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Helstrom 1×01 – Mother’s Little HelpersTEMPO DI LETTURA 5 min

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Helstrom è l’ultimo prodotto dell’ormai scomparso reparto Marvel Television. Ispirata all’omonimo personaggio, tratta le vicende di Daimon e sua sorella Ana, due individui con capacità speciali legate al mondo dell’occulto e del sovrannaturale. La serie era inizialmente ideata come primo tassello del franchise Marvel “Adventure Into Fear”, una potenziale estensione dell’Universo Cinematografico Marvel che comprendesse però i personaggi più horror della Casa delle Idee. Non per nulla a tale progetto si sarebbe dovuto aggiungere anche una serie sul personaggio di Ghost Rider (interpretato da Gabriel Luna, già apparso nel ruolo in Agents Of S.H.I.E.L.D.), tuttavia mai realizzato.
Helstrom si ritrova dunque in una posizione molto difficile, facendo parte di un progetto che mancherà di ulteriori sviluppi e venendo totalmente ignorata dai Marvel Studios, concentrati a promuovere invece altre serie più ambiziose come l’ormai prossima WandaVision. Nonostante la cancellazione della serie non sia ancora menzionata, il futuro di Helstrom è tutt’altro che roseo, anche se dal pilot emergono alcune premesse interessanti.

I PROTAGONISTI


Archer: “Fur non venit nisi ut furetur et mactet et perdat.”
Daimon: “Latin… Original.”

La prima metà di “Monther’s Little Helpers” compie un discreto lavoro nel presentare i due personaggi protagonisti, mostrandoli da subito in contesti nei quali hanno modo di dare sfoggio delle rispettive abilità e caratteri. Nonostante la natura dei poteri dei fratelli Helstrom non venga ancora approfondita, le brevi scene in cui vengono messi in mostra bastano per catturare l’interesse dello spettatore rimanendo però sempre quasi come elementi aggiuntivi, mentre maggiore importanza viene data all’approfondimento caratteriale.
Se la caratterizzazione di Daimon può sembrare troppo semplicistica e stereotipata, venendo mostrato come il classico bello e dannato che nasconde un animo gentile, ben più intrigante e riuscito appare invece il personaggio di Ana. Solitaria, spietata e affascinante, la sorella è guidata dal desiderio di punire chi arreca sofferenza al prossimo, tanto da arrivare lei stessa ad agire con incoscienza e sconsideratezza pur di soddisfare tale esigenza. Nel corso dell’episodio viene suggerito, attraverso diversi flashback brevi e per lo più sconnessi, che quest’indole trovi origine in un evento traumatico relativo al padre della ragazza, descritto infatti come un pluriomicida. Nell’opera cartacea, Marduk Hellstrom è di fatto un vero e proprio demone (origine che con tutta probabilità condividerà con la controparte televisiva) e riesce a crescere come tale anche sua figlia Satana (fonte d’ispirazione del personaggio di Ana).
La sorta di divisione trai due fratelli Hellstrom nei fumetti – uno che sceglie di combattere le forze del male come ragione di vita e l’altra che invece abbraccia in toto la sua natura demoniaca – si riflette in qualche modo anche nella serie, mostrando Daimon e Ana come fisicamente ed emotivamente distanti. Se viene presentato un Daimon desideroso di aiutare nella lotta all’occulto, seppur con atteggiamenti burberi verso il prossimo, allo stesso tempo si mostra un’Ana priva di scrupoli, che vede la morte come unica punizione possibile per i malvagi, arrivando anche qui dunque a seguire inconsciamente le orme del padre, attraverso però gli omicidi.
Non certo una distinzione netta come per le controparti cartacee, ma è sicuramente apprezzabile lo sforzo da parte della serie di mettere i due fratelli inizialmente su due percorsi ben distinti e con differenti modus operandi.

LA RESA DELLA COMPONENTE HORROR


Gabriella: “You don’t scare me, demon.”
Mother: “Then you are an idiot.”

La serie si discosta nettamente dalle altre colleghe del genere supereroistico, adottando uno stile molto più improntato all’horror che all’azione, almeno per il momento. Subito il pensiero va a Preacher, che in molti aspetti sembra aver ispirato Helstrom nella sua realizzazione. L’elemento horror è molto presente all’interno dell’episodio, scegliendo però di indirizzare il tutto verso una vaga inquietudine generale piuttosto che una reale sensazione di paura, molto più difficile da trasmettere.
Nota di merito in tal senso sicuramente va a Elizabeth Marvel che nella serie interpreta Victoria Helstrom, madre dei due protagonisti. L’attrice dà in realtà vita a ben due personaggi in uno, prestando il volto sia alla debilitata Victoria che a “The Mother”, il demone che la possiede e di cui ancora non si conosce la reale identità. Proprio nella realizzazione di quest’ultimo Elizabeth Marvel riesce a dare il meglio di sé: è nelle scene che la vedono coinvolta che infatti si percepiscono maggiormente le atmosfere horror.
Lo stesso risultato non viene raggiunto purtroppo in altre sequenze, dove è evidente il puro intento di costruire un’ambientazione inquietante generica senza investire troppo in un’efficace resa della suspense e del sentimento di angoscia nello spettatore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Importanza data alla caratterizzazione dei personaggi
  • Messi in evidenza i differenti percorsi intrapresi dai due protagonisti
  • Elizabeth Marvel e lo switch tra Victoria e il demone
  • Ana Helstrom subito molto accattivante
  • Accenni interessanti riguardo il passato degli Helstrom
  • Daimon Helstrom personaggio a tratti troppo stereotipato
  • Elemento horror non sempre realmente valorizzato
  • Premesse interessanti, ma la trama effettiva rimane piuttosto piatta per la maggior parte dell’episodio

 

Se Helstrom alla lunga si rivelerà un prodotto ben riuscito o meno, è presto per dirlo. Ciò che si può per ora valutare è il risultato ottenuto da questo primo episodio della serie: seppur non distinguendosi particolarmente, “Mother’s Little Helpers” si difende discretamente, riuscendo a calibrare, seppur con un ritmo un po’ altalenante, trama, caratterizzazione dei personaggi e atmosfere inquietanti. Si spera che queste ultime non vengano sacrificate troppo in futuro e che anzi siano esplorate ulteriormente e in maniere anche diverse dal solo contesto della possessione demoniaca.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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