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Grey’s Anatomy 19×03 – Let’s Talk About SexTEMPO DI LETTURA 4 min

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Greys-Anatomy-19x03Considerato il titolo della puntata era lecito attendersi un episodio più sottotono rispetto ai precedenti. Sicuramente più leggero, ma con meno attenzione alla caratterizzazione dei nuovi specializzandi lasciando magari spazio a dinamiche altrimenti evitabili.
“Let’s Talk About Sex” colpisce, invece, in particolar modo perché si tratta della terza puntata di fila in cui la votazione si attesta ben oltre la sufficienza. Il tema del “sesso” viene declinato in chiave molto leggera facendo predisporre agli specializzandi una serie di spiegazioni dettagliate per un gruppo di giovani ragazzi: utilizzo di contraccettivi, stimolazione sessuale, zone erogene. Sembra di rivivere parte del passato dello show quando ancora Grey’s Anatomy veniva definito dai detrattori la banale serie tv in cui i dottori si occupavano più della loro vita sessuale che dei loro pazienti. Uno status che fino ad oggi si rimpiangeva, visto il livello della sceneggiatura.
Una tematica leggera, quindi, ma che nasconde al suo interno una importante critica alla società americana da parte dello show, ossia la possibilità da parte dei singoli stati americani di decidere se rendere l’aborto illegale.

GUERRA ALL’ABORTO


A giugno di quest’anno, infatti, la Corte Suprema degli USA ha abolito la sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 era stato legalizzato l’aborto negli Stati Uniti d’America. Da questo momento, quindi, i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. Kentucky, Louisiana, South Dakotha hanno quindi immediatamente proceduto con il divieto così come Arkansas, Missouri e Oklahoma. Verso questa direzione si sono poi mossi North Dakota, Utah, Mississippi, Wyoming, Idaho, Tennessee e Texas. Un attacco alle libertà personali a cui lo show della ABC si mostra decisamente contrario sfoderando, tra gli altri, l’ennesimo ritorno di Addison. L’approccio alla tematica dell’aborto da parte di Grey’s Anatomy è delicato e leggero, ma colpisce nel profondo sfruttando la giovane età di una ragazza che scopre di essere incinta e spaventata dal futuro.

UN PIACEVOLE RITORNO AL PASSATO


I nuovi specializzandi vengono nuovamente sfruttati con attenzione venendo lentamente calati all’interno delle dinamiche dell’ospedale, collegandole ad alcuni volti più noti dello show e soprattutto creando parallelismi con personaggi storici (Meredith-Simone). Un minutaggio che funziona e convince, ma che soprattutto aiuta a “svecchiare” lo show (per dirla alla Boris). Il vero cruccio è quello di essersi decisi a seguire questa strada in maniera tanto convincente solo ora, alla diciannovesima stagione.
Eppure sotto certi aspetti la sceneggiatura non sembra intenzionata a discostarsi troppo dal passato dello show. Il ritorno di Bailey al Grey Sloan coincide con la menzione della “clinica” in relazione alla Denny Duquette Memorial Clinic, luogo narrativo sfruttato tra la terza e la quarta stagione e successivamente menzionato in pochissimi episodi tra la quinta e la diciottesima. Il fatto che venga citata potrebbe rappresentare un ritorno al passato vero e proprio dove gli specializzandi si ritroveranno a ricoprire i turni all’interno della stessa, esattamente come avvenuto per Izzie, Cristina, George e Meredith? Oppure si tratta di un semplice specchietto per le allodole a cui non sarà dato seguito?
Molte domande, ma fa comunque piacere che Grey’s Anatomy stia cercando di cambiare qualche elemento per evolversi.

MEREDITH QUANDO SE NE VA?


Una evoluzione dettata da due particolari fattori che non sono sicuramente sfuggiti alla ABC e alla Vernoff. Il primo fattore, quello più noto, riguarda Ellen Pompeo e la notizia che riguarda il suo prestarsi al ruolo di Meredith Grey in molti meno episodi del solito. Una scelta ardua, trattandosi della colonna portante, ma comunque intrigante visto il passaggio di consegne metaforico che sta avvenendo on screen tra vecchio e nuovo cast. Un ricambio generazionale in piena regola.
Il secondo fattore, meno noto ma che sicuramente ha inciso è il crollo vertiginoso di ascolti dello show che si sta trascinando verso i circa 3 milioni a puntata. Uno zoccolo duro di tutto rispetto, soprattutto se si tengono in considerazione gli oltre 400 episodi ed i 17 anni di messa in onda. Tuttavia il calo è lampante e probabilmente alla ABC avranno pensato di tentare un avvicendamento vero e proprio per poter arginare ancora un po’ questa emorragia. Ma si tratta di una scelta che gioverà oppure il pubblico, vedendo allontanarsi Meredith, deciderà di staccare la spina alla visione di Grey’s Anatomy? Non resta che continuare a seguire questa ennesima stagione per poterlo scoprire.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Kevin McKidd ha diretto questa puntata… meglio averlo come regista che come personaggio in scena forse?
  • Puntata in stile old-Grey’s Anatomy
  • Tematica dell’aborto e lotta per i diritti di cui lo show della ABC, come al solito, si fa portavoce
  • Specializzandi fino ad ora sfruttati con astuzia all’interno delle varie sottotrame
  • La crescita del personaggio di Zola
  • Scena del balletto completamente inutile e senza senso
  • Owen e Teddy, ormai appendice odiosa di questa serie

 

Tra nuovi meccanismi e vecchie dinamiche, Grey’s Anatomy inanella il terzo Thank Them All di fila. Un record? Molto probabilmente. Questa serie vincente continuerà? Sarebbe bello poterne essere sicuri.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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