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Graceland 3×04 – AhaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Chiamateci, con molta umiltà, profeti o dateci dei buffoni, poco importa: lo avevamo anticipato e ci abbiamo azzeccato.
Chester Cheeto” è parsa fin da subito come la puntata della ricostruzione, con degli strafalcioni e qualche idea buona, sicuramente non perfetta per fare un reset, ma le intenzioni erano parse chiare fin da subito. Sono serviti altri due episodi per elaborare il tutto ma alla fine con “Aha” si arriva alla prima fase della ricostruzione di Graceland come show, si spera nella prima di una lunga serie di mattoncini nonostante i continui ascolti calanti.
“Aha” ripristina le qualità del telefilm mostrata nel suo primo anno di vita e al contempo riporta indietro le lancette alla prima stagione dove tutti i coinquilini di Graceland cooperavano in una stessa missione per la buona riuscita. Briggs è riuscito nell’impresa di riportarli tutti insieme sul campo di battaglia per usare le loro abilità ed entrare finalmente di diritto all’interno della cerchia della famiglia Sarkissian, il tutto tramite un piano perfettamente studiato al dettaglio che è risultato estremamente curato e avvincente per i modi in cui è stato realizzato. Le qualità di ogni agente vengono messe in mostra, i problemi e le questioni irrisolte vengono accantonati per il buon fine della missione e questo è esattamente quanto si chiede a Graceland: l’unione nonostante le problematiche.
Per la prima volta da molto tempo a questa parte il vero protagonista non è Mike, non è Briggs e non è nemmeno Johnny con l’onnipresente Solano: è la serie stessa. Non è esagerato e nemmeno troppo pomposo affermare una cosa del genere perchè, a tutti gli effetti, così come la missione è stata messa al primo posto, allo stesso modo il puro piacere nella visione e l’adrenalina sono state ricollocate in cima alla lista di priorità ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Parte del merito è sicuramente dovuto sia ad una regia/fotografia “alternativa”, sia ad un utilizzo intelligente dei flashback. Tutto è in funzione della missione, non ci sono deviazioni narrative verso altre sottotrame, “Aha” è pienamente devoto alla causa di Briggs e questa è la sua maggior qualità. La scelta di utilizzare uno stile simile a quello visto nei vari Sin City e The Spirit è di forte impatto e anche molto gradevole nonostante l’assenza di originalità; l’enfasi data al colore rosso funziona e, anche se a volte un po’ troppo esagerata, è piacevole e funzionale alla trama. Insomma dal lato visivo c’è di che essere felici per il cambio di regime.
L’assenza della storyline di Solano e Johnny, così come quella di Charlie o di Mike, è una boccata d’aria fresca, totalmente funzionale alla trama ma di impatto ampio anche sulla serie. Ovviamente non ci si aspetta che di punto in bianco non se ne parli più, semplicemente si è finalmente delineato qual è la storyline principale su cui si vuole muovere la terza stagione di Graceland e quindi i Sarkissian da qui in avanti saranno i padroni della narrazione. D’altronde c’è veramente tanto di cui parlare considerato anche il cliffhanger con cui finisce “Aha”, e questa è la prima volta che una missione di gruppo viene smascherata così palesemente da un antagonista. È sicuramente un punto di svolta inaspettato, considerando la meticolosità del piano, ma d’altronde più una strategia richiede dei tasselli per riuscire definitivamente, più sono alte le possibilità che qualcosa vada storto: qualcosa è andato storto. La morte di Colby, oltre ad essere inattesa, serve da monito per qualsiasi azione futura: nessuno è al sicuro ed i Sarkissian sono letteralmente senza alcuno scrupolo morale.
Non si chiedeva veramente nient’altro a Graceland se non un ritorno di questo tipo all’azione e alla cooperazione di gruppo: ora gli si chiede semplicemente di rimanere su questa strada fino alla fine della stagione, probabilmente l’ultima visti gli ascolti in picchiata.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Fotografia e regia molto curate
  • Bella realizzazione del piano e gradita cooperazione da parte di tutti i coinquilini di Graceland
  • Assenza di storyline secondarie e di punti morti
  • Martun Sarkissian che all’improvviso e dal nulla trova e uccide Colby
  • Charlie che rincorre Briggs: evviva i clichè

 

Graceland conferma il trend positivo innescato in “Chester Cheeto” e qui dà il suo meglio da molto tempo a questa parte. Peccato che, come si diceva, ad ogni miglioramento corrisponda un calo del pubblico, l’ennesimo. È questo è l’ennesimo passo verso una più che plausibile cancellazione della serie.

 

Sense Memory 3×03 0.92 milioni – 0.3 rating
Aha 3×04 0.82 milioni – 0.3 rating

 

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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