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Lupin 1×05 – Capitolo 5TEMPO DI LETTURA 4 min

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Lupin 1x05 recensioneDi Lupin si è parlato tanto e si sta continuando a parlarne dato che il nuovo show di Netflix, composto da due parti di cinque episodi ciascuna, è una delle serie di punta di inizio anno della piattaforma. Il nuovo Arsène Lupin francese, che attualmente non si è ancora etichettato così (o almeno personalmente non lo ha ancora fatto), ha tutte le carte in regola per essere un personaggio iconico per il pubblico di massa. Ancora di più per chi ha amato lo Sherlock della BBC, essendone praticamente la nemesi.
Nei cinque episodi fin qui rilasciati la trama orizzontale ha avuto i suoi alti e bassi, continuando tuttavia a coinvolgere lo spettatore nonostante il dramedy creato da George Kay e François Uzan si sia rivelato, a tratti, fin troppo ingenuo.

Claire: “Non ricordo più che fine fa Lupin.”
Raoul: “Non si sa, non fu mai catturato.”
Claire: “Questo dimostra che è finzione. Nella realtà l’avrebbero preso. O magari avrebbe smesso in tempo.”

SOSPENSIONE DELL’INCREDULITÀ


Come accennato poc’anzi, la serie che prende forte ispirazione dai romanzi di Maurice Leblanc ha alla base una trama accattivante ma che costringe il fan, ad ogni episodio, a chiudere un occhio facendo finta di nulla. Tante piccole forzature che dividono il pubblico su due fronti: chi non ne è infastidito continuando a godersi pienamente la trama e chi, invece, non riesce a fare a meno di scuotere la testa.
Dopo cinque capitoli il numero di queste forzature inizia ad essere voluminoso, ma ciò che avviene proprio nel finale della suddetta puntata è troppo grande per non parlarne, soprattutto perché è la chiave di volta che darà il via, presumibilmente, alla seconda parte della stagione.

“Arrivate tardi. L’hanno rilasciato, non era lui. […] Ha un porto d’armi regolare e un alibi per la sera del furto. E la pietra gliel’avranno infilata in tasca.”

Dopo il pathos creatosi nel viaggio verso Le Havre, conclusosi con l’arresto di Leonard, la liberazione di quest’ultimo dopo pochissimo tempo dalla cattura è qualcosa di agghiacciante a livello di sceneggiatura che ricorda, al contrario, una delle perle del trash televisivo italiano. L’aguzzino è stato: catturato, arrestato, interrogato da qualcuno, rilasciato ed ha avuto il tempo di arrivare ad Etretat nel giro di, quel che sembra, diversi minuti, al più un’ora. Una svista, se così si può definire, che fa storcere tremendamente il naso ma che non può far precludere quanto di buono visto fino ad ora e soprattutto nel mid-season che, fino a quel momento, era stato pressoché perfetto.

ASSANE DIOP


Tralasciando i problemi di sceneggiatura, Lupin si lascia guardare con grade interesse ed in vista dei prossimi episodi, nonostante il primo cliffhanger sia avvenuto nel peggiore dei modi, si ha fin da subito un certo hype. Anche perché le carte in tavola sono state totalmente ribaltate.
Fin qui il character di Omar Sy, mattatore indiscusso dello show, ha agito per il bene comportandosi, tuttavia, come un “cattivo”, ed essendolo agli occhi della giustizia. L’incontro finale tra il protagonista e Youssef, il poliziotto casualmente anch’egli fissato quasi ossessivamente con la figura del ladro gentiluomo, potrebbe presupporre un’alleanza tra di loro e forse anche con la polizia per poter recuperare Raoul. Questa opzione potrebbe permettere ad Assane di entrare nelle fila dei buoni, togliendosi l’appellativo ladro. Inoltre, l’aiuto del giovane detective non lo renderebbe più un lupo solitario.

CHIUSA UNA PORTA SI APRE UN PORTONE


Come affermato poc’anzi Omar Sy regge interamente la serie sulle proprie spalle essendosi ricucito, nel giro di soli cinque episodi, un personaggio iconico che probabilmente gli resterà appiccicato per l’intera carriera cinematografica. Sy funziona e continuerà funzionare viste le premesse però, avendo oramai scoperto l’arcano riguardo la morte del padre, sarebbe interessante scoprire il percorso che lo ha portato ed essere un ladro così inarrestabile, la sua formazione professionale e altri intrecci passati. Fortunatamente c’è tutto il tempo per poterlo fare nei prossimi episodi che, probabilmente, si riveleranno ancora più emozionanti di quelli fino a qui rilasciati.
Lupin chiude la prima parte della propria stagione portandosi a casa una sufficienza piena grazie, in primo luogo, al proprio protagonista, ma anche ad una regia sempre ottimamente presente e ad una trama, che esclusi i dettagli, funziona.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La scazzottata in treno
  • L’arresto di Leonard
  • Il passato di Diop e Claire
  • Possibile alleanza
  • Nessuna attenzione ai dettagli

 

Il mid-season della nuova serie francese di Netflix contiene l’ennesimo buco di trama dello show, abbassandogli il gradimento e intaccando una puntata che era stata indubbiamente la più emozionante dei primi cinque capitoli rilasciati ad inizio 2021. Si spera in una prossima maturità per poter godere a pieno le avventure di Assane Diop, il ladro gentiluomo.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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