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DC’s Legends Of Tomorrow 6×12 – Bored On Board OnboardTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione DC's Legends Of Tomorrow 6x12Non bisognerebbe mai giudicare un episodio dai suoi primi 5 minuti, poiché spesso potrebbe riservare delle sorprese nel finale.
“Bored On Board Onboard” (titolo che la dice lunga) sceglie infatti di giocarsi tutte le sue carte migliori solo nel cliffhanger finale.
Peccato che tale scelta preveda di riservare allo spettatore ben 40 minuti di pura noia, con situazioni già viste e riviste e uno sviluppo della trama che non aggiunge né toglie nulla a quanto già visto in precedenza.
In questo modo viene ribadita la totale mancanza di struttura che, da un po’ di episodi a questa parte, caratterizza DC’s Legends Of Tomorrow, uno show che vuole centellinare il più possibile la sua trama orizzontale scegliendo la via del puro cazzeggio divertissement obbligatorio, anche quando non serve.

LEGGENDE, IL DELITTO È SERVITO


L’episodio, infatti, parte immediatamente da dove si era interrotto “The Final Frame” e ne è, a tutti gli effetti, il proseguimento. Ciò fa apparire ancora più snervanti tutti i dialoghi iniziali, che non sono nient’altro che un recap di quanto lo spettatore ha già visto:

  • Costantine è alle prese con la sua “dipendenza” dai suoi nuovi poteri oscuri, cosa che lo rende lunatico e sospetto agli occhi di Berhad preoccupato per la sua relazione con la sorella Zari;
  • Sara ed Eva che si preoccupano principalmente delle imminenti nozze;
  • Astra e Spooner nel loro nuovo mood di “nemiche-amiche” (lasciate molto a loro stesse nonostante siano i characters più potenti lì in mezzo);
  • Zari 1 e Zari 2 che continuano questo strano “switch-off” continuo in uno strano triangolo amoroso fra loro, Costantine e Acciaio;
  • Mick ormai in perenne fase ormonale data la sua gravidanza;

Tali conflitti tornano poi utili per la storyline verticale presente nell’episodio, ispirata al mitico gioco da tavolo Cluedo e al film Signori, Il Delitto E’ Servito, che proprio da questo prendeva spunto.
Da questo punto di vista le premesse per un buon episodio c’erano tutte, con le Leggende alle prese con un “delitto” in cui ciascuno di loro interpretava i vari personaggi del gioco.
Peccato che il lato “mistery” venga ben presto abbandonato per una risoluzione molto affrettata e spiccia in cui a farla da padrone sono più che altro i dialoghi ridondanti e pseudo-introspettivi.

MICK E GARY, LA STRANA COPPIA


Ciò che salva, in parte, l’episodio è l’altra storyline predominante ambientata interamente dentro la Waverider. In parte perché riprende quello che è il vero focus di tutta questa stagione, facendo da parentesi semi-seria al “vuoto” che accompagna tutte le altre storyline. E in parte perché i due co-protagonisti, Mick Rory e Gary, si rivelano un’accoppiata comica pazzesca e ben funzionante allo scopo.
Si assiste, inoltre, al il ritorno del personaggio di Kayla (Aliyah O’Brien), che da un lato ha il merito di portare direttamente al tanto agognato cliffhanger finale. Dall’altro non nasconde bene i propri buchi di sceneggiatura, risolti poco brillantemente da spiegazioni posticce.

EPISODIO DI RACCORDO


L’episodio dunque risulta fondamentale per porre un “prima” e un “dopo” all’interno dell’orizzontalità di questa sesta stagione. Ma è indubbio che, come il suo predecessore, rimane solamente il classico episodio di raccordo la cui sola funzione è quella di portare lo spettatore il prima possibile verso il finale di stagione (ormai imminente).
Considerando che sono già due episodi che viaggiano su questa lunghezza d’onda, non ci si può che augurare (a questo punto) che questo arrivi il prima possibile!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Riferimenti al gioco del Cluedo
  • Mick e Gary
  • Ritorno di Kayla e cliffhanger finale
  • Episodio che rispecchia in toto il titolo!
  • Mistery risolto quasi subito e senza troppa suspense
  • Solita gestione poco corale dei vari personaggi
  • Buchi di trama qua e là

 

Episodio che ricalca perfettamente l’aggettivo del titolo. Non basta l’espediente del Cluedo per vivacizzare una puntata il cui unico scopo è quello di riempire 40 minuti per arrivare al cliffhanger finale.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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