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American Horror Stories 2×02 – AuraTEMPO DI LETTURA 4 min

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Aura 2x02 AHSesContinua la seconda stagione dello spin off dell’antologica AHS, parte del franchise creato da Falchuk/Murphy, con singoli episodi tendenzialmente slegati tra loro e dalla serie principale.
Si può già dire che il livello della seconda stagione si sta mantenendo molto interessante anche in questo secondo episodio utilizzando degli espedienti tecnologici e dei protagonisti che sono piuttosto noti al pubblico.
Dopo “Dollhouse“, Manny Coto firma anche la sceneggiatura di questa puntata ed è interessante constatare come la tipologia della trama sia completamente diversa da quanto visto nella season premiere.

These cameras use spontaneous parametric down-conversion, which is a form of quantum entanglement. That’s why they can detect light at only a few photons per pixel.
[..] Some people say that, by punching into the quantum realm, these babies act as a magnet for spirits. That’s right. The dead.
And if you watch any ghost hunting shows, you know ghosts are basically electromagnetic fields.
That’s why you see these hunters running around with their EMF detectors.
And that, my friends, is exactly what the Aura is.

NON APRIRE QUELLA PORTA NEL 2022


In questo titolo, non c’è collegamento con la famosa saga filmica del The Texas Chainsaw Massacre (in italiano proprio Non Aprire Quella Porta) ma racchiude molto il senso di questo episodio: tutti hanno scheletri nel proprio armadio e questi possono venire a bussare alla porta un giorno o l’altro soprattutto se, sentendosi in colpa per qualcosa, si installano videocamere di sicurezza particolari nelle porte delle proprie abitazioni.
L’Aura del titolo è proprio questo nuovo sistema di videosorveglianza collegato col cellullare che controlla chi viene a bussare alle porte delle villette monofamiliari di qualche sobborgo americano. La sua particolarità sta nel fatto che rileva anche le stesse frequenze elettromagnetiche degli spiriti morti legati ai proprietari della casa dove vengono installate e, ovviamente, questi spiriti hanno sempre un conto in sospeso da risolvere coi vivi per qualcosa avvenuto nel loro passato.
La trama vede per protagonisti Jaslyn (interpretata da Gabourey Sidibe, famosa nel franchise AHS per il ruolo della strega Queenie in Coven), che compra Aura per risolvere le sue paranoie, ed il marito Bryce (interpretato da Max Greenfield). Il lato soprannaturale della trama non è però l’elemento più interessante della puntata perchè è proprio il twist relativo ai segreti di Bryce, che di fatto è un assassino, ad essere il plot twist che porta l’episodio su un altro livello. Specialmente perchè i protagonisti sono solamente due e reggono serenamente la trama sulle proprie spalle.

OGNI SCHELETRO NELL’ARMADIO TORNA PER CHIEDERE IL CONTO


La morale dell’episodio, se la si vuole trovare, è che ognuno ha la sua responsabilità negli accadimenti della propria vita. Quando si decide di affrontarli (aprire la porta di casa) si deve essere consapevole delle possibili spiacevoli conseguenze (la vendetta di quelli che si sono stati feriti dal nostro comportamento). A questo si può aggiungere anche la paranoia, molto attuale, del poter controllare tutti pericoli che la vita può mettere davanti, che porta a eliminare anche le parti più oscure (non solo “dimenticando” l’omicidio, nel caso di Bryce, ma anche uccidere gli animali che hanno la sola colpa di rovistare nella spazzatura).
Si è davanti ad un episodio molto bene riuscito che ricorda molto Black Mirror dove si unisce una critica sociale all’uso delle tecnologia che sempre di più invade (e controlla) i comportamenti umani. A questo si aggiunge l’aspetto horror/thriller che lo inserisce perfettamente nei meccanismi più riusciti delle storie di AHS, all’insegna dell’inquietudine. A questo si aggiunge che la tensione narrativa è davvero ben gestita e che le prove attoriali molto credibili rendono l’episodio piacevole da guardare lasciando quello che ci si aspetterebbe da una serie come questa, anche attraverso l’utilizzo di un finale: una sana sensazione di inquietudine.
Certo, forse alcuni passaggi narrativi avrebbero richiesto qualche minuto in più, magari utilizzando un doppio episodio, così da calcare maggiormente sull’inquietudine dei personaggi. Ma il risultato non può che essere valutato molto positivamente, proseguendo con una seconda stagione finora piuttosto interessante.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Situazione originale che ricorda Black Mirror
  • Tensione equilibrata
  • Prove attoriali convincenti
  • Qualche passaggio poteva essere maggiormente approfondito e sviluppato visto l’idea interssante. Magari un episodio doppio poteva essere una buona soluzione. 

 

American Horror Stories regala un episodio dagli spunti interessante e da una buona messa in scena. Se continuerà così, questa stagione può regalare solo buone cose.

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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