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Guillermo Del Toro’s Cabinet Of Curiosities 1×01 – Lot 36TEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione Cabinet Of Curiosities 1x01A ridosso di Halloween, Netflix decide di fare un regalo decisamente succulento per tutti gli amanti del genere horror.
Guillermo Del Toro è infatti uno dei registi cinematografici più apprezzati di questo genere, autore di capolavori come Hellboy e Il Labirinto Del Fauno. Ed è proprio il regista messicano il principale autore/produttore/demiurgo di questo interessante progetto, per cui decide di trasformarsi in una sorta di “Hitchock del genere horror“. Proprio come il Maestro del Terrore nella sua celebre serie tv, Del Toro si presenta come una sorta di cicerone che accompagna lo spettatore lungo una serie di cortometraggi curati personalmente da registi più o meno noti di questo genere cinematografico. Un’occasione più che ghiotta per i fan del regista e per gli appassionati in generale di questo tipo di narrativa.

LA CAMERA DELLE MERAVIGLIE


In questo senso è molto azzeccato il fil rouge scelto per lo show, ossia la wunderkammer, o “camera delle meraviglie”.
Questa era un’ambiente privato (una stanza o, a volte, un semplice armadio) in cui i collezionisti dell’antichità conservavano gli oggetti che ritenevano più interessanti e preziosi. Una sorta di “museo privato ante litteram” dunque.
Anche in questo caso è lo stesso Del Toro ad aprire allo spettatore il proprio scrigno delle meraviglie nel prologo di ogni puntata, in cui viene mostrato un manufatto o cimelio, la cui funzione spetta di scoprire al fan guardando l’episodio.
Un piccolo ma efficace escamotage narrativo che cattura fin da subito l’attenzione, e che è perfettamente in tema con il tipo di racconto presentato. A questo si aggiunge, ad ogni episodio, una presentazione del regista scelto (in questo caso Guillermo Navarro) fatta sotto forma di “statuetta decorativa”, anch’essa inquietante e particolare al punto giusto, tanto per dare ancora più il senso di mirabilia presente in tutto lo show (e nella bellissima sigla iniziale).

I MISTERI DEL “LOTTO 36”


Meno riuscito purtroppo è invece l’episodio che fa da episodio pilota a questo show. “Lot 36” è certamente un meraviglioso esercizio di stile, che però non osa più di tanto come dovrebbe. Il protagonista, Nick (un ottimo Tim Blake Nelson) è un ex veterano di guerra che, tornato in patria, fa il “ricettatore” comprando magazzini abbandonati con lo scopo di rivendere, a prezzi ovviamente discutibili, quello che vi trova dentro.
La mimica e la postura di Tim Blake Nelson riflette chiaramente il disagio di cui tale character è portatore, e la sua “involuzione” all’interno della trama è l’aspetto migliore dell’episodio. Peccato che la trama sia abbastanza prevedibile dall’inizio alla fine, fin dal momento in cui questo acquista un misterioso magazzino appartenuto ad un ex-nazista appassionato di spiritismo e occultismo.
Le conseguenze del suo acquisto (e delle sue azioni) fanno immaginare fin da subito dove andrà a parare il tutto, e anche il plot twist della “doppia vita” dell’anziano serve a poco, sapendo che il tutto porta ad un’inevitabile lezione morale per il povero Nick.
Si tratta di una puntata piuttosto semplice e lineare, che si salva giusto per un buon comparto tecnico e visivo in grado di regalare un’inedito esempio di “mummia” che, a suo modo, risulta originale.

CONCLUSIONI


Per il resto i dialoghi risultano abbastanza monotoni e didascalici, così come alcune scelte narrative che appaiono alquanto forzate (come Nick resuscita la “mummia” è abbastanza discutibile). Una puntata che funziona soprattutto per evidenziare la bravura del regista scelto ma purtroppo non quella degli sceneggiatori insomma.
Rimane comunque un prodotto ben confezionato dal punto di vista stilistico, in grado di suscitare una certa curiosità nell’andare avanti con la visione.
Si tratta di una serie antologica che non ha la pretesa di innovare, anzi che fa della sua “classicità” il proprio punto di forza. Da questo punto di vista dunque può essere adatta ad un pubblico che vuole semplicemente passarsi una serata “alternativa” senza troppe pretese, magari proprio sotto Halloween (quando ormai tutti gli episodi saranno stati rilasciati).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Idea di base e presenza di Del Toro
  • Prologo e sigla iniziale
  • Regia e fotografia
  • Tim Blake Nelson
  • Storia un po’ troppo prevedibile
  • Plot twist forzati
  • Misteri lasciati a metà

 

Lo show giusto da vedere in pieno Halloween. Guillermo Del Toro è la guida e il demiurgo di questa particolare serie antologica che vuole unire sense of wonder e horror tramite l’escamotage narrativo della wunderkammer, in cui il regista messicano mostra i propri mirabilia allo spettatore appassionato del genere.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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