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Il Buio Oltre La Serie #2 – Se Ti È Piaciuto True Detective, Guarda Anche…TEMPO DI LETTURA 10 min

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Capita che, dopo essersi appassionati ad una serie e dopo essersi imbarcati in numerosi re-watch della stessa, l’insaziabile dipendente dalle serie tv si faccia una delle tante domande per eccellenza tipiche della sua figura: “Esiste qualche altro telefilm come questo?”. La risposta è ovviamente no. Che voi stiate guardando Scrubs, Person Of Interest, Downton Abbey o qualsiasi altro telefilm, la risposta sarà sempre e comunque no: non c’è niente come il telefilm che state guardando, perché nel bene e nel male, quella serie è riuscita ad imporsi con una sua identità e delle sue specifiche caratteristiche, che l’hanno resa più unica che rara. Poi ci sono anche quelle volte, dove il fatto che una serie sia più unica che rara, è pure un bene (ogni riferimento a serie alla Under The Dome e Resurrection è puramente voluto). Eppure, c’è anche un detto non scritto che recita: “Le storie sono tutte uguali, ma il modo in cui le si racconta è diverso”. Ed è per questo motivo, che all’interno della nostra nuova rubrica Il Buio Oltre La Serie, noi di RecenSerie abbiamo deciso di scrivere questi post dediti unicamente allo spaccio spassionato di consigli, prendendo come trampolino di lancio una serie tv cult per darvi l’opportunità di allargare i vostri orizzonti seriali. Questa volta, vi consigliamo cinque telefilm che potrebbero piacervi se avete amato True Detective.
 
 
Innanzitutto, è bene rispondere ad una domanda: Cos’è che ha reso True Detective il fenomeno seriale che è? Quali sono gli elementi che permettono allo spettatore di appassionarsi ad esso con facilità? Al di là della fotografia, della regia, della recitazione, della colonna sonora e tanti altri aspetti meramente tecnici (ma comunque non trascurabili e degni di nota), è soprattutto in aspetti “più umani” che True Detective s’impone con prepotenza ed incisività nell’immaginario collettivo seriale. È nella trama, nei suoi sviluppi e nei suoi colpi di scena, che si lascia trasportare. Nelle caratterizzazioni realistiche e veritiere, che si rendono avatar di situazioni fin troppo umane. Nelle grandi ed importanti tematiche che solleva, di enorme spessore e impregnate di una filosofia gotica e decadente, ma ricca di spunti e mai banali; tematiche  che si specchiano, poi, nelle conversazioni/monologhi che farebbero resuscitare Raymond Chandler solo per poter complimentarsi con  Nic Pizzolatto. C’è da dire poi che il format di otto episodi di un’ora l’uno, aiuta certamente a godersi la serie, arrivando al suo epilogo senza nessuna fretta. Premesso, come detto prima, che nessuna serie è uguale all’altra, dove può sentirsi a casa il fan accanito di True Detective? Ecco i cinque consigli di RecenSerie. 

 

Agatha Christie’s Poirot

 

 
Anno di Trasmissione: 1989-2013
Emittente Televisivo: ITV
N° di Stagioni Complessive: 13
N° di Episodi Complessivi: 70

 

Qualcuno di voi magari si è messo a ridere, nel vedere tra i consigli l’adattamento televisivo della più famosa creatura letteraria della talentuosa e prolifica Agatha Christie. In realtà, il serial di Hercule Poirot non è poi così tanto da sottovalutare, dato che non solo a livello tecnico si è dimostrato di non essere secondo a nessuno, ma anche a livello umano si è dimostrato brillante, ingegnoso e capace non solo di colpi di scena spiazzanti ma anche (come True Detective) di sollevare importanti tematiche e analisi psicologiche. Essendo uno dei due più famosi investigatori letterari del mondo, Poirot viene sempre contrapposto a Sherlock Holmes, dove il secondo risolve le sue indagini seguendo il metodo scientifico, mentre il primo entrando in stretto rapporto e in sintonia caratteriale/mentale con le persone coinvolte nel caso, cercando di risolvere l’enigma tracciandone un profilo psicologico.
In True Detective, il lato psicologico delle indagini ricopre un ruolo chiave nel caso del Re Giallo, dove l’atto di entrare nella mente del serial killer, sarà decisivo per la sua risoluzione. Inoltre, ve ne consigliamo la visione in quanto “predecessore storico” del serial firmato da Nic Pizzolatto; se vi è piaciuto il noir crudo di True Detective, è consigliata anche una presa visione del giallo classico della Christie, giusto per gustare tutte le sfaccettature del genere poliziesco. E poi, come resistere alla charme dei David Suchet nei panni dell’investigatore belga? 

