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Fringe 4×07 – CamaleonteTEMPO DI LETTURA 2 min

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Parlavo giusto nell’ultimo commento di quanto sarei disposto ad aspettare nuovi avvenimenti orizzontali a patto di ricevere puntate riempitive come la scorsa, ecco oggi decisamente la mia sopportazione raggiunge l’apice. Anche alla luce del fatto che questa era una midseason finale, perchè realizzare 39 minuti di schifoso caso settimanale senza e poi sganciare negli ultimi 30 secondi finali una bomba per il solo gusto di lasciarti con la voglia di sapere cosa succederà?
Queste sono le cose che odio della tv americana: il giocare coi sentimenti degli aficionados. Ecco quindi spiegato il perchè preferisco avere un considerevole numero di episodi prima di cominciare a guardare una stagione, solo ed esclusivamente per evitare di restare soggiogato dal potere decisionale delle major produttrici. Intendiamoci: una puntata del genere farebbe gola a un qualsiasi procedurale italiano,tedesco,francese e canadese ma qui, parlando di Fringe, è come se ci fosse stata una scritta in sovraimpressione “vi stiamo prendendo in giro” per tutta la puntata a parte gli ultimi 30 secondi appunto.
Chi se ne frega dell’uomo invisibile che prova a rendersi visibile? A chi importa delle sue turbe psicologiche se non ha nessun legame con Peter, Olivia, Walter o Lincoln? Dove sono invece tutti i problemi dei beneamati protagonisti? Nella vita reale non si può mettere in pausa e far finta che non sia successo niente ma a quanto pare in Fringe si.
Grazie a Dio c’è la Massive Dynamic e Nina Sharp che sta tramando qualcosa di losco alle spalle di tutti…

 

PRO:
  • Nina Sharp e la sua squadra delle pulizie
CONTRO:
  • Trama oscena
  • Ragazzo invisibile fin troppo visibile
  • Noia, noia e noia
  • Tutti i protagonisti sembrano pesci fuori dall’acqua

 

E con questo abbiamo toccato il punto più basso della programmazione di questa 4° stagione. Non mi importa che ci sia un misero cliffhanger finale se tutto l’episodio è da mollette sugli occhi per restare svegli a guardarlo, è un po’ come assistere ad una partita di calcio in cui non avviene niente di niente e poi ti capita il gol in pieno recupero: decisamente non sei soddisfatto e così noi oggi.

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

2 Comments

  1. Personalmente a me è piaciuto. Vuoi per il riferimento a Suskind (che forse nel futuro avrà altre implicazioni, eh eh!) e a Wells, vuoi per il paragone tra la situazione di isolamento di EuGene e dei nostri. E comunque un episodio che riprende la buona vecchia tradizione di Fringe, X-Files inspired, del "Freak of the Week". La mia recensione è qui: http://bit.ly/M4SYQ7

  2. Guarda Pietro come ho detto sopra io preferisco puntate con della trama orizzontale e non che girino attorno ad una storia vista e rivista. Certo quello che hai scritto tu sul tuo blog è un ottimo punto di vista riguardante la solitudine dei personaggi ma francamente a me non basta e credo che pochi spettatori lo abbiano colto oltre a te…
    I riferimenti a Suskid e Wells invece mi sono proprio sfuggiti 🙂

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