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Cowboy Bebop 1×03 – Dog Star SwingTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione Cowboy Bebop 1x03Trasporre un anime in live action non è certamente una cosa facile. Non tanto per la trasposizione in sé (ogni medium ha le proprie caratteristiche non sempre replicabili altrove), quanto per il fatto che questa nuova serie Netflix ha l’ambizione di tradurre l’opera di Shinichiro Watanabe per un pubblico il più cosmopolita possibile. Il che è comprensibile dovendo renderla fruibile anche per gli spettatori che non hanno visto l’anime originale, ma che comporta necessariamente dei compromessi.
Compromessi che evidentemente non hanno fatto la gioia né del pubblico né della critica.

CAMBIO DI REGIA


A onore del vero però, questo “Dog Star Swing” non si presenta affatto male. Per la prima volta si ha un cambio di regia, con il regista-produttore Michael Katleman che prende il posto di Alex Garcia Lopez. La regia diventa un po’ più lineare, anche se non mancano le solite coreografie incredibili e un certo gusto per le inquadrature inclinate che rendono il tutto molto “fumettoso”.
Ma la vera novità sta a livello di trama orizzontale. I primi due episodi sono stati, infatti, molto “verticali” concentrando la narrazione nei vari casi di puntata (i ricercati da catturare).
In questo particolare episodio però viene anche riservato uno spazio per procedere nella trama orizzontale, ossia la caccia, a distanza, fra Spike/Fearless e Vicious. La puntata serve anche a sviscerare meglio l’odio che intercorre fra questi due personaggi, dando così una pausa allo spettatore che finora si è visto piovere addosso fin troppe informazioni sui personaggi, senza approfondirli più di tanto.

E ALLA FINE ARRIVA EIN!


Non mancano comunque new entry importanti anche in questa puntata. Per lo spettatore neofita la sequenza finale probabilmente non dirà nulla, ma per i fan del lavoro di Watanabe sarà certamente una bella sorpresa vedere l’arrivo di Ein, il corgi con intelligenza quasi umana che sarà, a suo modo, un co-protagonista della vicenda narrata.
Si può dire che la puntata serva soprattutto a presentare (anche se ancora a livello superficiale) questo ulteriore character, oltre a mostrare un ulteriore lato della personalità di Jet, rendendolo un personaggio meno monolitico rispetto a come era stato visto finora.
Questi sono gli unici aspetti positivi, non solo di questa puntata ma di tutto lo show per quanto visto finora. Per il resto i problemi rimangono sempre gli stessi: troppa carne al fuoco in pochi minuti e una rappresentazione fin troppo superficiale del lavoro di Watanabe. Finora Cowboy Bebop si è focalizzato solo sull’aspetto “estetico” dell’anime da cui è tratto, mancando però ancora di quella profondità malinconica e della filosofia esistenzialista che caratterizzava i protagonisti.

FRA SLASHER MOVIES E ROBERT RODRIGUEZ


Lo show di Christopher Yost e André Nemec, invece, si muove sui binari del “cazzeggio” puntando sulla resa visiva (che a volte riesce, a volte meno) e sull’effetto wow. Il tutto condito da un’ironia tagliente nei dialoghi di rodrigueziana memoria, per cui autori e regista sono evidentemente debitori. Allo stesso modo la serie è caratterizzata da un gusto per il gore e lo splatter tipicamente americano.
E, in fondo, tutti i problemi derivano da qui: la riscrittura “americana” dell’opera di Watanabe è sicuramente adatta per il pubblico più occidentale (e, di nuovo, può essere anche apprezzabile per chi non ha visto l’anime), ma sa anche irrimediabilmente di già visto, non aggiungendo di fatto nulla e risultando anche parecchio prevedibile, soprattutto se si continua a basare tutto su un ritmo narrativo così troppo frammentato e velocizzato.
C’è da sperare che la parentesi orizzontale aperta in questa puntata non si esaurisca subito (come la mina antiuomo del precedente episodio di cui non è dato sapere che fine abbia fatto) ma si proceda sempre di più in questo senso ora che il worldbuilding dello show è stato già abbastanza delineato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Cast e regia
  • Soundtrack as usually
  • Finalmente una trama orizzontale!
  • Ancora parecchi dubbi sulla struttura narrativa
  • Effetti speciali a volte posticci

 

Dopo ben due puntate quasi del tutto slegate fra loro, Cowboy Bebop entra nel vivo della sua trama orizzontale. Rimangono tuttavia molti difetti e parecchie perplessità, soprattutto per quanto riguarda il background dei personaggi, completamente riscritto ad hoc per l’occasione.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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