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Hap And Leonard 2×04 – Bad MojoTEMPO DI LETTURA 6 min

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Può sembrare strano, quasi incredibile, viste le numerosissime lodi pronunciate da tutti i critici statunitensi (e da Recenserie, ovviamente), ma questa seconda stagione di Hap And Leonard non sta convincendo più di qualcuno. Leggendo i commenti sui siti specializzati (ma anche su App sempre più popolari, come TvShowTime, che è oramai divenuto un fenomeno di costume) si può notare, infatti, come questa prima metà della stagione venga ritenuta lenta, noiosa, priva del mordente della prima.
Sebbene si ritenga, generalmente, non così importante aver letto in precedenza i libri, o quantomeno avere un quadro d’insieme della situazione, questo caso è la classica eccezione che conferma la regola: come spiegato anche nella recensione precedente dall’altro recensore del team Hap And Leonard (molto più esperto di Lansdale del sottoscritto), “Savage Season” può essere considerato un episodio a sé stante, abbastanza distaccato rispetto a tutte le altre opere della saga. Per questo motivo, lo spettatore dovrà abituarsi, per ora, alla presenza delle forze dell’ordine e di indagini più o meno tradizionali e dovrà dimenticare cacce al tesoro che portano i due protagonisti a scontrarsi con un criminale pericolosissimo e armato fino ai denti.
La scelta di concentrarsi sull’aspetto investigativo è dovuto a due ragioni; il primo è riconducibile alla longevità e, in un certo senso, al realismo. Sebbene anche questa avventura sia abbastanza sopra le righe, è abbastanza ovvio dire che quella riguardante Trudy, Soldier, Angel e compagnia lo fosse molto di più. Ripetere qualcosa di simile per più di una volta sarebbe dunque un rischio, mentre farli partecipare a dei casi di polizia garantisce molti più spunti e potenziali storie da raccontare. Il secondo motivo, forse ancora più importante, è relativo alla narrazione che non riguardi prettamente la trama principale. In questi quattro episodi è possibile notare con chiarezza come le opere di Lansdale non si limitino alle emozionanti avventure vissute da due amici di lunga data, ma vogliano fare qualcosa di molto più interessante, cioè fornire un affresco vivo e non edulcorato del Texas, stato da sempre controverso, considerato sia il cuore dell’America rurale sia uno dei posti più brutali e spietati degli USA.“See, here in East Texas, man needs a plan. Otherwise, there’s just nothing here for him except trouble, of course.”


A differenza di suo figlio Beau, lo sceriffo Valentine è un uomo estremamente acuto ed intelligente. Per questo motivo, nonostante la sua disonestà sempre più palese, riflettere sulle sue parole può essere molto utile ed interessante. La frase sopra citata, ad esempio, esprime perfettamente la situazione dei due protagonisti. Hap e Leonard non hanno un piano, non hanno uno scopo, e per questo non possono che cacciarsi irrimediabilmente e senza soluzione di continuità nei guai. Delle persone con un piano non avrebbero mai accettato l’invito di Trudy o, al massimo, se ne sarebbero andati ben prima dell’arrivo di Soldier, visto che era evidente sin da subito che i piani fossero molto loschi; allo stesso modo, delle persone con un piano non avrebbero cercato di scovare il colpevole per l’omicidio del bambino trovato nello scantinato dello zio Chester pur essendo stati arrestati e minacciati.
Essere persone con un piano, dunque, vuol dire essere razionali, sapere quando è il momento di fermarsi e, soprattutto, avere dei motivi per farlo. Hap Collins e Leonard Pine non hanno nessuno, non hanno una carriera soddisfacente, non hanno interessi. La ricerca del tesoro, o della giustizia, è quindi un pretesto per dare di nuovo un senso e uno scopo alla propria vita. In questa seconda stagione, a differenza della prima, questo disperato bisogno è stato veicolato in una maniera molto più positiva: non più denaro, ma giustizia e verità per delle famiglie che troppo a lungo sono state ignorate. Ovviamente fare ciò ha un prezzo, non è gratis e non è affatto semplice: oltre alle minacce da parte di istituzioni corrotte, in questo episodio si sono dovuti scontrare con delle immagini fortissime, frutto del lavoro di una mente perversa e crudele che ogni anno, durante la festa del raccolto, rapisce un bambino e lo rinchiude in una cassa a mo’ di bara. Questa brutalità, se sommata a quella che hanno visto sin da bambini (e Leonard anche in guerra) non potrà che renderli ancora più amareggiati, disillusi e tristi. In compenso, però, potrebbe dare loro un senso di dignità e utilità che sembrano ormai perduti.
Il loro essere senza un piano rappresenta, inoltre, la più grande minaccia per Valentine Otis: tutte le altre persone coinvolte nella vicenda, infatti, sanno che è estremamente rischioso affrontare in questo modo uno Sceriffo della Contea, e quindi se ne guardano bene dal farlo. Tutti, tranne Hap e Leonard, ma non solo. Quello che Otis non sa, infatti, è che anche il detective Hanson sembra intenzionato a scoprire la verità e a non dimenticare la scena del suo superiore che rimette le scarpe accanto al cadavere per poi farlo cremare. Perché questa sua presa di posizione così coraggiosa e pericolosa? Esattamente come i personaggi di Michael K. Williams e James Lurefoy (sempre grandissime interpretazioni da parte loro), anche Hanson desidera riottenere la dignità, nel suo caso all’interno della comunità afroamericana, che lo disprezza e lo considera colluso con un sistema che ha oppresso e discriminato per secoli.
A differenza di quanto si possa pensare, non è detto che la “redenzione” del character di Cranston Johnson sia positiva per i due protagonisti, visto che appare abbastanza convinto della colpevolezza di Hap e potrebbe insospettirsi sempre di più nei suoi confronti, vista la scelta dei due di non informare la polizia sulle loro scoperte (l’assenza di motivazione rende, dunque, agli occhi delle forze dell’ordine, sospetti alcuni loro spostamenti).
Una menzione finale la meritano certamente le riuscitissime scene oniriche che mostrano la solidità anche tecnica dello show, offrendo momenti sia divertenti, come i piccoli Hap e Leonard che parlano di Florida usando espressioni come “Sono troppo vecchio per lei” o Sneed che invita Hap a ballare, quando nel mondo reale è lì per arrestarlo, sia di riflessione: Hap che immagina di vedere Florida entrare in bagno e baciarlo, quando invece è entrato un signore che si sta lavando le mani. Questa scena è particolarmente significativa perché appena successiva alla lite con la donna, la quale fa capire di non poter avere una relazione con un uomo così sconsiderato o, in altre parole, senza un piano.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Volendo essere pignoli, era prevedibile che la foto sullo scaffale di MeMaw li avrebbe spinti ad indagare di nuovo

 

A due puntate dal termine, Hap And Leonard sforna l’ennesimo episodio capolavoro, alternando a un’indagine complicata e brutale un’analisi estremamente sensibile e profonda sulla natura e sulla vita dei personaggi principali, il tutto senza mai dichiararlo apertamente. Non si può che benedire, di nuovo e con sempre più convinzione.

 

Holy Mojo 2×03 ND milioni – ND rating
Bad Mojo 2×04 ND milioni – ND rating

 

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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