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Person Of Interest 3×06 – Mors PraematuraTEMPO DI LETTURA 3 min

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Non bacchettatemi ma questa puntata non è così eccelsa come sembra e osando parafrasare male il titolo sarebbe corretto dire “bontà prematura” se qualcuno osannasse l’episodio.
Analizziamo i fatti: Root piomba in casa di Shaw, la convince a lavorare per lei senza tante domande, Reese e Finch nel frattempo lavorano su fronti separati, nello scontro finale tutti si trovano sullo stesso campo di battaglia e alla fine vissero tutti felici e contenti in una gabbia di Faraday. Banale ma reale. Senza girarci troppo attorno bisogna ammettere che la situazione in Person Of Interest è decisamente complicata da gestire vista la mole sempre crescente di antagonisti, di protagonisti e di sottotrame da portare avanti. Questa è un’arma a doppio taglio che rende grande lo show ma al contempo rischia di affossarlo se a scrivere la sceneggiatura dell’episodio è qualcuno che non riesce a vedere il quadro generale. La Machine sta portando avanti un suo piano ancora abbastanza misterioso e per farlo ha scelto come suo braccio destro Root e come braccio sinistro Shaw, le ha fatte alleare e ha lanciato queste due mine vaganti per Manhattan confidando nella legge dei grandi numeri che le cose vadano bene.
Al contempo però ha fornito a Finch un nuovo numero di previdenza sociale che era direttamente collegato al lavoro sporco che Root e Shaw stavano svolgendo. Guarda il caso. Messi tutti i protagonisti in una bella e sana sparatoria risolutiva, si è deciso di risolvere tutto a vino, tarallucci e qualche morto, scelta che fino ad ora fatico a ricordare in Person Of Interest. E’ proprio questo ciò di cui mi sto lamentando: della linearità della trama. Tutto troppo incastrato alla perfezione per essere vero, tutto troppo artificioso per risultare reale, tutto risolto velocemente e con buona pace di tutti (ad eccezione di Root ovviamente), insomma tutto come accadrebbe in un telefilm comune, cosa che POI non è.
Finito lo sfogo possiamo passare a parlare della società segreta che finalmente ha un nome: Vigilance. Pensate che abbia buone parole da spendere per loro? La risposta è no. L’idea che questa associazione di hacker rivoluzionari voglia cambiare il mondo ricorda troppo da vicino Anonymous, solo con qualche morto in più sulla coscienza e il porto d’armi per svariate pistole. Cioè l’introduzione di questo nuovo contendente della scena mondiale è intrigante e potrebbe creare nuove prospettive ma a tutti gli effetti tra Decima Technologies, Elias, HR e Root, quelli di Vigilance si collocano all’ultimo posto quanto a preoccupazioni per Reese e Finch. Quindi ok dargli un po’ di spazio ma con le dovute maniere e cautele.

PRO:

  • Secondo faccia a faccia tra Reese e Collier
  • La strana coppia Root-Shaw
  • Kirk Acevedo come guest star!
CONTRO:
  • Tutto troppo semplice per essere su Person Of Interest
  • Vigilance non fa poi molta paura
  • Fusco perennemente assente

 

Potenziale sviluppato giusto quanto basta per garantire l’appetibilità del prodotto. Person Of Interest è una delle poche serie che può permettersi il lusso di creare storyline assurda e poi risolverla in maniera ancora più incredibile, solo che “Mors Praematura” non è tra questi.

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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