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How To Get Away With Murder 1×10 – Hello RaskolnikovTEMPO DI LETTURA 4 min

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Dove eravamo rimasti? È sempre bene chiederselo, specialmente quando si tratta di un telefilm come How To Get Away With Murder, in cui il colpo di scena è sempre dietro l’angolo. Basti pensare al midseason finale, dove il colpo di scena non è stato tanto scoprire chi è stato ad uccidere Sam Keating, ma scoprire che il piano di Wes non era farina del proprio sacco, ma ha semplicemente seguito le istruzione di Annalise. Ed è proprio su di lei e sul suo controverso rapporto con l’ ormai defunto marito che occorre soffermarsi un attimo. Nonostante sia sicura della sua colpevolezza nell’omicidio di Lila, non può non disperarsi alla vista del cadavere. La natura del loro rapporto è sempre stata particolare, possiamo dire che il marito costituisce, o ha costituito, la maggiore debolezza di Annalise Keating.
Fuori casa è una donna cazzuta, forte e tenace, ma dentro casa è una donna come tutte, con i suoi punti di forza e le sue fragilità. La sua determinazione nel far accusare il marito per l’omicidio di Lila stupisce tutti, in particolare perché quando Sam era ancora in vita lo voleva proteggere. Si può facilmente ipotizzare che scoprire che aveva cercato di uccidere Rebecca le abbia radicalmente fatto cambiare idea sulla vera natura del marito. A questo punto è facile comprendere lo stato d’animo dell’avvocato. Non dev’essere facile gestire una situazione del genere e accettare il fatto di essere stata sposata con un assassino. All’apparenza Annalise sembra forte, tenace e determinata, ma, come dice Connor alla polizia durante il suo interrogatorio, in realtà porta una maschera. Certo, Connor lo ha detto per sviare i sospetti della polizia per farla passare per la moglie disperata per la scomparsa del marito, ma noi sappiamo che, in fondo, diceva la verità.
Mentre Annalise è sicura del fatto suo, i ragazzi coinvolti nell’omicidio stanno dando di matto, anche perché non sanno di avere le spalle coperte dalla Keating. E’ sicuramente apprezzabile il realismo con il quale ci vengono mostrate le reazioni dei ragazzi, tra chi si attiene al piano e non è disposto a tradire i propri compagni e chi, invece, guarda la situazione con un po’ di sano egoismo del tutto comprensibile in questa situazione, soprattutto quando hanno il sentore che la polizia sospetta qualcosa. La presenza, nel gruppo, di persone terrorizzate da una situazione ben più grande di loro (ricordiamoci che sono ventenni) dà un tocco di realismo che, spesso, è difficile trovare in questo genere di telefilm. E non si può giudicare il desiderio da parte di Connor e Micaela di tirarsi fuori dai guai, soprattutto tenendo presente che non erano a conoscenza del totale appoggio della Keating. Una volta aggiornati sui fatti non sembrano esitare a fidarsi. E chi non vorrebbe un avvocato come Annalise Keating dalla propria parte, in situazioni del genere?
Il tutto ci è stato presentato magistralmente. Regia ottima, con un utilizzo efficace dei vari flashback, inseriti all’interno delle deposizioni di Annalise e dei suoi collaboratori. Uno dei punti deboli di questa serie era, appunto, l’eccessivo utilizzo di flashback o flashforward, che hanno spesso intaccato la qualità degli episodi, rendendone lo scorrimento poco lineare e troppo confuso. Nel caso di “Hello Raskolnikov” (Shonda deve divertirsi davvero tanto a renderci la vita difficile con nomi impronunciabili, NdR) l’uso di questi espedienti si è rivelato un ottimo escamotage per porre l’accento sulla falsità di quanto raccontato dai ragazzi. E, soprattutto, ci fa capire quanto, almeno apparentemente, possa essere facile “raggirare il sistema”, almeno se si ha un avvocato come Annalise dalla propria parte.
Inutile soffermarsi sulle doti recitative degli attori, tra cui, ovviamente, spicca Viola Davis che continua a interpretare magistralmente Annalise Keating, con tutta la complessità del personaggio che l’attrice non ha difficoltà a fare suo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il controverso rapporto tra Annalise e il marito posto, di nuovo, sotto i riflettori
  • Tocco di realismo nelle reazioni del gruppo alle indagini della polizia
  • Ottima performance di Annalise Keating
  • Ottimo utilizzo dei flashback
  • Il ruolo di Rebecca ancora non convince e non si capisce dove vogliano andare a parare

 

La seconda parte di questa stagione inizia nel migliore dei modi, con un episodio ben strutturato e decisamente godibile. Non ci resta che vedere come prosegue, ma i presupposti sono più che buoni.

 

Kill Me, Kill Me, Kill Me 1×09 9.82 milioni – 3.1 rating
Hello Raskolnikov 1×10 9.18 milioni – 3.1 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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