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Recensione film Principe Cerca Figlio Amazon
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Il Principe Cerca Figlio

Recensione de Il Principe Cerca Figlio, atteso sequel con Eddie Murphy e Arsenio Hall de Il Principe Cerca Moglie. Disponibile su Prime Video.

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Il sovrano di Zamunda, Akeem (Eddie Murphy), scopre di avere un figlio perduto da tempo negli Stati Uniti. Dovrà quindi ritornare in America per conoscere il suo erede ed instaurare un rapporto con suo figlio.

 

Nel lontano 2017 iniziavano ad arrivare conferme relative al sequel di uno dei pochi film cult ancora non riesumato dalla wave nostalgica degli anni ’80. In particolare, la notizia ha iniziato a circolare in seguito al ritorno sui set del mattatore Eddie Murphy. L’attore statunitense, dopo aver raggiunto l’apice della sua carriera, era via via sparito dalla circolazione, salvo tornare in auge recentemente col film Netflix Dolemite Is My Name.
Proprio dal bel film sulla vita di Rudy Ray Moore nasce questo progetto, riproponendo per una seconda volta la coppia regista-attore Craig Brewer-Eddie Murphy nel più classico “squadra che vince non si cambia”. Per aggiungere benzina al fuoco, Amazon acquista i diritti della distribuzione, per una cifra vicina ai 125 milioni di dollari, ma non bisogna perdere di vista cosa rappresenti il prodotto in questione: un film di semplice e pure intrattenimento.
Il Principe Cerca Figlio è il giusto seguito di un film, Il Principe Cerca Moglie, che non è mai stato un capolavoro. Il primo capitolo del 1988 era sicuramente un film divertente che non si prendeva mai sul serio, e come tale va giudicato.

Akeem:Prepare the royal jet. We are going back to America!
Semmi:Oh, hell no, your Majesty!

PARTENZA FORZATA


L’innesco del film, scritto da David Sheffield e Barry W. Blaustein – già sceneggiatori del primo capitolo – con l’aggiunta di Kenya Barris (Black-ish), non è dei migliori. Nel primo atto succedono veramente troppe cose, con l’esigenza di scrittura di far accadere tutto ed in fretta. Ovviamente si finisce col mettere su una sceneggiatura a dir poco zoppicante, piena di buchi e problemi risolti in maniera superficiale e banale. Dal sequel de Il Principe Cerca Moglie non ci si aspetta certo una scrittura impeccabile, ma tali incongruenze vanno ravvisate in ogni caso.
La parte più commovente della prima mezz’ora di pellicola è sicuramente quella dedicata allo scomparso James Earl Jones. Al personaggio del re Jaffe Joffer (nome abbastanza comune) viene dedicata una spettacolare ma commovente uscita di scena, piena di colori e cameo inaspettati.

COMING TO ZAMUNDA


Mentre il trailer lascia intendere che questo secondo capitolo avrebbe seguito un po’ le orme del primo film, per cercare di sopravvivere grazie alle battute di trent’anni fa, fortunatamente si scopre che Il Principe Cerca Figlio funziona diversamente. Viene completamente ribaltato il paradigma originale e questa volta è il figlio “bastardo” di Akeem a viaggiare fino a Zamunda per confrontarsi con una realtà diversa. Nel suo piccolo Jermaine Fowler fa un buon lavoro nei panni del “principe” Lavelle Junson, risultando convincente nel ruolo di pesce fuor d’acqua.
Inoltre è bello da vedere anche come un film del 1988 riesca a relazionarsi con il mondo del 2021, utilizzando bene il tema della parità dei sessi. Le figlie di Akeem sono efficaci da questo punto di vista, nonostante la scarsa caratterizzazione a loro riservata. L’intreccio del film continua ad aggrovigliarsi con il passare dei minuti, facendo cambiare più volte allo spettatore idea sul come andrà a finire. Nulla di eccezionale, ovviamente, ma dal film di Brewer ci si aspetta principalmente qualcos’altro: gag e travestimenti.

TRAVESTIMENTI E GAG


Sia chiaro: le gag de Il Principe Cerca Figlio non sono divertenti come quelle del suo predecessore. Detto questo, non significa che il film non riesca a strappare risate lungo i suoi 110 minuti. Eddie Murphy e Arsenio Hall, mattatori del film con i loro molteplici ruoli, vengono affiancati da altri personaggi secondari, originali e non. In particolare bisogna menzionare Wesley Snipes (Blade, The Player) nel divertente ruolo del Generale Izzi, con la sua caratteristica camminata, che conferma l’affiatamento con Murphy dopo Dolemite Is My Name.
Un’altra sorpresa del film è anche la CGI ed il lavoro di ringiovanimento digitale effettuato per arricchire sequenze de Il Principe Cerca Moglie con un risultato positivo. Eddie Murphy ringiovanito non è paragonabile al De Niro di The Irishman. Però ciò è importante in quanto si tratta di una delle prime volte (se non la prima in assoluto) in cui tale tecnologia viene utilizzata in una commedia, film con budget sicuramente minore di quelli in cui finora era stata utilizzata.

Mary:He’s supposed to be the king of Wakanda!
Akeem:Wakanda is a fictional place.
Mary:Not to everybody.


La sensazione è che la pellicola sia anche figlia della scia tracciata da Black Panther ed il suo Wakanda, qui più volte citato. C’è l’intento di dare alla “African-American culture” una nuova mitologia da seguire e, per questo motivo, un film come Il Principe Cerca Moglie non poteva rimanere inutilizzato.
Il Principe Cerca Figlio è certamente un film inferiore se paragonato al predecessore diretto da John Landis. Nonostante ciò il film riesce a salvarsi grazie alle divertenti gag, gli scambi di battute ed i travestimenti simpatici dei protagonisti. Nulla di eccezionale, ma quanto ci si aspettava. Non era facile realizzare il sequel di un film che vive nei ricordi ma che, se fosse uscito oggi, probabilmente avrebbe faticato a districarsi tra il politicamente corretto. Tuttavia Brewer fa un buon lavoro nel modernizzare e rendere attuale il regno di Zamunda, dirigendo un film sufficiente, cosa non così scontata.

 

TITOLO ORIGINALE: Coming 2 America
REGIA: Craig Brewer
SCENEGGIATURA: Kenya Barris, Barry W. Blaustein, David Sheffield

INTERPRETI: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Wesley Snipes, James Earl Jones
DISTRIBUZIONE: Amazon Studios
DURATA: 110′
ORIGINE: USA, 2021
DATA DI USCITA: 05/03/2021

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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