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Grey’s Anatomy 17×02 – The Center Won’t HoldTEMPO DI LETTURA 5 min

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“It’s a beautiful day to save lives.”

 

Il Dottor Stranamore, Derek Shepherd, torna in scena con un colpo di scena tenuto nascosto fino all’ultimo sia al cast (la presenza di Dempsey era nota solo ad Ellen Pompeo, Krista Vernoff e pochi altri), sia al pubblico: durante la lettura dello script, infatti, sul copione compariva il nome Ellis Grey e Meredith aveva provato la scena nominando la madre, non il nome di Derek. Un colpo di scena più di fatto che di nome, in realtà: Derek non è ovviamente tornato in vita per chissà quale mossa alla Beautiful. Il chirurgo, infatti, rimasto crudelmente morto dopo il terribile incidente occorsogli nell’episodio “How To Save A Life” non torna di fatto all’interno del cast in maniera materiale, ma come special guest in veste di allucinazione/sogno di Meredith, crollata nel parcheggio adiacente il Grey Sloan al termine di un numero imprecisato di ore lavorative non-stop.
Un colpo di scena che, tuttavia, rapisce e rende questa ripartenza di Grey’s Anatomy forse ancora più dolce di quanto si potesse preventivare. E’ tuttavia da precisare che il ritorno di Derek avviene negli ultimi cinque-dieci secondi della puntata e che la sua presenza, come confermato anche dalla promo del prossimo episodio, sarà maggiormente in vista nelle successive puntate (non è specificato per quante). Considerata la situazione sanitaria mondiale, ben portata in scena anche all’interno della serie tv, il ritorno di Derek rappresenta una sorpresa piacevole ed utile a stemperare la tensione e rendere la visione dello show più sentimentale e meno ansiogena di quanto dovrebbe essere. Per stessa ammissione di Ellen Pompeo: “C’è così tanta oscurità e sapevamo che riunirsi sarebbe stato un piccolo raggio di luce. E quindi, penso che abbiamo avuto la stessa idea, in fondo, di voler aiutare le persone e portare un sorriso sui loro volti”.
Un pensiero molto bello e che fa onore allo show creato da Shonda Rhimes, ma è indubbio che dietro un marketing spicciolo si nasconda il vero obbiettivo di questo ritorno in scena da parte di Patrick Dempsey. Lo show della ABC, in onda da ben diciassette stagioni, annaspa vistosamente da diversi anni a questa parte come si può notare sia dal crollo degli ascolti (leggermente aumentati nel finale della scorsa stagione per il semplice effetto post-Karev), sia dall’evidente incapacità di creare uno zoccolo duro di cast attorno al quale poter costruire una seconda generazione di medici da introdurre progressivamente all’interno della storia. Con l’abbandono di Alex rimangono in gioco, dall’episodio pilota, solo Meredith, Miranda e Richard, ed i medici passati da recurring a main hanno ormai ben poco da dire e si fatica a comprendere la ragione della loro presenza in scena (Owen), vivono malamente assorbendo parti di storie da altri personaggi (Jackson, Amelia, Maggie, Teddy), sono stati decostruiti in quanto a credibilità a causa della terribile gestione della sceneggiatura (DeLuca, Jo), sono presenti da troppo poco tempo per avere un effettivo impatto emozionale (Lincoln, Korack). Perché allora non andare a recuperare un personaggio uscito di scena in grande stile circa sei anni ma rimasto nell’immaginario collettivo come volto simbolo di Grey’s Anatomy? Si tratta di una win-win situation per lo show della ABC: il ritorno in scena di Derek significa pubblicità praticamente gratuita alla nuova stagione e la possibilità di riportare davanti alla televisione una parte del proprio pubblico che aveva abbandonato la visione ormai da tempo. Non si corrono rischi: Derek compare come visione, quindi la trama ne esce intatta, ed il tempo a disposizione di Derek e Meredith potrebbe dar modo allo show di far fare allo spettatore un interessante tour emozionale all’interno dei ricordi del passato della serie. Un espediente interessante per guadagnare tempo e costruire una sorta di filler narrativo giusto per non sovraccaricare la visione dello spettatore con morte e disperazione provocata dalla pandemia. Morte e disperazione che, tuttavia, in Grey’s Anatomy funzionano sempre alla perfezione e riescono a convincere senza eccessivo dispiego di forze. Una musica toccante, uno sguardo rotto dal pianto e lacrime: un’equazione a tratti basilare, ma che cattura e coinvolge anche in questa puntata durante l’abbraccio carico di sofferenza tra i due papà dopo che Teddy l’informa della morte del figlio di uno dei due. Uniti nella sofferenza, un messaggio molto forte e che potrebbe risultare conveniente, certo, ma perfettamente in linea con lo show, con la puntata e con le vicende narrate durante i circa quaranta minuti di visione.
Ad indebolire lo show, ma lo si può immaginare da quanto scritto in precedenza in questa recensione relativamente ai personaggi, sono le storie personali dei vari character secondari: Catherine e Richard fanno pace dopo che lei gli restituisce il ruolo di “capo dei capi” deponendo dal trono Koracick, rendendo inutile tutta la loro diatriba semplificandola arbitrariamente ad una semplice decisione lavorativa; Teddy ed Owen si riconfermano personaggi superflui; Lincoln ed Amelia, una storia d’amore che ha ben poco da raccontare al momento; Maggie e relativo fidanzato con relativa scena di strip, tutto di dubbio gusto.
La regola è sempre quella, in fin dei conti: cerca di far rivivere di ricordi lo spettatore il più possibile e vedrai che non si accorgerà di quanta acqua sta imbarcando la nave e di quanto le sceneggiature siano traballanti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sofferenza in scena, vero fiore all’occhiello di Grey’s Anatomy
  • Derek e Meredith
  • Gli ultimi dieci secondi dedicati al “ritorno” di McDreamy
  • Catherine e Maggie che gridano: direttamente da “Urla a caso” il film di Pelo Ponneso
  • Catherine e Richard
  • Teddy e Owen
  • Lincoln e Amelia

 

Derek torna…ed è l’unica cosa che salva questa puntata a dirla tutta.

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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