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Halt And Catch Fire 4×01 – 4×02 – So It Goes – Signal To NoiseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Torna, per una quarta e ultima stagione, la serie di AMC che forse più di tutte è passata in sordina presso il grande pubblico negli ultimi anni, nonostante una qualità oggettivamente molto alta.
Inutile dire che lo fa con due episodi molto intensi, ambientati però ben tre anni dopo il finale della scorsa stagione. Questo salto temporale sembra aver portato i protagonisti a una fase della loro vita di maggiore consapevolezza, ognuno coi suoi successi lavorativi e con la frenesia di farla, fin da subito, da padrone. Ma si sa che le apparenze ingannano e allora basta il ritorno di Cameron dal Giappone per far riemergere il passato, soprattutto le parole non dette e la verità ad esse sottesa. Di come, insomma, quell’equilibrio sia sempre troppo instabile da essere spazzato via velocemente.
La velocità e il tempo sono gli strumenti chiave per comprendere HACF e i suoi quattro protagonisti: sempre in movimento per rincorrere quel tempo che, soprattutto in ambito informatico, è la chiave del successo o del fallimento. La regia del primo episodio suggerisce come questa corsa, spesso folle e senza traguardi tangibili, non porti mai in un luogo vivo, popolato da umanità. I luoghi vuoti, siano essi scantinati, camere di albergo o anche appartamenti, fanno da sfondo scarno alle parole e alle sfide dei protagonisti, anch’esse spesso prive di una vera profondità emotiva. Non c’è mai soddisfazione in quello che si raggiunge; anzi, la vita sembra non prevedere alcuna sosta, il godimento sta solo nell’essere sempre in corsa verso qualcosa di nuovo, schiavi della frenesia e dell’adrenalina. Senza aver tempo di contemplare perfino la luna.
Tutti e quattro hanno sempre perseguito la propria ambizione con modalità e finalità differenti.
Donna ha sempre voluto essere una donna (era inevitabile il gioco di parole, prima o poi) di potere. La si vede sorridere soddisfatta del proprio ruolo nella società di investimenti dove lavora, senza scrupoli nel sedurre un collega/cliente solo per godere di una notte di passione. Non mostra scrupoli se deve rubare un’idea (per quanto vaga) anche alle persone più care poiché è ormai consapevole che solo affidandosi alla velocità può pensare di poter incrementare il suo dominio. Questa corsa però subisce degli intoppi non appena deve scontrarsi con il mondo che la circonda, che non sta ancora (per poco) al suo passo e che non vede le vere e ancora inesplose potenzialità del web. Un mondo, quello del business, che non capisce di essere già dentro in quella frenetica corsa alla novità dove in ballo c’è la sua stessa sopravvivenza se non si decide di correre. Lei lo sa e fa di tutto per non lasciarselo sfuggire. E Donna, dei quattro, è quella che sembra sapere meglio di tutti cosa vuole, preparata a rispondere alla domanda-tema dell’episodio, “sai cosa vuoi?”, posta da Joe a Cameron davanti al menù del ristorante alla fine del secondo episodio di questa doppia premiere.

Gordon pensava finalmente di averlo capito ma basta rivedere Cameron e soprattutto vedere la reazione di Joe al suo ritorno per capire di essere fermo, di nuovo, nella sua comfort zone, nonostante una malattia che lo obbligherebbe a godersi quanto raggiunto. Cameron svolge il ruolo di catalizzatore degli eventi, quella che fa e disfa tutti i progetti geniali messi in piedi dal gruppo per partecipare all’inevitabile e folle corsa al primato della prossima novità.
Joe sa quale sia il potere che ha su di lei e sembra inizialmente ricaderne. Tuttavia la lunghissima telefonata permette di mettere da parte tutte le loro difese e sovrastrutture per parlarsi veramente e scoprire quanto le debolezze siano altrettanto forti da condizionare e piegare i loro innegabili talenti.
Non sanno bene cosa vogliono ma in quest’episodio capiscono meglio da dove partire per scoprirlo.
Oltre ai protagonisti, si ha la possibilità di vedere come, anche nei personaggi secondari, si ripropone lo stesso tema; sia tra chi li ha sempre accompagnati nelle loro avventure (Boz e i suoi fallimenti finanziari), sia chi finora non aveva avuto la possibilità di emergere (Haley e il suo talento grafico per l’informatica). Entrambi, per motivi diversi, non sembrano per nulla sapere cosa vogliono. Boz nonostante sembrasse aver raggiunto un equilibrio, riappacificandosi col figlio e dando inizio ad una storia d’amore, non riesce ad accettare che forse non potrà essere uno dei partecipanti alla “folle corsa” di cui Haley, invece, potrebbe essere la nuova e finora inconsapevole protagonista.
Il tema quindi di questa stagione sarà probabilmente capire chi sarà in grado di salire sul treno dei vincitori e quali scelte dovrà fare per arrivare al premio finale. Sempre che ve ne sia uno in questo mondo dove eccitanti traguardi si trasformano in noiose tappe di passaggio.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le piccole storie di vita che si raccontano Cameron e Joe al telefono
  • Le scelte di regia sempre molto interessanti (i continui movimenti di camera tra piano terra e scantinato)
  • Ottimo ritmo per ritornare dentro a questo serie
  • La “folle corsa” comincia a contagiare anche la sovrapposizione di troppe informazioni tecniche e fatti storici del mondo informatico 
È soddisfacente vedere come il discorso intrapreso ormai da quattro stagioni venga portato avanti con cura e mordente, tanto da regalare due appassionanti episodi di ottima qualità e manifattura. Ottime premesse per la conclusione di questa serie, purtroppo sempre di nicchia per il pubblico americano.
NeXT 3×10 0.28 milioni – 0.1 rating
So It Goes 4×01 0.34 milioni – 0.1 rating
Signal To Noise 4×02 0.34 milioni – 0.1 rating

 

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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