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Prison Break 5×09 – Behind The EyesTEMPO DI LETTURA 6 min

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Poseidon: “The secret to real power is to never betray your intentions. To wear nothing on your sleeve, and to never let anyone see your face. I’ll always be a step ahead of you. I can see everything in your eyes.”


Michael: It’s what’s behind the eyes that counts.” 

Tutti meritano una seconda occasione. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase, sia in ambito cinetelevisivo che nella vita di tutti i giorni? Immaginiamo che la risposta, anche per voi lettori, sia molte. Una frase che certamente, nella sua semplicità, risulta sostanzialmente condivisibile e adattabile a qualsiasi genere di contesto. Dopo aver subito, prima, la tremenda piaga dello sciopero degli sceneggiatori che colpì molti show a cavallo tra 2007 e 2008, e dopo, la decisione di concludere la serie con un tremendo film per la televisione che ancora oggi tormenta, con la sua sola esistenza, le notti serene dei fan della serie, ebbene, anche a Prison Break è stata concessa una seconda occasione. Una seconda occasione per chiudere dignitosamente una storia iniziata nel lontano 2005 con uno degli incipit narrativi più belli di sempre, una seconda occasione per riportare la narrazione ai fasti dei primi due archi stagionali, ma soprattutto una seconda occasione per dare un saluto appropriato a Michael, Lincoln e colleghi. E allora, giunti ora al finale di questa quinta stagione, possiamo finalmente porci la fatidica domanda: può considerarsi riuscito questo tentativo di dare una seconda occasione allo show creato da Paul Scheuring? Ovviamente no. E anzi, a voler essere completamente sinceri, l’effetto ottenuto risulta esattamente opposto. Tentare di difendere questa squallida reunion di attori che, probabilmente per pagarsi il mutuo sulla residenza estiva a Beverly Hills, hanno deciso di dare il colpo di grazia allo show, acconsentendo a mettere in scena una sequela di vaccate inaudite, non solo sarebbe inutile ma anche profondamente sbagliato.
Leggendo sulla rete i diversi pareri provenienti da altri siti internet, la prima impressione è che una diffusa ondata di demenza abbia colpito gran parte dei recensori presenti sull’Internet. La stagione sembra infatti aver raccolto pareri positivi da più di un portale. Molti auspicano addirittura un ritorno della serie per una sesta stagione, affermazione che certamente denota una tendenza al sadomasochismo degli stessi. Noi di Recenserie, invece, che per il momento godiamo ancora di buona salute mentale, non solo bocciamo questo season finale e, più in generale, l’intera stagione, ma inoltre ci riteniamo (in quanto spettatori e, nonostante le sue varie pecche, fan della serie classica) profondamente feriti, in primis per aver assistito al lento e progressivo decadimento di un brand che, a prescindere dalle già discutibili scelte passate, era riuscito a ritagliarsi un suo spazio all’interno del panorama seriale contemporaneo, e in secondo luogo per la disinvoltura con cui Scheuring e soci hanno deciso di rubarci senza troppe remore circa nove ore della nostra vita ottenendone chissà quale piacere sadico.
Sull’episodio in sé non vi è molto da dire in realtà. Tutto si chiude, com’era prevedibile che accadesse: Michael dimostra a Poseidon di avercelo più lungo con uno stratagemma che non sappiamo se definire geniale o completamente ridicolo (nel dubbio, ridicolmente geniale), mentre tutti i personaggi introdotti quest’anno vengono fatti fuori in rapida successione, uno meno dignitosamente dell’altro, concludendo in bellezza con lo stesso Poseidon che, probabilmente dimenticatosi del suo addestramento, prima ci appare terrorizzato a morte dal suo compagno di cella che, diciamolo, è T-Bag, certamente imbattibile se parliamo di psicopatia, molto meno dal punto di vista della forma fisica e poi finisce pure con l’avere la peggio, quasi come se la prigione rendesse Bagwell invincibile. Soprassedendo sull’incredibile coincidenza che conduce, caso strano, i due personaggi all’interno della stessa cella, risulta oltremodo inverosimile che T-Bag riesca ad avere la meglio su un individuo come Poseidon, dipinto in questa stagione come il Gesù cristo degli agenti segreti. Forse la sua nuova protesi gli ha conferito una sorta di forza sovrumana, tutto è possibile, ma se così fosse allora prepariamoci ad una sesta stagione incentrata sull’evasione di Bagwell a suon di pugni nei denti e sbarre piegate. Su Whip non crediamo vi sia nulla da dire, se non che la sua utilità rimane tuttora un mistero per noi. La sola spiegazione data da Michael non basta a giustificare l’ingresso in scena della progenie di T-Bag, in fin dei conti un mero specchietto per le allodole inserito unicamente allo scopo di convincere suo padre a far parte di un piano che, fin dall’inizio, si è configurato come la risultante di un numero infinitesimale di variabili difficilmente prevedibili. Un ricongiungimento, quello tra Whip e il suo padre biologico, che tra l’altro si configura come una tortura gratuita nei confronti del ritrovato genitore, costretto prima a vedere suo figlio morire dinnanzi ai suoi occhi e poi a sporcarsi nuovamente le mani finendo, per l’ennesima volta, dritto dritto a Fox River. Bel lavoro Michael, sei riuscito a distruggere in una manciata di secondi il percorso di redenzione che T-Bag sembrava aver intrapreso in questa nuova stagione. Ma tanto la cosa importante è che i due fratelli Burrows-Scofield l’abbiano scampata ancora, lasciandosi alle spalle, ovviamente, una scia di morti che manco a Baghdad nell’ora di punta. Chapeau Mr. Scofield!

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’agonia è finita
  • Un sequel decisamente evitabile
Vi lasciamo infine con una breve serie di interrogativi a cui speriamo verrà data una risposta grazie all’ausilio di qualche lettore caritatevole. Interrogativi gentilmente offerti, a sua insaputa (tecnicamente rubati da una galeotta chat di Messenger), dal collega di Recenserie Aldo Longhena, anche lui membro ufficiale del team Prison Break.

  • Che sottotrama del c***o era quella di Abruzzi? Cioè, per chiamare la polizia doveva andare sul posto e minacciarlo? Poi quello lì ha un magazzino pieno di merce illegale e ci torna in continuazione? C***o, ma anche i gangster sono ritardati!
  • E il tizio fan di Elvis?
  • E il tipo che chiama Jacob chiedendogli di attaccare la nave di Sucre??
  • E Sucre???
  • Che c***o di prova è spalmare del sangue su degli hard disk in un posto super segreto di cui non sapeva un c***o nessuno?
  • Abruzzi aveva un figlio ritardato?
  • Di Michael Scofield non esiste una traccia digitale che riporti al suo vero volto? Come c***o fanno a credere così tranquillamente a uno che fino al giorno prima era il nemico pubblico numero uno del paese?
  • Poseidon veniva rappresentato come Dio e come super agente segreto e viene arrestato per del sangue e non riceve nessuna chiamata di avvertimento per la cosa?
  • Perché un killer a sangue freddo dovrebbe cambiare idea ed aiutare Michael così dal nulla dopo aver rapito suo figlio?
  • Che fine hanno fatto i vicini di casa di Sara dopo il rapimento di Mike?
  • Al killer sparano al petto, perché c***o ha un tubicino nella gola come dopo una tracheotomia?
Lettori, a voi la parola. Noi per questo abominio ne abbiamo già spese abbastanza.
Progeny 5×08 1.90 milioni – 0.7 rating
Behind The Eyes 5×09 2.30 milioni – 0.9 rating

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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