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Loki 1×03 – LamentisTEMPO DI LETTURA 5 min

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Loki 1x03 Recensione

Sylvie: “What exactly makes a Loki a Loki?”
Loki: “Independence, authority, style.”

Dopo l’introduzione della variante femminile di Loki (o, per comodità, Lady Loki) nel finale di “The Variant”, il terzo episodio si incentra proprio sul rapporto trai due dèi degli inganni.
“Lamentis” si prefigura come una puntata interamente focalizzata sull’approfondimento del rapporto tra il protagonista e l’apparente antagonista. Reso ancora più interessante dal fatto che siano due versioni molto diverse della stessa persona.
Attraverso i dialoghi, gli scambi e i confronti tra questi due personaggi, lo spettatore può quindi apprendere molte più nozioni e lati nascosti sia di Loki che di Sylvie.

SYLVIE LAUFEYDOTTIR


Loki: “I’m sorry, but I’m not calling some faded photocopy of me “Loki”.”
Sylvie: “Good. ‘Cause that’s not who I am anymore. I’m Sylvie now.”

Come già anticipato nel secondo episodio, la variante è nota come Sylvie Laufeydottir. Il personaggio rappresentato nella serie può dunque essere interpretato come una sorta di fusione tra due characters dei fumetti legati al Dio degli Inganni. La prima, ovviamente, è Lady Loki, mentre la seconda è Sylvie Lushton, la nuova Incantatrice.
Sylvie somiglia molto a quest’ultima non solo per la chioma bionda, ma anche per i poteri, graficamente simili e volti ad incantare il prossimo.

Sylvie: “I’m not gonna waste my time rooting around for the TemPad when someone thaught you fairly decent magic.”
Loki: “My mother.”
Sylvie: “What was she like?”
Loki: “She was, um, a Queen of Asgard. She was good. Purely decent.”
Sylvie: “Are you sure she was your mother?”
Loki: “Oh, no, she’s not actually. I was adopted. Is that a bit of a spoiler for you? Sorry about that.”
Sylvie: “No, I knew I was adopted.”
Loki: “What? They told you?”

Molto poco viene ad ogni modo rivelato riguardo il personaggio nel corso dell’episodio e viene approfondito più il suo carattere che il suo passato. Al contrario, Sylvie viene usata proprio per riaffrontare il passato di Loki stesso e nello specifico i suoi sentimenti riguardo la propria famiglia e la sua vecchia vita.
In particolare, come mostrato anche in Thor: The Dark World, il Dio degli Inganni era incredibilmente legato a sua madre Frigga. Proprio a questa figura sono dedicati infatti alcuni dei passaggi più toccanti del dialogo con Sylvie.

“LOVE IS A DAGGER”


Loki: “Love is a dagger. It’s a weapon to be wielded far away or up close. You can see yourself in it. It’s beautiful, until it makes you bleed. But ultimately, when you reach for it…”
Sylvie: “It isn’t real.”
Loki: “Yeah.”
Sylvie: “Love is an imaginary dagger…”
Loki: “Doesn’t make sense, does it?”

Delle numerose scene che vedono coinvolti Loki e Sylvie, la più interessante è di certo la sequenza del treno. Costretti ad aspettare di arrivare a destinazione, i personaggi hanno modo di dialogare e conoscersi meglio, basando la conversazione su una specifica tematica: l’amore.
Può sembrare un tema frivolo, eppure anche questo è un lato inesplorato del personaggio di Loki. Nel corso delle sue varie apparizioni, il Dio degli Inganni ha dimostrato di provare amore unicamente per sé stesso e sua madre (quello con Thor si può considerare un rapporto complicato). E’ perciò interessante esplorare la visione che ha Loki dell’amore.
Nel corso della conversazione, l’amore viene accostato a vari sentimenti: odio, inganno, eppure l’analogia probabilmente più verosimile rispetto alla visione che ha Loki dell’amore è la terza: “Love is a(n imaginary) dagger”.
Non un qualcosa di puramente negativo, come l’odio e l’inganno; l’amore per Loki è un’arma. Bellissima, ma in grado di arrecarti dolore. Questo è tuttavia solo il primo livello di comprensione, dato che a questo accostamento tra amore e pugnale si aggiunge un aggettivo: immaginario. Dunque per Loki apparentemente l’amore è una finzione, un qualcosa che, pur non esistendo, riesce ugualmente a ferirti.
Nonostante l’argomento tutt’altro che rilevante per la trama della serie, il dialogo sull’amore riesce ad arricchire ulteriormente il profilo di Loki a distanza di dieci anni dalla sua prima apparizione sul grande schermo. Chissà che alla fine della serie il suo pensiero a riguardo non possa cambiare.

LAMENTIS


L’episodio prende il proprio titolo dal nome del pianeta sul quale si svolgono gli avvenimenti: Lamentis è un pianeta realmente esistente nei fumetti della Marvel, ma tutte le dinamiche ad esso relative nella serie sono aggiunte originali.
Questo scenario apocalittico costituisce un’occasione per Loki e Sylvie di unire le forze e sopravvivere, dando loro la perfetta scusa per trasformarsi da nemici ad alleati. Viene inoltre trasmesso un senso di lotta contro il tempo e pericolo all’interno dell’episodio, riuscendo a rendere “Lamentis” un episodio molto più dinamico.
Nonostante il finale si riveli indubbiamente interessante, lasciando il pubblico a chiedersi come faranno i personaggi a salvarsi dall’imminente apocalisse, nel suo complesso questo terzo appuntamento è innegabilmente una scusa e una sorta di allungamento del brodo solo per far conoscere i due protagonisti e presentare adeguatamente Sylvie al pubblico. Questo non costituisce obbligatoriamente un difetto, ma con una serie di soli 6 episodi sarebbe forse stato più appropriato alternare le scene tra Loki e Sylvie con altre incentrate magari su Mobius, Renslayer o altri personaggi.
Detto ciò, rimane ugualmente un’ottima occasione ben sfruttata per approfondire ulteriormente Loki e accrescere la sua già numerosa schiera di fan.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Magistrale prova attoriale da parte di Tom Hiddleston e Sophia Di Martino
  • Loki e l’amore
  • Sylvie, un personaggio interessante e perfettamente riuscito
  • Tutte le dinamiche tra Loki e Sylvie
  • Andrà poi valutato nel complesso della serie, ma ora come ora, considerando che mancano solo 3 episodi alla fine, potrebbe essere un rischio togliere screentime ad altri personaggi
  • Passi il fatto che usano i treni come mezzi di trasporto, ma champagne su un pianeta alieno?!

 

“Lamentis” è un episodio con poca azione e ancor meno trama, eppure riesce a non essere noioso grazie alla chimica perfetta tra Hiddleston e la Di Martino e la magistrale scrittura dei loro due personaggi.

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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Luca

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