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Noi, I Ragazzi Dello Zoo Di Berlino 1×05 – 4000 Al MeseTEMPO DI LETTURA 3 min

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Noi I Ragazzi Dello Zoo Di Berlino 1x05L’adattamento di Noi, I Ragazzi Dello Zoo di Berlino si perde totalmente con una puntata tra le più tragiche fino ad ora, ma anche la più vuota e superficiale.

DROGA E PROSTITUZIONE


La storia di Christiane è diventata un cult per aver sollevato il velo dell’indifferenza verso dei problemi giovanili che negli anni ’70 erano pressanti.
E lo ha fatto con uno stile asciutto e crudo. Stile che manca totalmente nella serie. “4000 Al Mese” doveva essere una delle puntate più cruente e sofferte (fino ad ora almeno), che segna una linea di demarcazione per Christiane dalla quale è difficile tornare indietro.
La ragazza, oramai completamente dipendente dall’eroina, si prostituisce per trovare i soldi che le servono per acquistare le dosi e non cadere vittima delle crisi d’astinenza. La prostituzione, così come la droga, diventa una necessità dal momento che Benno non riesce a provvedere per entrambi.
Le crisi di astinenza, il tentato stupro, la morte di Matze, il bisogno di reperire in fretta la dose successiva sono i tasselli fondamentali che compongono l’episodio, ma che sono trattati in modo talmente superficiale da non lasciare il segno.
Tutto è diluito, la narrazione manca di mordente anche nelle scene più significative a favore del rapporto tra Christiane e Benno e di scelte stilistiche frivole. Subito dopo che Günther cerca di stuprare Stella, la ragazza assieme a Babsi scappano e raggiungono Christiane. Le tre cercano di abbordare qualche cliente, il tutto accompagnato da una fotografia e una scelta cromatica che ricorda una rivista di moda.
La serie rischia di veicolare messaggi sbagliati sia per quanto riguarda l’uso di droghe, la prostituzione minorile, ma anche per altri momenti (indubbiamente meno importanti) che però sono inadatti allo dispiegarsi della storia. Stella spinge Christiane a prostituirsi per poter provvedere da sola a se stessa, una sorta di contorta emancipazione femminile.

“SEMBRATE ROMEO E GIULIETTA”


Come già fatto notare nelle precedenti recensioni, era lodevole il cercare di approfondire ogni personaggio piuttosto che focalizzarsi solo sulla protagonista.
In questa quinta puntata, uno dei pochi punti di forza della serie si perde totalmente. La maggior parte del minutaggio è dedicato a Christiane, alla sua dipendenza e alla necessità di reperire soldi in fretta. Necessità che la porterà appunto a prostituirsi. Quando la narrazione sembra prendere una piega più interessante e volta ad approfondire le tematiche principali, si torna repentinamente a mostrare la storia distorta d’amore tra lei e Benno.
Il secondo cliente di Christiane sembra smuovere del disgusto nella ragazza. Disgusto che dura finché non arriva il personaggio interpretato da Michelangelo Fortuzzi, facendo cambiare completamente idea alla ragazza (“sai quanto faremo se ci prostituissimo tutti e due?“). Anche il comportamento del ragazzo è ambiguo: lui stesso dice di voler star con lei perché si sente utile nel non farle mancare la droga, ma l’unico motivo per la quale non vuole che lei si prostituisca sembra essere esclusivamente la gelosia. O almeno tutte le azioni che compie il ragazzo sembrano andare sulla via della possessività piuttosto sul volersi prendere realmente cura (in un modo distorto) della propria ragazza.

ASSETTO FAMILIARE


Eliminando completamente l’approfondimento psicologico dei personaggi resta solamente la parte estetica alla quale, però, è impossibile affidare completamente una storia come questa.
L’attenzione dedicata quasi esclusivamente alla coppia Christiane/Bonnie fa passare in secondo piano anche il plot twist conclusivo ossia la morte per overdose di Matze e la scoperta di Karin della dipendenza della figlia.
Quest’ultimo evento, però, potrebbe dare una svolta interessante alle restanti puntate. La condizione familiare dei protagonisti, infatti, già dal pilot si è dimostrata importante. In particolare la figura tossica di Robert.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La regia, la scenografia e la fotografia continuano ad essere i punti forti della serie
  • Superficialità nel trattare temi così importanti
  • Minutaggio male utilizzato ed esclusivamente dedicato a Christiane e a Benno
  • Plot Twist mal sfruttato
  • Altri personaggi inesistenti

 

“4000 Al Mese” si rivela una delle puntate peggiori della serie, ma che grazie al capovolgimento degli ultimi minuti può ancora redimersi.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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