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Ju-On: Origins 1×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Magari il titolo Ju-On non sarà così riconoscibile per il pubblico occidentale, ma la traduzione ha sicuramente più risonanza: The Grudge. Ed è con questo nome che la maggior parte degli spettatori ricorderà subito i due film (The Grudge e The Grudge 2) con protagonista Sarah Michelle Gellar usciti nel 2004 e nel 2006, seguiti poi da altri due meno fortunati (The Grudge 3 e un omonimo The Grudge) nel 2009 e 2020. Quello che mancava fino ad ora era una serie tv ma arriva Netflix a porvi subito rimedio con una miniserie da 6 episodi della durata di 30 minuti. Praticamente perfetti prime di andare a dormire.
Va chiarito fin da subito che il demiurgo di Ju-On/The Grudge, cioè Takashi Shimizu, non è coinvolto nel progetto in prima persona e non figura nemmeno nella lista di produttori, il che potrebbe far subito storcere il naso ad alcuni “puristi” per via della mancanza di un supervisore ufficiale che censuri o meno idee malsane dei nuovi sceneggiatori. A giudicare da questa series première, l’assenza di Shimizu non è un problema e, per ora, ci si può mettere il cuore in pace.

 

TIMELINE DIFFERENTI A PERDITA D’OCCHIO


L’introduzione, con tanto di voice over, punta subito a chiarire un elemento fondamentale per la serie: tutto è tratto da una storia vera. Pur essendo una spiegazione molto veloce e che sembra non così importante, le immagini che vengono utilizzate hanno infatti il chiaro scopo di andare a “meta-teatralizzare” tutti i precedenti film di Ju-On in un universo narrativo in cui sono effettivamente usciti al cinema e la serie in questione si rifà direttamente a questi fatti “realmente accaduti”.
Precisato questo elemento, più interessante che rilevante, “Episode 1” decide di proseguire sul sentiero del “non detto” introducendo tre diverse storyline (Haruka e Tetsuya ed il loro appartamento infestato, Kiyomi ed il suo nuovo gruppo di “amici” a scuola, l’investigatore Yasuo) che potrebbero o non potrebbero essere ambientate nel 1988. Ovviamente, essendo che Yasuo ha parlato sia con Haruka che con Tetsuya, il dubbio è principalmente nei confronti di Kiyomi.
La casa abbandonata al centro è e rimane l’epicentro della trama orizzontale ma non è ancora così chiaro, vuoi per le videocassette viste da Yasuo, vuoi per un po’ di diffidenza generale, se tutte le storyline avvengano allo stesso tempo ma semplicemente non sia stato esplicitato fino ad ora per sfoderarlo come eventuale plot twist più avanti nella stagione. Il dubbio comunque si è creato fin da subito visto che, nella presentazione della serie, si è parlato di una costruzione della trama che si sviluppa nel corso di diverse decadi.

 

UN HORROR POCO HORROR


In soli trenta minuti scarsi era davvero difficile riuscire a condensare l’introduzione in questo (nuovo ma) vecchio universo, presentare nuovi personaggi e anche sviscerare, letteralmente, nuove vittime. Ed infatti gli sceneggiatori hanno preferito focalizzarsi sui primi due lasciando al lato horror solo una manciata di secondi qua e là, ma niente di più. Comprensibile ma anche un po’ deludente, va ammesso.
La scena finale e l’intermezzo a casa di Haruka e Tetsuya offrono il minimo indispensabile che si richiede ad una serie di questo genere, il che fa comunque ben sperare per i rimanenti cinque episodi ma è anche una mancata opportunità per vedere qualcosa di più (senza tanti sforzi ulteriori) già in questi primi trenta minuti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia molto attenta 
  • Plot twist finale
  • Cambio di era: benvenuti nel 1988
  • La casa dove si radunano i gatti…
  • Poco horror per adesso, chiunque si aspettasse qualcosa di più dovrà aspettare
  • Una prima puntata molto introduttiva

 

Il primo episodio di Ju-On: Origins non farà sobbalzare sulla sedia e non sarà nemmeno così memorabile ma fa il suo sporco lavoro. I personaggi, pur avendo poco tempo a disposizione, sono già abbastanza apprezzabili e la storia sembra già ampiamente avviate ad avere tinte decisamente più oscure già dal prossimo episodio. E d’altronde con una chiusura d’episodio di questo tipo è difficile sbagliare previsioni.

 

Episode 1 1×01 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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