 

I Soprano

 

 

Anno di Trasmissione: 1999-2007
Emittente Televisivo: HBO
N° di Stagioni Complessive: 6
N° di Episodi Complessivi: 86

 

Parlare di The Sopranos in poche righe non è affatto facile. Cioè, è impossibile e ingiusto per una delle serie più importanti mai scritte. I paragoni con il profondo True Detective, inoltre, potrebbero essere dei più svariati. Soffermiamoci su un semplice punto in comune che le due serie portano come tematica. The Sopranos ci pone tutti quanti di fronte ad un continuo dubbio su come rapportarci con i personaggi, approfonditi in maniera minuziosa durante tutte le sei stagioni. Empatizzare o dissociarsi? E’ ovvio, sono i protagonisti, i personaggi principali, come si fa a non prendere le loro parti? Ma è ovvio anche il contrario: come identificarsi con dei mafiosi violenti e reazionari? Ma è finzione, l’immedesimazione con l’antieroe sa non essere poi così ardua.
Lasciando per un attimo da parte Rusty Cohle e soffermandoci sulla sua spalla Martin Hart, veniamo coinvolti per gran parte della stagione nella sua burrascosa vita matrimoniale fatta di tradimenti, gelosia e un comunque enorme affetto nei confronti della famiglia e della moglie. Tony Soprano e soci ci insegnano che la cumare è quasi un diritto di qualsiasi uomo, e come tale deve essere lasciata fuori dalla vita familiare. I due mondi non si dovranno mai incontrare. Avere un’amante non equivale per forza a non amare più la propria moglie. Non sono queste narrazioni utili per trattare di crisi coniugali, crisi di mezza età e sbandate varie. L’uomo, che sia egli un boss criminale o un solerte detective, sospende totalmente il suo giudizio morale di fronte a quello che è un puro bisogno fisico, un vero e proprio istinto da capobranco. E per questo forse lo spettatore è meno spinto ad empatizzare. Le eventuali sequenze di un tradimento hanno un potere maggiormente disturbante rispetto a quelle di un omicidio a sangue freddo.
Ecco quindi una tematica onnipresente nei due show, sebbene risulterebbe facile associare le due serie targate HBO a tematiche poliziesche o sanguinolente. Niente di tutto questo. La colpa, il senso di colpa, l’ambiguità morale e la sottilissima linea tra bene e male (delineata solo apparentemente nel finale di stagione di True Detective) sono forse la prima pietra che è stata posta nel pensare sia True Detective, sia The Sopranos.

 

The Shield

 

 

Anno di Trasmissione: 2002-2008
Emittente Televisivo: FX
N° di Stagioni Complessive: 7
N° di Episodi Complessivi: 88

 

Prima dell’avvento di Breaking Bad, un’altra serie aveva voluto presentare la trasformazione buono/cattivo del proprio protagonista: The Shield. La serie segue le vicende di Vic Mackey e della sua squadra d’assalto alle prese con racket della droga, assassini, ricatti e corruzione. E proprio la corruzione spingerà il più delle volte Vic ad agire in modi e termini a lui non congeniali ma quasi obbligati.
Il parallelismo con la serie di Vince Gilligan viene da sè: in Breaking Bad abbiamo Walter “costretto” ad intraprendere la sua carriera da cuoco di metanfetamina per potersi permettere le cure essenziali per il cancro occorsogli; qui invece, Vic, scende a patti con la malavita locale il più delle volte per poter aumentare le proprie entrate e permettersi scuola e cure particolari per i due figli autistici. E’ proprio l’immagine del buon padre di famiglia che nel corso delle stagioni verrà infangata e subirà diversi attacchi, a volte dai suoi stessi colleghi ed amici più fidati. Michael Chiklis ha sicuramente un volto familiare per i fan Marvel: interpreta infatti La Cosa in entrambe le trasposizioni cinematografiche dei Fantastici 4. Attore presente anche in American Horror Story, Sons Of Anarchy (comparsata) e No Ordinary Family. E’ però inutile sottolineare che il suo successo è insito principalmente in The Shield con cui ha raccolto un Emmy (e una nomination) e un Golden Globe (e due nomination). The Shield è una delle serie che più calamitano lo spettatore, coinvolgendolo con l’azione e il drama che permea e riempie l’intera serie.
Un must watch che non può mancare in nessun vero appassionato di serie tv. Ora, qualcuno di voi potrebbe alzare il sopracciglio alla The Rock e chiedersi dove sia l’attinenza con True Detective, visto che non si è fatto altro che citare Breaking Bad. Beh, c’è la tagline ufficiale della prima stagione del serial era: “Man is the cruelest animal”, e pochi show come The Shield hanno saputo dare una rappresentazione seriale di questa definizione. 

