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Peacemaker 1×08 – It’s Cow Or NeverTEMPO DI LETTURA 4 min

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Peacemaker 1x08 Recensione

Chris: “Holy Cow.”
Sophie/Goff: “It is.”

La serie arriva al suo gran finale: l’ultimo scontro con i Butterflies; cinque persone contro un esercito di farfalle aliene e una gigantesca mucca-kaiju.
James Gunn ha costruito per Peacemaker una stagione assurda e sopra le righe oltre ogni misura (a tratti anche troppo). Il series finale segue lo stesso andazzo ovviamente, componendosi in gran parte di comicità non-sense e scene d’azione tamarre.

DO YA WANNA TASTE IT


Parlando di azione tamarra non si può non citare l’assalto di Peacemaker, Vigilante e Harcourt alla fattoria. Una lotta epica che vede un trio di eroi di serie B armati fino ai denti pronti ad annientare insetti alieni e ogni legge della fisica.
Ovviamente la scena è grandiosa ed esaltata ancor di più dall’accompagnamento musicale di “Do Ya Wanna Taste It” dei Wig Wam. La canzone, che ha aperto ogni puntata come sigla iniziale, in questo caso non solo rende il tutto ancor più adrenalinico, ma viene anche usata per indicare il mood della scena.
Nel momento in cui infatti sia Adrian che Emilia vengono colpiti e finiscono a terra, la melodia si distorce e pian piano svanisce, facendo intuire come il tono stia lentamente mutando da comico a serio.

IL VOTO


Un tema costante all’interno della serie riguarda l’ideologia di Peacemaker.

“I made a vow of peace, no matter how many people I have to kill to get it.”

Il voto alla pace di Chris è partito chiaramente con una vena molto comica, ma di fatto ha progressivamente mostrato come in realtà il personaggio creda effettivamente che la morte delle persone giuste possa portare eventualmente alla pace. Il fatto è che più passa il tempo e più il sangue delle sue vittime inizia a pesare sulle mani di Peacemaker.
Questo peso risulta già evidente a inizio serie, con i rimorsi postumi alla morte di Rick Flag, e ha accompagnato il protagonista nel corso di tutti gli episodi successivi.
Di conseguenza è interessante il parallelismo con il voto fatto invece dai Butterflies, altrettanto controverso e forse ancor più condivisibile.

“Not long after we arrived, we realized the people of Earth were on the exact same trajectory as our people had been, ignoring science in favor of populist leaders who tell you that the floods and the fires and the disease are unrelated to your own actions, valuing profit over survival, treating minor inconveniences as assaults on your freedom. And so, we made a vow to do anything we could to change your future. We made a vow to make the choices for you that you were incapable of making on your own, to save your people and your world, no matter how many lives it cost us.”

L’ultimo episodio e gli ultimi istanti della razza aliena rivelano le loro vere intenzioni: non tanto la conquista della Terra quanto imporsi sugli umani per salvare il loro stesso pianeta.
L’ideologia di Goff e del suo popolo in realtà è piuttosto condivisibile, anche se spesso accompagnata da metodi sbagliati. E’ pur vero tra l’altro che lo stesso Peacemaker si fa portavoce di un proposito nobile, ma accostandolo a mezzi tutt’altro che leciti.
Queste contraddizioni portano dunque a una scelta sofferta da parte del protagonista, che potrebbe essere benissimo traslata sulla sua stessa ideologia: è giusto guardare unicamente allo scopo ultimo ignorando le scie di sangue lungo il cammino?

L’EVOLUZIONE DI PEACEMAKER (?)


Alla luce di quanto espresso nei paragrafi precedenti, si può dire che la serie di Peacemaker sia ovviamente volta a far evolvere il personaggio, sradicando piano piano tutte le sue convinzioni, facendo in modo che si lasci alle spalle i traumi del proprio passato e diventi così la versione migliore di sé stesso.
A questo proposito serviva l’omicidio di Goff e famiglia, così come anche la morte di White Dragon, il trauma circa la morte di suo fratello e tutto il rapporto con Adebayo.

“You were a child! Don’t forgive me, that’s fine. But stop letting that shit define who you are.”

Tutti questi eventi, mutamenti e nuovi incontri fatti da Chris lo portano dunque a cambiare radicalmente?
No. Il finale mostra in realtà come Peacemaker non abbia completato affatto il proprio percorso evolutivo. Ha capito qual è la direzione giusta da seguire, ma non è ancora arrivato alla meta.
Continua a cazzeggiare con Vigilante, a circondarsi di creature pericolose per compensare i propri dubbi esistenziali e soprattutto continua a vedere il fantasma del padre come monito costante di ciò che era e ciò che sarebbe dovuto diventare.
Peacemaker non è ancora la migliore versione di sé stesso, ma ci sta lavorando, ed è giusto così.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Peacemaker, Vigilante e Harcourt vs Butterflies
  • La confessione di Economos
  • Il voto di Peacemaker e il voto di Goff
  • Chris e il fantasma di White Dragon: un percorso ancora lungo
  • Justice League
  • La storia del diario di Peacemaker e del tradimento di Adebayo alla fine non hanno giocato questo grande ruolo nella serie
  • …stesso dicasi per Judomaster

 

La serie di Peacemaker si è dimostrata abbastanza costante dall’inizio alla fine, confermandosi come una serie molto divertente e coinvolgente. Non c’è da stupirsi che sia stata già rinnovata per una seconda stagione.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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