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Hellbound 1×03 – Episodio 3TEMPO DI LETTURA 4 min

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Hellbound-1x03Una realtà in cui le persone vengono giudicate, in maniera sadica e spettacolarizzata, per i  propri crimini. Una realtà da vera e propria distopia che Hellbound è riuscita a costruire, passo dopo passo, in tre soli episodi. Dopo la trasmissione in diretta da parte dei principali canali televisivi della morte di Park Jeon-ja l’intera realtà narrativa si genuflette ad un Dio vendicatore che, Jeon Jin-soo lo sottolinea in una intervista, si è tramutato in ciò dopo anni ed anni di totale sordità da parte del genere umano.

IL PRESENTE


La puntata prende inizialmente in esame la spettacolarizzazione del male con l’esecuzione in pubblica piazza della giovane Jeon-ja salvo poi concentrarsi su ciò che questa spettacolarizzazione comporta: il culto della Nuova Verità accoglie nuovi proseliti e la crescente fame di Punta di Freccia porta la popolazione a cercare vendetta in quel gruppo di persone che ha cercato di difendere la donna da quanto stava avvenendo in diretta.
Min Hye-jin viene brutalmente assaltata insieme alla madre che, a causa delle ferite riportate e dell’indifferenza medica all’interno dell’ospedale (che la tratta come un paria), muore.
L’avvocato, invece, cerca di continuare il proprio lavoro avendo raccolto nuove informazioni riguardanti un culto (Future Church) che già nel 2004 era entrato in contatto con le profezie di Jin-soo. Un incontro, quello con il capo della Future Church, che si tramuterà in una vera e propria trappola per la donna.
Parallelamente a ciò, il detective Kyeong-hoon cerca di incastrare Jin-soo per l’uccisione dell’uomo che in passato aveva ucciso sua moglie. Una ricerca della verità che si scontra con una protezione estrema della popolazione di Jin-soo a differenza di qualsiasi stato di diritto ancora vigente.

UN VELOCE SGUARDO AL PASSATO…


La crescente tensione ed il clima sociale che inizia a respirarsi ricordano contesti narrativi simili a 1984 e narrazioni affini: crescente sensazione di isolamento dell’individuo; stato di polizia dettato da fanatici; pericolosità di idee diverse da quelle della maggioranza della popolazione; omertà ed indifferenza sociale. Una narrazione, questa, sicuramente interessante soprattutto se si considera il punto di partenza soprannaturale da cui tutto ha iniziato (la comparsa degli esseri infernali che sarebbero portatori del volere vendicatore di Dio).
Una realtà, tuttavia, che si basa su di una bugia: Jin-soo, l’immacolato leader del culto è stato condannato a morte da quegli stessi esseri vent’anni prima nonostante la sua totale innocenza rispetto a crimini, furti e quant’altro. Il volere di Dio, quindi, non è infallibile? Oppure quegli esseri non sono veramente dei messaggeri di Dio e tutto questo parlare di “giudicare le persone per i propri crimini” è una enorme farsa?
Un segreto che Jin-soo decide di tenersi fino all’ultimo lasciandolo nelle mani di Kyeong-hoon che per preservare la vita della figlia (complice dell’omicidio perpetrato da Jin-soo) non divulgherà ad anima viva quanto scoperto. Tutto finisce sotto una coltre di nebbia, celato ad occhi indiscreti: Min viene massacrata da alcuni fanatici seguaci di Punta di Freccia ed uccisa (si suppone, per lo meno); Kyeong-hoon viene incastrato all’ultimo da un morto Jin-soo.

…E POI IL FUTURO


Il risultato? La Corea, ma probabilmente la Terra, viene consegnata in mano alla Nuova Verità. Il finale di puntata, infatti, è un evidente flashforward in cui lo spettatore viene messo a conoscenza del dominio incontrastato del nuovo credo dopo la morte di Jin-soo. Un balzo avanti nel tempo interessante e che aiuta lo show a prendere fiato ed evitare di bloccarsi in un ciclo perpetuo di apparizioni-uccisioni, dando piuttosto spazio ad una evoluzione narrativa dettata da avvenimenti del futuro che riusciranno (evidentemente) a ricollegarsi a quanto avvenuto nel (recente) passato. La seconda parte di questo show sarà quindi un interessante sguardo al futuro e all’analisi di come il fanatismo religioso portato avanti da la Nuova Verità sia riuscito a conquistare l’attenzione del mondo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La spettacolarizzazione del male
  • Caccia all’uomo e crescente tensione
  • Clima distopico che cresce e si cementa minuto dopo minuto nella mente dello spettatore
  • Una società dominata e lo sguardo al futuro: scelta coraggiosa, ma intelligente per evitare blocchi narrativi inutili
  • Punta di Freccia
  • Nessuno ferma il detective che entra nella stanza di Jin-soo
  • Detective si ricorda della figlia solo al momento opportuno per la trama

 

A metà stagione Hellbound cambia focus narrativo e si allontana dalla semplice comparsa degli esseri infernali preferendo inglobarli nel suo paradigma narrativo, farli accettare al pubblico e darli quindi per scontati per fare un salto in avanti e scoprire cosa c’è dopo. Uno spunto coraggioso, interessante, ma anche intelligente per evitare impasse narrativi che avrebbero rischiato di essere fatali per uno show sempre al limite della tensione come è Hellbound.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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