il passaggio dalla guerra in Iraq a rapinare banche non è proprio così immediato, eppure i Russo sono riusciti a rendere questo viaggio estremamente emotivo e consequenziale, non lesinando in alcun modo sulla profondità della narrazione. Anzi, se proprio si vuole trovare un difetto a Cherry, quello è proprio la lunghezza del film perchè 141 minuti sono effettivamente un po’ troppi, anche se divisi in diversi capitoli.

The one thing about robbing banks is you’re mostly robbing women, so the last thing you wanna be is rude.

INNOCENZA VS PTSD


Per chiunque, ma specialmente per il pubblico non anglofono ed abituato allo slang, il titolo, anche una volta che si è terminato di vedere la pellicola, non avrà senso. La parola “cherry” non è infatti praticamente mai menzionata nel film fatta eccezione per una volta (“You got your cherry popped today. We took eight fucking casualties today.“) ma, come si può intuire dalla frase, ha un suo senso. È infatti utilizzata dai soldati più veterani per descrivere i nuovi giovani cadetti arrivati che vengono gettati direttamente nelle zona di guerra senza aver mai sperimentato guerra, spari e morti in vita loro. Ergo, è perfetta per identificare il character interpretato da Tom Holland.
I fratelli Russo fanno partire il film con un breve prologo nel futuro per poi ritornare subito indietro al punto e raccontare la storia in maniera lineare. La scelta paga fin dal principio creando quella giusta curiosità che si contrappone naturalmente all’innocenza di un giovanissimo protagonista a cui segue invece un ben più scafato rapinatore di banche.

RUSSO VS WALKER


Come di consueto, nella trasposizione cinematografica di un romanzo ci sono sempre dei cambiamenti, vuoi perchè alcune cose possono funzionare in un libro ma non in una pellicola, vuoi perchè nella visione di un film ci vuole, fondamentalmente, un ritmo diverso. In questo caso ci sono ovviamente delle differenze stilistiche ma ci sono anche tante somiglianze.
Un elemento è sicuramente rimasto intatto nella pellicola dei Russo: il nome del protagonista non viene mai rivelato per tutto il film. È una peculiarità a cui, francamente, non si fa quasi caso durante la visione, eppure è un elemento molto curioso che, per via della narrazione in prima persona sia nel libro che nel film, può passare inosservata. Ed è anche il motivo per cui erroneamente il character di Tom Holland è chiamato Cherry nello stesso portale di Apple TV+.
Oltre a questo elemento, si mantiene intatto, almeno parzialmente, anche lo stesso stile di scrittura di Nico Walker. Per la prima parte di Cherry, infatti, il personaggio senza nome di Holland sfonda il muro della quarta parete a più riprese, parlando direttamente con il pubblico, guardando la telecamera e sciorinando spiegoni sulla bellezza degli alberi e il modo adatto di fare rapine. Ed è un qualcosa che colpisce, attrae e diverte, almeno per quel poco che dura. Con il passaggio da un capitolo all’altro (ce ne sono in tutto sei durante il film), il tenore della narrazione cambia e con esso anche la tipologia di film, nel bene e nel male.

QUALITÀ VS DURATA


È inutile negare che il film si regga fondamentalmente su tre elementi: un ottimo Tom Holland (ripresosi dopo l’esperienza de Le Strade Del Male), una sceneggiatura molto curata dal duo Jessica Goldberg e Angela Russo-Otstot (sorella di Anthony e Joe) ed una regia che, tramite la suddivisione in capitoli, permette a Cherry di essere un mix di sei diversi tipi di film.
I Russo hanno veramente dedicato molta attenzione alla trasposizione, sviscerando ogni capitolo dandogli un tocco speciale ogni volta che era possibile. Holland dal canto suo, coadiuvato da un’ottima Ciara Bravo, si rivela estremamente poliedrico e carismatico, tenendo serenamente sulle sue spalle l’intero film. La qualità di script, riprese ed interpretazioni sono innegabili, tuttavia, con il procedere del minutaggio, si comincia a percepire un velato senso di stanchezza che si protrae inevitabilmente nei minuti finali quando ormai la storia si dirige verso la fine. Con una quindicina di minuti in meno, molto probabilmente, la qualità dello show ne avrebbe risentito positivamente mentre così ne risulta leggermente affossata.


Cherry è una piacevole sorpresa, vuoi per una conferma di Tom Holland in un ruolo non semplice, vuoi per la qualità della regia dei fratelli Russo che, ancora una volta, si mettono alla prova con qualcosa di diverso (e meno volto al genere action) dopo i due Captain America e i due Avengers. Se si perdona l’eccessiva durata, si potrà godere di un viaggio molto toccante, amaro ma a tratti anche divertente. Sicuramente consigliato.

 

TITOLO ORIGINALE: Cherry
REGIA: Anthony Russo, Joe Russo
SCENEGGIATURA: Angela Russo-Otstot, Jessica Goldberg
INTERPRETI: Tom Holland, Ciara Bravo, Jack Reynor, Michael Rispoli, Jeff Wahlberg
DISTRIBUZIONE: Apple TV+
DURATA: 141′
ORIGINE: USA, 2020
DATA DI USCITA: 12/03/2021

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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