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Girls 5×06 – The Panic In Central ParkTEMPO DI LETTURA 3 min

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“Per dirle che io l’amo, dovrei spiegar perché, fantasmi e luci del passato, ritornano da me.”


Ecco l’episodio monografico. Show come Girls, dove a regnare è un quadro generale e non una linea retta, hanno bisogno prima o poi di fermarsi e concentrarsi su un particolare dell’affresco.
Marnie era stata abbastanza trascurata dopo l’esordio con matrimonio. Effettivamente non che ci fosse molto da dire che non fosse già stato detto sul suo carattere bizzoso e viziato, sul suo matrimonio infelice, sul suo marito simpatico come una randellata sui denti.
Per aiutare gli spettatori a ricongiungersi con gli eventi di chi è stata più trascurata, niente di meglio che questa bella lente di ingrandimento, di un ritorno eccellente, di una decisa accelerata verso il futuro.
Forse qualcuno si era quasi dimenticato di Charlie. Utilizzare eventuali e probabili cambiamenti somatici nell’attore per cambiare radicalmente anche il personaggio – semplice guest star dell’episodio o qualcosa di più? – è stata una scelta azzeccata nel descrivere il mondo cinico di Girls. Del bravo ragazzo che avevamo imparato a conoscere è rimasto ben poco, ma cos’altro poteva servire a Marnie se non un rude uomo di strada? Quale contraltare migliore rispetto alla sua vita matrimoniale pseudo artistica, piena di lagne e capricci?


“Qualcosa mi nasconde, ma io non so cos’è, perché non vuole rivelare, che lui è il vero re.”


Charlie era evidentemente l’amore della sua vita, colui che la teneva con i piedi per terra. La storia con Desi è nata come un capriccio. Per questo motivo l’incontro con la vecchia fiamma, sebbene caratterizzata da degrado diffuso, si circonda di un’atmosfera fiabesca e magica. Ad eccezione della rapina effettuata da un giovane tossico (che avesse una pistola era prevedibile, che Charlie cacciasse un coltello sicuramente più shockante per la costruzione della serie).
“The Panic In Central Park” assume lo stesso stile fiabesco e rivelatorio – di fuga ed evasione dalla realtà – che altre serie adolescenziali ci hanno regalato più volte. Abbastanza su un piatto d’argento il paragone con Skins. Il teen-drama inglese era solito, in un contesto corale, rendere ogni volta protagonista un personaggio diverso, costruendo all’interno dell’episodio un mini-percorso di formazione. E anche qui Marnie e Charlie sono padroni della città. O meglio, la città è al servizio loro e al servizio della narrazione. Se ci si trova a spacciare droga in una festa dell’alta società, forse non è così prudente dare un nome falso fingendosi una prostituta e estorcendo denaro. Forse Central Park nella realtà potrebbe essere leggermente più sorvegliato. Ma va bene così. New York diventa un palcoscenico di crescita interiore e di rivelazione, per Marnie.
Rivelazione portata anche dalla scoperta dei vizi ben più seri di Charlie. La suggestiva proposta di scappare e di considerare il tempo passato separati come un errore diventa un’illusione. Il passato è passato da cui però – come diceva la scimmia Rafiki – “puoi imparare qualcosa”.


“E lui non ha, che lei ormai, nei pensieri suoi…”


Ed è per questo che alla fine Marnie prende una decisione a dir poco obbligata. Non si può continuare a stare con chi ti suona contro la chitarra in maniera aggressiva. Una persona che piange per ogni cosa e non si capisce quello che dice. E quando si capisce quello che dice suona anche velatamente minaccioso.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Episodio monografico con un’importante svolta di trama
  • Il ritorno di un Charlie cambiato
  • Ciao ciao Desi
  • Il lato fiabesco della città viene interrotto da un ordinario rapinatore, tanto che Marnie se ne stupisce
  • Niente degno di nota
Un ottimo episodio che ci risparmia il delirio congiunto delle ingombranti personalità dello show, concedendoci un po’ di respiro su un solo personaggio.
Queen For Two Days 5×05 ND milioni – ND rating
The Panic In Central Park 5×06 ND milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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