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Pam & Tommy 1×07 – Destroyer Of WorldsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Pam&Tommy 1x07 recensionePer il suo penultimo episodio Pam & Tommy cambia nuovamente tono e prospettiva, tornando agli affondi di comicità demenziale che alleggeriscono la storyline.
In realtà, questa variazione di stile è funzionale a sottolineare in maniera più profonda il divario tra vittime e carnefici. O meglio, tra coloro che vedono la vicenda come un business o una goliardata (Rand, gli avvocati, i giornalisti, Jay Leno) e coloro che, invece, ne pagano le conseguenze (Tommy, ma soprattutto Pamela).
Il discorso potrebbe essere esteso su più larga scala, andando a toccare quelle che sono le differenze sostanziali tra l’atteggiamento maschile e quello femminile in merito alla questione del famoso sex tape.
Gli uomini, infatti, non hanno nessuna remora nel trattare Pamela Anderson come un oggetto sessuale, senza curarsi dei suoi sentimenti come se fosse un guscio vuoto. Bellissimo, ma vuoto.
Al contrario, quei pochi personaggi femminili presenti nello show (Erika, Gail, ma anche la segretaria nella puntata precedente) si dimostrano inorriditi e subito solidali verso la Anderson.

THE WORLD IS FULL OF PAMELAS


Pam & Tommy oltre ad essere una serie qualitativamente eccelsa, con un cast calato perfettamente nella parte ed un comparto tecnico sfavillante, è anche una serie molto attuale.
Lo spettatore, guardando queste ultime due puntate, tende a dimenticare che la vicenda sia avvenuta quasi trent’anni fa. Lo slut-shaming, infatti, è ancora uno sfregio enorme sul volto della società.
La mascolinità tossica e l’oggettivazione del corpo femminile continuano ad imperversare nella quotidianità, mietendo vittime su vittime. Nessuno si può sentire completamente esente da colpa davanti a ciò che ha dovuto subire Pamela. Stessa sorte che è toccata a tantissime altre donne prima e dopo di lei.
Qualsiasi commento, qualsiasi battuta goliardica anche fatta tra amici in contesti privati ritorna indietro come un boomerang al pubblico che riceve un sonoro pugno nello stomaco. Basta un solo pensiero alla triste vicenda di Tiziana Cantone per sprofondare nella vergogna più disgustosa. E qui non c’è comicità che tenga.

THE PAMELA WE WANT


Evento centrale della puntata è sicuramente la famosa intervista a Pamela Anderson nel salotto di Jay Leno. Già nel pilot si erano intravisti alcuni fotogrammi di tale conversazione, ma solo ora se ne comprende la potenza emotiva.
Pamela viene mostrata ancora una volta come una donna normale, con i suoi sogni nel cassetto e la sua idea di felicità. Un matrimonio appagante, un figlio in arrivo e un film che potrebbe farle da trampolino di lancio: questo è ciò che chiede e desidera Pamela.
Nella mente del pubblico, però, non c’è spazio per tutto questo. A loro non interessa questa versione della Anderson, fatta di fragilità ed ingenuità. La loro unica versione di Pamela Anderson, l’unica immagine della donna che riescono a concepire è quella che indossa un costume rosso attillato e fa rimbalzare le sue curve a bordo spiaggia. Quella che si denuda e ammicca davanti all’obiettivo fotografico. Quella che poco si differenzia da una Barbie di plastica o una bambola gonfiabile.
Pamela lo sa, ne è consapevole ed è per questo che ingoia nuovamente un boccone amaro e accetta sia di compiacere il proprio pubblico, sia la decisione del giudice.

RAND GAUTHIER: DA VITTIMA A CARNEFICE


Il merito di Robert Siegel, ma anche di tutta la crew di registi e sceneggiatori è quello di aver presentato dei personaggi umani, con i loro pregi e difetti, le loro ambizioni e insicurezze.
Oltre a Pamela Anderson, Rand è il character più umano di tutti: la sua parabola discendente da vittima delle angherie di Tommy Lee a carnefice della Anderson è capibile e comprensibile. Non si smette di empatizzare per lui, nemmeno quando ci si rende conto che, in realtà, Rand andrebbe preso a schiaffi fisici e morali. L’unica cosa che Rand desiderava era ricevere un segnale dall’Universo, una piccola dose di fortuna dopo anni di soprusi. Più semplicemente voleva che il karma si ricordasse della sua esistenza.
Sarà proprio il karma a vendicarsi di lui, trattandolo non più come un oppresso ma come un oppressore: Rand, infatti, viene allontanato da tutti (il suo socio in affari, la sua ex moglie) e si ritrova da solo con la sua colpa. Il “You did it to yourself!” che urla in faccia al povero Albert, infatti, è più un’accusa che Rand rivolge a se stesso, quando comprende l’enormità del suo sbaglio.
Persino Tommy Lee viene elevato ad un gradino superiore ed è lontano anni luce dalla testa calda dei primi episodi. L’umanità, però, è proprio così, fatta di luci e ombre.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lake Bell di nuovo alla regia
  • Lily James, Sebastian Stan, Seth Rogen: un tripudio di bravura
  • La serie è fortemente attuale
  • Un ritorno ad un tono più comico-demenziale, in netto contrasto con la tragicità della vicenda
  • Pamela e Rand: due personaggi estremamente umani
  • La consapevolezza di Pamela e il suo sogno che si sgretola davanti ai suoi occhi
  • La storyline di Rand alle prese con Louise “Butchie” Peraino non convince pienamente

 

Pam & Tommy è quasi giunta alla fine del suo viaggio e con lei anche il suo pubblico. Un pubblico che ha riso, riflettuto, ha provato vergogna e si è commosso. Peccato che la vera Pamela Anderson abbia deciso di non guardare nemmeno un episodio dello show. Avrebbe scoperto che molti di quelli che scherzavano sulla vicenda vorrebbero solo inginocchiarsi davanti a lei, chiedendole scusa.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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