);

Constantine 1×02 – The Darkness BeneathTEMPO DI LETTURA 6 min

/
()
Al mondo, niente è veramente una certezza, nemmeno le serie tv. Show che, sulla carta, suonavano promettenti e di gran qualità, nel corso della prima stagione (o addirittura dopo pochi episodi) si sono rivelate delle cocenti delusioni: un “tutto fumo e niente arrosto” formato tubo catodico (No Ordinary Family ne è un perfetto esempio). Difficili dire qual’è il motivo universale per cui una serie tv va così male da meritarsi la cancellazione ma, alcune delle papabili motivazioni, potrebbero essere: 1) Poca, scadente o, addirittura, forviante pubblicizzazione del prodotto; 2) Debole trama generale e scelte sbagliate nel processo di casting; 3) Incapacità dello show di sapersi differenziare da altre serie accomunate dallo stesso genere. Fortunatamente, la cancellazione (l’oscura signora dei telefilm) non è cosa che riguarda Constantine, ma questo non vuol dire che dobbiamo ignorare il fatto che, al momento, si trova pericolosamente nella terza problematica sopra descritta. 
Il serial di casa NBC si trova, purtroppo per lei, in un terrificante scacco matto. Da una parte, ha un personaggio del tutto originale, protagonista di storie forti, malsane, disturbanti, eccentriche e, nel media di provenienza originario (il fumetto), fonte di grande innovazione: contributo che rischia di dare anche alla tv grazie alla sua caratterizzazione vera e unica; dall’altra parte, purtroppo, il network non può ancora permettersi di attingere alle storie migliori di John Constantine, perché la serie non solo non ha ancora preparato il terreno dal punto di vista narrativo (se non in una maniera molto generalizzata), ma non ha ancora “educato” lo spettatore ad abituarsi al microcosmo narrativo del più grande bastardo britannico dei comics. Essi devono ancora imparare a ri-conoscere il mondo, ora che sanno che vive a stretto contatto con il soprannaturale, oltre che conoscere al meglio l’immorale protagonista della serie, in tutti i suoi (pochi) pregi e i (molti) difetti caratteriali; sfoderare ora queste armi, sarebbe come far leggere ad un vostro amico l’ultimo capitolo di una saga di libri, o mostrargli il finale di un film che vi è piaciuto tanto: per lui, che non ha né letto né visto niente, risulterebbe asettico, insipido e inconcludente. Ma ancora, da un’altra parte (e qui arriva lo scacco matto), questo costringe la produzione di Constantine ad un format televisivo dentro il quale il personaggio soffre come un passerotto rinchiuso in un barattolo, incapace non solo di volare, ma anche dei più semplici movimenti; e anche senza conoscere il personaggio originale e le storie che gli hanno vantato l’occasione di una trasposizione televisiva, lo spettatore avverte che John si sta in qualche modo “trattenendo”, e anche se non avvertisse il suo “trattenersi”, cosa gli impedirebbe di trovare (ancora una volta) qualcosa di diverso da serial come Supernatural? Protagonista escluso, come già detto precedentemente
Ed ecco qui, lo scacco matto, il vicolo cieco dentro il quale NBC sembra essersi impantanato, e se così non fosse, allora sta fingendo benissimo: se poi mostra lo stesso andamento mostrato da serial come Person Of Interest, noi siamo più che contentissimi, ma al momento, sembra un’oasi abbastanza irraggiungibile. Ma come detto prima: niente è certo, e noi speriamo tantissimo di sbagliarci, oltre che veder raggiunti anche dalla tv gli originali fasti del media di provenienza.
Detto ciò, l’episodio non lascia molto altro di cui parlare. “The Darkness Beneath”, senza ribadire tutta la problematica qui sopra (che rischia di essere come un cancro dal prevedibile esito per la serie), è una puntata dalla tipologia che, detta senza troppi tecnicismi, definiremo “guardabile”. Qualcuno potrebbe definirlo addirittura un episodio filler e semplicemente riempitivo, ma la produzione scansa abilmente quest’altro format introducendo un altro elemento per il cast di comprimari: Zed Martin, personaggio tanto cazzuto quanto quello di Constantine, destinato a dar vita a dei testa a testa fra i due di intrigante fattura. Ulteriore nota di merito per Matt Ryan, che continua la sua magistrale interpretazione di John Constantine e un’altra per lo show che, per il momento, ovvia la problematica del fumo in una maniera del tutto creativa: Constantine non è che non fuma, è che non ne trova il tempo, almeno quando lo spettatore osserva da vicino le sue avventure. Dietro le quinte? Chissà. Nota di demerito per Chas, invece, le quali motivazioni per l’esclusione dall’episodio suonano abbastanza deboli e poco curate. 