 

The Wire

 

 
 
Anno di Trasmissione: 2002-2008
Emittente Televisivo: HBO
N° di Stagioni Complessive: 5
N° di Episodi Complessivi: 60

 

Il libro di David Simon, Homicide: A Year On The Killing Streets, ispirerà due serial, che per tutta la loro durata, non farà altro che fargli guadagnare premi su premi, nonché il plauso di pubblico e critica. Queste serie tv rispondono al nome di Homicide: Life On The Street e The Wire; se la prima era più una fiction, senza però elementi di fiction, sulla non troppo gloriosa vita del poliziotto, The Wire si concentra di più sul rapporto tra legalità e illegalità, tra il rapporto che c’è tra la società, l’uomo, il crimine e la giustizia: un rapporto fin troppo sottile e una lotta che sposta, entrambe le parti, di soli pochi centimetri; detto in parole povere, se Homicide si concentrerà su una specifica figura, The Wire espande il discorso alla società Americana, prendendo come location la criminosa Baltimora e descrivendo la lotta al crimine come un mero arrancare, senza mai collezionare una qualche vittoria significativa.
Se siete rimasti colpiti e amareggiati, ma anche un po’ d’accordo, sull’iconico discorso di Rust Cohle riguardo la specie umana, allora questa è la serie che fa per voi. Citando le stesse parole di David Simon, descrivendo la serie: “The Wire è solo in apparenza un telefilm poliziesco, poiché in realtà la serie analizza lo stile di vita delle metropoli americane, l’influenza che le istituzioni esercitano sugli individui, ed i compromessi che chiunque è costretto ad accettare, siano essi poliziotti, scaricatori di porto, trafficanti di droga, politici, giudici, giornalisti, avvocati o persino attivisti per la comunità”. Possiamo dire che la serie è il discorso di Rust Cohle, spiegato attraverso cinque stagioni? Si, possiamo dirlo. 

 

Hannibal

 

 
 
Anno di Trasmissione: 2013-In corso
Emittente Televisivo: NBC
N° di Stagioni Complessive: 2
N° di Episodi Complessivi: 26

 

Se in apertura, con Poirot, abbiamo parlato dell’atto di entrare nella mente del serial killer in comune con True Detective per capirne e carpirne i suoi ragionamenti, allora tra i nostri consigli non poteva di certo mancare una serie che li mostrasse da vicino. E in questo caso, mai serie fu più azzeccata di Hannibal. Tempo fa quando si portava la mente ad Hannibal Lecter, personaggio creato da Thomas Harris, non si poteva non ricollegarlo ad Antony Hopkins ed alla sua strabiliante performance nel film datato 1991. Ora però questa losca figura è nella mente dei serial tv addicted associata ad un altro volto e ad un altro attore: Mads Mikkelsen, capace di reinterpretare in maniera divina lo psichiatra più folle e spietato che mente umana possa concepire. 
Hannibal rappresenta il fulcro centrale da cui qualsiasi serie dello stesso ramo narrativo dovrebbe prendere spunto: puntate mai noiose e ricche di eventi, spettacolarizzazione dell’horror, protagonisti mai banali e che difficilmente cadono in cliché già visti; musiche e ambientazioni mozzafiato e che collimano alla perfezione con la recitazione sublime di ogni attore. Detto di Mikkelsen, bisogna ovviamente citare il suo contraltare che come lo ying e lo yang completa l’animo oscuro e tetro di Hannibal: Will Graham, interpretato da un altrettanto coinvolgente Hugh Dancy.
La serie non si fa mancare nulla anche per quanto riguarda i generi presentati: horror, splatter (non eccessive e ridondanti le scene), drammatico, azione, thriller e per i palati raffinati è possibile anche seguire diverse ricette presentate da Hannibal durante il proseguo delle stagioni. Insomma, non si fa affatto mancare nulla. Se a ciò aggiungete anche la presenza di Gillian Anderson (la Dana Scully di X-Files) e Laurence Fishburne (Matrix, Mystic River, Contagion) avrete una chiara immagine di ciò che rappresenta qualitativamente questa serie.
E questa era la nostra, argomentata, lista di consigli. Speriamo di esservi stati utili in qualche modo e di avervi invogliato ad intraprendere un recupero seriale di tutto rispetto. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensante di questa lista. Ovviamente l’insieme di proposte è estremamente soggettivo: abbiamo pescato dal mazzo le prime serie passateci per la mente che potevano avere qualche attinenza con True Detective. Rendiamo interattiva questa lista: provate ad accrescerla proponendo ed argomentando scelte a cui non abbiamo pensato.

In collaborazione con: Valerio Di Paolo e Aldo Longhena

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