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Loki 1×01 – Glorious PurposeTEMPO DI LETTURA 5 min

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Loki 1x01 recensioneFacendo qualche breve calcolo, è da circa 1000 giorni (944 per l’esattezza), quasi tre anni, che si è a conoscenza del programma di Bob Iger e di Kevin Feige di portare Loki sul piccolo schermo insieme ad altre serie per Disney+. Un annuncio che ai tempi generò un hype estremo, soprattutto verso Loki (rispetto a WandaVision o TF&TWS) visto l’amore-odio che si può provare naturalmente verso il character interpretato divinamente da Tom Hiddleston.
Sebbene si presenti come una serie evento, pare che Loki in realtà possa essere la prima serie Marvel/Disney+ ad essere già stata rinnovata ufficiosamente per una seconda stagione, il che lascia ovviamente ampio spazio a Michael Waldron per lavorare ad ogni sfaccettatura di Loki. Ma per la certezza assoluta bisognerà aspettare il commento del buon vecchio Feige.

Loki Laufeyson:I don’t enjoy hurting people. I… I don’t enjoy it. I do it because I have to, because I’ve had to.

BENE MA NON BENISSIMO


Loki si presenta con una prima stagione da sei episodi, praticamente eguagliando l’approccio visto in TF&TWS, e segue anche (sfortunatamente) un altro stilema già visto nelle altre serie Marvel che può essere riassunto con la seguente frase: la series premiere non è affatto eccezionale, anzi.
Il commento è volutamente eccessivo ma aiuta ad identificare un trend, e anche una certa self-confidence delle serie Marvel, che sembrano non volersi preoccupare più di tanto di catturare l’attenzione dello spettatore. La sensazione, ampiamente confermata sia da WandaVision che da TF&TWS, è quella di una storia ben delineata con un climax ascendente che culmina sempre e solo nel season/series finale, il che può tradursi anche in un pilot discreto ma non eccelso. Se si guarda a “New World Order” e “One World, One People” o si paragona “FIlmed Before A Live Studio Audience” e “The Series Finale” si avrà una buona idea di dove anche Loki andrà a parare, ovviamente con buona pace e acquolina di tutto il pubblico.

LOKI VS TIME VARIANCE AUTHORITY (TVA)


Hey there! You’re probably saying, ‘This is a mistake. I shouldn’t even be here.’: welcome to the Time Variance Authority. I’m Miss Minutes, and it’s my job to catch you up before you stand trial for your crimes. So let’s not waste another minute.

La nomea di Michael Waldron non sarà molto popolare ora come ora, ma è destinata ad aumentare vertiginosamente: lo showrunner di Loki (e sceneggiatore di questa series premiere) è infatti anche la penna che ha scritto il prossimo Doctor Strange In The Multiverse Of Madness, nonché uno dei produttori esecutivi di Rick And Morty. Waldron sembra quindi la persona perfetta per trattare tematiche complesse come magia, viaggi nel tempo e, perché no, cloni.
“Glorious Purpose” è infatti la puntata che fa da apripista ad una trama che, stando alla dichiarazione di Kevin Feige stesso, “will have more impact on the MCU than any show so far“, il che fa salivare parecchio gli spettatori memori dell’esperienza settimanale accumulata fino a qua. E d’altronde non potrebbe essere altrimenti considerato quanto visto in questo pilot: la potenza della TVA, Infinity Stones utilizzate come fermacarte ed un Loki praticamente messo davanti ad uno psicanalista.
Waldron ha sicuramente una storia molto complicata tra le mani ma, stando a quanto mostrato finora, la libertà creativa è pressoché infinita, sebbene legata a doppia mandata all’ennesimo sviluppo del character di Tom Hiddleston.

LOKI VS LOKI


Mobius M. Mobius:Listen, I can’t offer you salvation, but maybe I can offer you something better. A fugitive Variant’s been killing our Minutemen.
Loki Laufeyson:And you need the God of Mischief to help you stop him? […] Why me?
Mobius M. Mobius:The Variant we’re hunting is… you.

Con lo scambio di battute di cui sopra si conclude di fatto la prima puntata e, allo stesso tempo, si aprono scenari estremamente interessanti e complicati per la serie.
Durante il processo (letterale) che affronta Loki dentro e fuori dall’aula della TVA, Loki viene posto di fronte ad una realtà completamente diversa e che mette completamente in discussione il libero arbitrio di uomini e dei. La rivelazione finale sull’identità del villain da catturare porta con sé un carico enorme sia di aspettative che di opportunità. Aspettative perché ovviamente c’è bisogno di capire molto di più circa questa Variante pericolosissima, opportunità perché Loki è il personaggio che si presta di più nel MCU ad evoluzioni psicologiche e plot twist inattesi. E il motivo è presto detto: Loki è mitologicamente legato ai loop temporali.
Nell’etimologia del nome Loki, che lo si scriva in danese Lokkemand, in norvegese Loke, in svedese Luki o in finlandese Lukki, c’è una forte radice germanica, ovvero luk. Una radice che lega a doppia mandata il dio degli inganni sia al Ragnarok, sia a nuovi periodi storici che possono essere visti come un “loop temporale”. Loop che vede lo stesso Loki rinnovarsi sotto una nuova veste di volta in volta, il che potrebbe essere stato preso come spunto da Waldron stesso per creare questa strana contrapposizione tra il Loki che si conosce nell’MCU ed il Loki Variante (pericolosissima) che si è intravisto nel finale. Ovviamente è solo una teoria ma, allo stesso tempo, non è un caso che si sia scelto proprio il fratello di Thor per trattare un tema così delicato come i viaggi nel tempo e “the sacred timeline“.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tom Hiddleston
  • Un interessantissimo Owen Wilson nei panni di Mobius M. Mobius
  • Il villain
  • CGI al solito impeccabile
  • Introduzione alla TVA
  • Easter eggs come se piovessero tra cui: Mephisto, Infinity Stones, D.B. Cooper
  • Ritmo non altissimo ma comprensibilmente dovuto ad esigenze di trama e ovviamente in attesa di tempi migliori

 

“Glorious Purpose” è una series premiere più che egregia. Ovviamente, come già spiegato più approfonditamente qualche riga sopra, non è volutamente vicina ad esprimere il suo massimo potenziale, per quello ci sarà tempo e spazio più avanti. Nel frattempo, con qualche certezza in più intorno alla trama, non si può che “ringraziare” quanto di buono visto in questi primi cinquanta minuti.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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