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi a raccattare tutte le curiosità, e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action del maghetto inglese? (intendo Constantine eh, non quell’altro quattrocchi sfregiato). Maccerto che no! Doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, di seguito, come fatto per Marvel’s Agents OfS.H.I.E.L.D., The Flash e Gotham eccovi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia sulla puntata
  1. Il personaggio di Zed Martin rimpiazza quello di Liv nel ruolo di personaggio femminile di supporto, silurato dalla sceneggiatura generale della trama dopo il pilot e ridimensionando Liv a semplice donzella da salvare per aprire le danze dello show (e scivolare, di conseguenza, nel dimenticatoio). Ma chi è Zed Martin? Anche se esteticamente, ed etnicamente, la Zed nel del serial si presenta in maniera molto diversa, nella puntata è presentata in maniera molto fedele all’originale; Zed (il cui vero nome è Mary) era infatti una veggente che cominciò a disegnare e scrivere di Constantine pur non avendolo mai visto prima d’ora. I due, ben presto, cominciarono un relazione sia amorosa, che lavorativa, dove la Martin forniva assistenza spirituale a Constantine aiutandolo nei suoi casi. Compare per la prima volta su Hellblazer #4 del 1988.
  2. Nella scena in cui John compare a torso nudo, lo spettatore (ma sopratutto, la spettatrice) può notare che il personaggio ha sparsi sul proprio corpo dei tatuaggi. E’ un omaggio al John Constantine di Keanu Reeves: primo attore ad aver avuto il fardello di trasporre cinematograficamente il personaggio, dove (nella suddetta pellicola) i tatuaggi hanno un ruolo importante nell’economia della trama, nonché mezzo con cui recitare le magie più potenti.
  3. Quando Constantine s’introduce nell’appartamento di Zed, molti dei dipinti della donna sono copertine di alcuni numeri di Hellblazer: la serie a fumetti dove vengono narrate le vicende di John Constantine. Tra quelli che abbiamo riconosciuto, si possono ammirare le copertine di: Hellblazer #1 (1988); Hellblazer #136 (1999) e Hellblazer #151 (2000)
  4. Nella puntata viene mostrata la patente di guida di John Constantine. Non sappiamo ancora nulla del documento nella sua versione serial, ma in quella del fumetto è inesistente; di fatti, John non ha la patente e (nei fumetti) si fa scarrozzare dall’amico Chas, che di lavoro fa il tassista. 

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • John Constantine
  • Introducing Zed Martin
  • Creativa mossa di “occultamento” del fumo
  • Formato “procedurale demoniaco”
  • Le motivazioni di Chas

 

Se da un lato il format “procedurale demoniaco” permette a Constantine una godibilità nella media, dall’altro lato, questo va a fare a pugni con le potenzialità dello show, che gli impediscono non solo una crescita, ma il ritagliarsi di uno spazio originale (o quanto meno, diverso) da molti altri colleghi di genere. Se il tiro non verrà aggiustato, o il format adattato alle esigenze della licenza, cosa impedirà a Constantine di essere un semplice doppione di altri serial? In attesa di una cortese risposta, preghiamo le nostre divinità di sbagliarci.

 

Non Est Asylum 1×01 4.28 milioni – 1.4 rating
The Darkness Beneath 1×02 3.12 milioni – 0.9 rating

 

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Rispondi

Precedente

How To Get Away With Murder 1×06 – Freakin’ Whack-a-Mole

Prossima

Supernatural 10×04 – Paper Moon

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.