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Marcel The Shell With Shoes On

Un viaggio fatto di criticità, momenti di gioia e qualche piccolo diverbio che farà crollare anche il più cinico degli adulti.

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Adattamento cinematografico del cortometraggio animato che intervista un mollusco di nome Marcel, personaggio creato da Dean Fleischer Camp e Jenny Slate.

 

Agli Oscar, all’interno della categoria Miglior Film D’Animazione, le nomination sono spesso ridondanti e mancano di quella ventata d’aria fresca che forse aiuterebbe determinate tipologie di produzioni a trovare maggior spazio nel cinema moderno. Disney e Pixar hanno cannibalizzato questa categoria, ma i nomi interessanti sono stati diversi nel corso degli anni: Anomalisa (2016), Isle of Dogs (2019), The Mitchells vs The Machine (2022), Flee (2022). Tuttavia, nessuno di questi è risultato vittorioso. Inoltre ci sono da considerare i grandi esclusi tra cui, quest’anno, spicca Apollo 10 ½ di Richard Linklater nonostante siano state fatte carte false per avere la possibilità di candidare il film girato in rotoscopio dal regista statunitense.
Il 2023 sembra essere l’anno dello stop motion visto che, accanto al ben più noto Pinocchio di Guillermo del Toro (papabile vincitore della statuetta) si affianca Marcel The Shell With Shoes On, film distribuito da A24 (che sta diventando una certezza in campo cinematografico) diretto, creato e scritto da Dean Fleischer Camp (insieme a Jenny Slate) che ha già prodotto due short film riguardanti Marcel The Shell (uno nel 2010 e uno nel 2011).

Mi chiamo Marcel e sono in parte una conchiglia come puoi vedere dal mio corpo, ma ho anche le scarpe e… ehm, una faccia. Allora, mi piace cosa sono e mi piaccio in generale e ho anche molte altre qualità.

Marcel The Shell With Shoes On è un film dove la banalità della narrazione si fonde ad un racconto commovente e tenero riguardante la semplice vita di una conchiglia, per l’appunto, rimasta da sola con la propria nonna in una casa affittata tramite Airbnb.
Marcel, vuoi per la voce, vuoi per la costituzione esile e debole del personaggio, non può non intenerire il pubblico mentre racconta la propria giornata e la propria vita da conchiglia. Il film è portato in scena come un falso documentario dove Dean riprende Marcel per caricarne successivamente i video su YouTube. Una volta racimolato abbastanza seguito, Marcel cercherà di sfruttare la propria “fama” per ritrovare la propria famiglia.
La pellicola tratta molto più che di un video caricato su Internet diventato successivamente virale. L’attenzione è posta in particolar modo sui pro e sui contro della condivisione della propria vita online, riuscendo a contestualizzarla in maniera attenta e mostrandola attraverso gli occhi ignari, sognanti e fanciulleschi di Marcel. L’animazione in stop motion si fonde perfettamente con il materiale live action dando una sensazione di fluidità affascinante da guardare tanto da trasmettere l’impressione che Marcel sia vivo e vegeto a tutti gli effetti.

Sai Dean, hai mai pensato che… la tua vita sarebbe un po’ meno solitaria e un po’ più integrata se ti prendessi il tempo per connetterti con qualcuno e non solo per fare video su di loro?

Parallelamente alla ricerca della propria famiglia, il film mostra l’attenzione e le cure di Marcel intento ad accudire la nonna Connie sempre più segnata dal trascorrere dal tempo e dalla senilità che la colpisce.
In particolar modo questo aspetto del film merita un plauso per l’umanità che trasuda da ogni singolo dialogo di Marcel mentre parla in maniera indiretta e diretta con Connie. Ciò che forse esalta questo aspetto e rende Marcel The Shell With Shoes On un film heartwarming è la distanza tra fanciullezza e mondo adulto che Marcel si trova ad affrontare a più riprese.
Jenny Slate, che doppia Marcel, restituisce un personaggio volutamente fanciullesco sia nei modi, sia soprattutto nei toni. La conchiglia è come un bambino alla scoperta del mondo, sorpreso da qualsiasi cosa che agli occhi del pubblico risulta normale e spaventato dalle novità e dai cambiamenti.
Ma allo stesso tempo, questa fanciullezza è sporcata dalla necessità di mostrarsi adulto nello stare accanto a Connie, nell’accudirla, nel cercare di alleviarne il dolore semplificandone la quotidianità.
Questa spaccatura tra età adulta ed età infantile, quindi, rende ancora più toccante il racconto di Dean Fleischer Camp.

È vero quello che si dice nei giorni in cui ti senti… ti senti perso o di aver perso qualcosa. Cioè che… spesso il sole sembra splendere di più. E poi il giorno dopo, era una giornata davvero soleggiata con una leggera brezza. E ricordo solo di aver pensato “se fossi qualcun altro, mi starei proprio godendo la giornata”.


Marcel The Shell With Shoes On non sarà, molto probabilmente, il vincitore di categoria agli Oscar di quest’anno, tuttavia rappresenta quella boccata d’aria fresca e di innovazione che occorre e che aiuta a dare terreno fertile a successive produzioni magari ancora più coraggiose.
Si tratta di un film rapido (un’ora e mezza circa), con una storia semplice, ma che non può che commuovere il proprio pubblico presentando una giovane conchiglia alla ricerca della propria famiglia e allo stesso tempo alla scoperta del mondo. Un viaggio all’interno della quotidiana vita di Marcel che lo spettatore segue attraverso gli occhi di Dean, il documentarista. Un viaggio fatto di criticità, momenti di gioia e qualche piccolo diverbio. Lo stop motion non viene minimamente percepito, così come l’innaturalezza del personaggio di Marcel che, anzi, con i suoi sentimenti sembra forse ancora più umano di quanto sarebbe lecito aspettarsi da una persona in carne ed ossa. Marcel The Shell With Shoes On sarà il film che farà crollare anche il più cinico degli adulti.

“Eppure si dibattono, inquieti castelli| ancora grandi e folti a ogni maggio.| Morto è l’anno passato, sembrano dire,| e s’incomincia di nuovo e daccapo ancora.”
(Philip Larkin, The Trees)

 

TITOLO ORIGINALE: Marcel The Shell With Shoes On
REGIA: Dean Fleischer Camp
SCENEGGIATURA: Dean Fleischer Camp, Jenny Slate, Nick Paley
INTERPRETI: Jenny Slate, Dean Fleischer Camp, Isabella Rossellini, Rosa Salazar, Thomas Mann, Lesley Stahl
DISTRIBUZIONE: A24
DURATA: 90′
ORIGINE: USA, 2021
DATA DI USCITA: 24/06/2022

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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