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From Dusk Till Dawn: The Series 1×04 – Let’s Get RamblinTEMPO DI LETTURA 4 min

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From Dusk Till Dawn: The Series 1x04 - Let's Get Ramblin

Il piccolo sforzo per un ulteriore salto di qualità, richiesto nella scorsa recensione, è arrivato. Temendo fortemente di vedere una puntata eccessivamente incentrata sulla famiglia del pastore, ero partito stranamente più diffidente rispetto agli altri tre appuntamenti. Ai miei occhi si è subito palesata una fantastica realtà. Infatti, tutte quelle caratteristiche che avevano fatto battere le mani negli scorsi episodi, qui vengono amplificate e purificate. E neanche poco. Ritchie è più innocente e disturbato che mai, Seth sforna dialoghi brillanti, il montaggio è un continuo e sferrante susseguirsi di claustrofobici flash che impediscono il distinguere tra realtà e immaginazione. Questa sensazione di serpeggiante follia è più radicata che mai in “Let’s Get Ramblin”. Stavolta il pazzo non è solo Ritchie, sono tutti ammattiti completamente e lo dimostrano in maniere diverse, in un’atmosfera che lascia per una volta da parte l’Ignoranza (vedere recensioni precedenti per una chiarezza sul concetto) per affidarsi ad un clima che strizza l’occhio come non mai a David Lynch. Oltre che per lo sfondo musicale, retto per lo più da sonorità gravi e tenute, sin dalla prima inquadratura, un abusatissimo richiamo a “Strade Perdute”, si ha la sensazione che questa volta il confine tra sogno e realtà sia più labile che mai. E non basta un misterioso ed esoterico pugnale ad evocare sanguinosi ricordi (unica parte dell’episodio magnificamente Ignorante). Ci si mette infatti anche tutta l’insicurezza e la fermezza che colpisce il carattere di un’adolescente.
Paradossalmente la parte più debole dell’episodio (i flashback della madre di Kate) sono anche quelli realizzati meglio a livello di regia/montaggio. Il colore chiaro e acceso dell’acqua della piscina si fonde improvvisamente con l’oscurità di ricordi e ricostruzioni che forse la giovane non avrebbe mai voluto affrontare. Ad aggiungere una nuova tinta ci pensa Ritchie, con le sue sempre allegre visioni. Ma dopo la macabra risoluzione dello scorso episodio, questa volta ne esce un profondo ed immoralissimo dialogo (soprattutto per gli sguardi) tra l’inconsapevole ostaggio e lo svagatissimo rapitore. Tutti matti, quindi. E’ matto Ritchie, senza dover spiegare il perché; è matto Seth, che nella sua apparente lucidità viene subito inquadrato nella sua follia da Kate, grazie ad un semplice sguardo. Ma anche la famiglia Fuller non scherza. Jacob è un neo-vedovo semi-alcolizzato che decide di abbandonare la fede e la sua casa, trascinando i suoi due figli poco più che adolescenti in una sfilata di paesaggi aridi e pericolosi. La giovane Kate non si rende nemmeno conto di star assecondando questa assurdità, pur provando sempre meno fiducia nel padre, in un gioco di indagini e paranoia (che chissà dove porterà).
Ultimo, ma non per ordine di importanza c’è il ranger Freddie che è determinato a portare avanti la sua caccia, da solo, contro ogni ordine e senso del pericolo perché “obbedisce ad un potere superiore”. Soltanto a questa base poi si aggiungono le grandiose visioni causate dal pugnale. La scelta vincente per potenziare questa raccolta di follie è l’ambientazione quasi totalmente deserta (ad eccezione di qualche agente e due riuscitissimi membri dello staff alberghiero). L’inseguimento finale è delirante e passa quasi in secondo piano la continua capacità divinatoria di Ritchie, il suo nascondersi chiudendo gli occhi, oltre che la trama che finalmente unisce due fazioni di personaggi, facendole anche incontrare con la terza fazione (Freddie). E solamente chi sa quello che sta facendo può permettersi un certo grado di introspezioni, un lento avanzamento della trama a livello temporale, mantenendo altissima la tensione e l’attenzione dello spettatore. Ovviamente, come non mi stancherò mai di ripetere, sono anche gli attori che permettono ciò. Ognuno con il suo ruolo più o meno dinamico, l’armonia tra tutti quanti sta prendendo forma e credo che questo impeccabile episodio possa soltanto dare il via a ciò che seguirà.

 

PRO:

  • Scene oniriche e claustrofobiche
  • Dialoghi che richiamano moltissimo lo stile di Tarantino
  • Follia diffusa in tutti i personaggi
  • Due memorabili scambi di battute: quello su Bruce Lee e ciò che lo sceriffo dice a Freddie a proposito dei figli fatti
  • Ignoranza che lascia spazio (senza però essere assente del tutto) a climi tipici di David Lynch.

 

CONTRO:
  • Niente.

 

Punti contrari non ce ne sono e non ce ne possono essere. Se proprio si vuole andare a trovare il pelo nell’uovo, forse si potrà risentire in futuro della mancanza di solidi retroscena sul passato dei vari personaggi. Però ora occupiamoci e godiamoci il presente.

 

Mistress 1×03 ND milioni – ND rating
Let’s Get Ramblin 1×04 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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