Glee 4×21 – Wonder-fullTEMPO DI LETTURA 3 min

Da un paio di episodi a questa parte in Glee tutto ruota intorno al fatidico traguardo che tutti (personaggi, attori, autori e soprattutto spettatori) stanno aspettando con ansia: le attesissime Regionals. Questo però non dovrebbe essere una buona scusa per lasciare la trama orizzontale in completa caduta libera. 

Si spera che queste regionali arrivino in fretta per il bene di tutti i fan: ormai è da “Sweet Dreams” che lo spettatore
medio di Glee è costretto a subirsi un mix letale costituito da scelte musicali discutibili e un’accozzaglia di storyline buttate lì in qualche modo e quasi sempre abbandonate o poco sviluppate. Non per essere irrispettosa nei confronti di Stevie Wonder, un’indiscussa leggenda musicale, ma era proprio necessario dedicare un’intera puntata alle sue canzoni? Considerando la fascia d’età media degli ascoltatori di Glee, non era meglio fare il solito mix di successi contemporanei e grandi classici? O se proprio si voleva fare un’altra puntata monografica in stile Madonna o Britney ricorrere a idoli musicali un po’più comuni?

Ma il fastidio provato per 5 cover praticamente sprecate è irrisorio se si paragona alla quantità di questioni lasciate sul piatto dagli autori, accennate, sviluppate, riprese in malo modo e poi di nuovo dimenticate. Un esempio lampante di tutto ciò è il cancro di Burt Hummel: annunciata come la peggiore delle tragedie più di dieci episodi fa e poi completamente passata sotto silenzio…per quanto ne potevamo sapere Burt poteva essere benissimo in fin di vita, ma la malattia del padre di Kurt viene prontamente riutilizzata come scusa per farlo tornare a Lima, guarda caso giusto in tempo per le regionali (ovviamente alla malattia in senso stretto vengono dedicati ben altri 5 minuti solo per dirci che è tutto passato trallallero trallalà, unicorni e arcobaleni).

Altro grande e attesissimo (ma anche no) ritorno è quello di Mercedes Jones, tornata all’ovile dopo aver passato un anno a registrare l’album soul che tutto il mondo attendeva…bè vi dico solo che il successo di questo disco è pari al mio interesse per la storyline di Mercedes, ovvero molto molto molto vicino allo zero.

Sempre per restare in tema di coerenza, come non citare il rapporto conflittuale tra il nuovo astro nascente di Broadway (Rachel) e la temutissima insegnante di danza della NYADA Cassandra July?Ha evidentemente odiato Rachel sin dal primo giorno che ha messo piede nella sua sala danza: prima per la sua presunzione e poi per Brody e adesso tutto questo odio era in realtà un complesso modo per spronarla e dimostrare la sua ammirazione per lei? Tutto questo non ha minimamente senso, “But it’s Glee” [cit. Zach Woodle (coreografo e co-producer di Glee)].
L’unica parte salvabile della puntata è quella su Artie. Anche lui giunto alla fatidica scelta del post liceo, ha saputo di essere stato preso ad un’importante scuola di cinema a New York, ma non tutti i sogni possono sempre essere inseguiti e sulla strada dei desideri di Artie si erge imponente l’ostacolo della sua disabilità, tematica ricorrente nelle varie stagioni di Glee. Inaspettata fata madrina del nostro futuro regista preferito è Kitty, il cui personaggio sta diventando sempre più adorabile. L’amicizia tra Artie e Kitty è fantastica, speriamo non sia un’altra delle tante storyline iniziate e poi abbandonate a se stesse.

PRO:

• Amicizia Artie-Kitty.
• Approfondimento della tematica della disabilità di Artie.

• Estrema discontinuità che disorienta anche i fans più fedeli.
• Il totale ed immotivato cambiamento di Cassandra July.
• Scelte musicali discutibili.
• Inserimento continuo di nuove trame che non verranno mai sviluppate.