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Recensione Hustle Film Netflix
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Hustle

Stanley Sugarman, un osservatore di basket professionista, scopre un fenomenale giocatore di strada mentre è in Spagna. Questa potrebbe essere la sua occasione per lanciare le carriere di entrambi all'interno dell'NBA.

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Stanley Sugarman, un osservatore di basket professionista, scopre un fenomenale giocatore di strada mentre è in Spagna. Questa potrebbe essere la sua occasione per lanciare le carriere di entrambi all’interno dell’NBA.

La strategia adottata da Netflix per quanto riguarda i lungometraggi nel 2022 può essere considerata incoraggiante. La major della grande N ha infatti puntato molto sulle produzioni originali, a tal punto da ricoprire il calendario con almeno un film nuovo a settimana. Ciò ha permesso di portare sul catalogo tante opere diverse, tra cui il nuovo film di Jeremiah Zagar. Il regista di Philadelphia, dopo essersi fatto notare sul panorama indipendente con “Quando Eravamo Fratelli“, torna dietro la macchina da preso per un film molto più commerciale, come Hustle.
Hustle è un’operazione importante, che vede un’All-Star NBA come LeBron James nelle vesti di produttore. Basta guardare i primi minuti del film per comprendere infatti la portata della pellicola. La vicenda cala lo spettatore medio all’interno delle dinamiche dirigenziali della National Basket Association, facendo nomi e cognomi per rendere più vera e credibile una classica storia di “coming of age.

GOAL! – NBA EDITION


Lo sport è probabilmente la più grande forma di intrattenimento. Infatti, quando sport e cinema si mescolano spesso ecco che vengono fuori storie avvincenti, capaci di far affezionare il grande pubblico, nonostante un canovaccio che raramente presenta delle novità. Uno dei più fulgidi esempi è “Goal!“, film che narrava l’ascesa di un talentuoso giocatore di strada fino a diventare un professionista nella Premier League. Stavolta al calcio si sostituisce il basket, Juancho Hernangomez (giocatore degli Utah Jazz) è il giovane muratore Bo Cruz, e alla piovosa Newcastle si sostituisce Philadelphia, una delle piazze storiche per quanto riguarda il basket statunitense.
Hustle è ambientato coraggiosamente nel mondo reale, in una Philadelphia dove Allen Iverson e Dr. J sono dei semidèi, lasciando ai numerosi cameo il compito di rendere plausibile l’intera opera. La trama segue la storia di Bo, dai campetti spagnoli fino ad arrivare alle gare per “addetti ai lavori” di preparazione al Draft NBA. La sceneggiatura, pur non spiccando per originalità, riesce a far emozionare lo spettatore, grazie a dei personaggi ben costruiti e alcuni paradigmi narrativi ben collaudati. La forza risiede forse proprio nel tocco indipendente di Jeremiah Zagar, che è riuscito a rendere più intima la storia, legandola ai personaggi piuttosto che a ciò che rappresentano.

Do you love this game?

IL RISCATTO DI ADAM SANDLER


Adam Sandler sta vivendo una sorta di seconda (se non prima) giovinezza. L’attore newyorkese, dopo una carriera di film costantemente stroncati dalla critica, era stato recentemente al centro della discussione per la sua ottima interpretazione in “Diamanti Grezzi“, sempre distribuito da Netflix. Con Hustle, Adam Sandler riesce a proseguire su questa scia positiva, riuscendo a convincere sia il pubblico che la critica. Il suo Stanley Sugarman è un personaggio molto riuscito, che si carica più volte il film sulle spalle, soprattutto a causa delle carenti doti recitative di Hernangomez. Lo scout dei 76ers è un personaggio che presenta molteplici strati, affrontati mai superficialmente. Le scene domestiche tra Stanley e sua moglie Teresa sono tra le migliori, e riescono a snocciolare tutti i lati della personalità del protagonista.
La comicità, presente per tutto il film, non è mai abusata, anzi viene utilizzata come uno strumento efficace, attraverso cui Adam Sandler riesce ad alleggerire e far scorrere la storia, anche nelle scene che non lo vedono protagonista. Addio agli slapstick e alle battute sopra le righe, affidando gran parte dei momenti comici agli ex giocatori presenti nel film. Tutte le star che hanno partecipato alla pellicola si divertono visibilmente nel contesto cinematografico, facendo divertire di conseguenza anche lo spettatore.

UN GRANDE SPOT?


L’enorme mole di star prestate al film, insieme a una storia così calata nel contesto NBA, non può che far pensare a una collaborazione massiccia dietro le quinte tra le case di produzione e la lega cestistica. Infatti, analizzando Hustle da un punto di vista più cinico e malizioso verrebbe da pensare a un‘operazione promozionale per omaggiare l’NBA, in cui chiunque può rendersi protagonista del “sogno americano”. Probabilmente sarà così, però non necessariamente un’operazione commerciale è da considerarsi un prodotto scadente. Anzi, fortunatamente il contesto basket professionistico diventa un buono strumento al servizio della trama, evitando di apparire come semplice “marchetta”. Tutto ciò grazie sicuramente alla bravura di Zagar e al lavoro di Sandler, anche produttore con la sua Happy Madison Productions, capace di bilanciare i vari elementi per portare a termine un buon film sportivo di formazione.


Hustle è certamente un buon film, al punto da meritarsi una sufficienza piena. I messaggi della pellicola, come il sacrificio, l’etica sportiva, vengono trasmessi in modo semplice ed efficace allo spettatore, lasciando spesso parlare le immagini anziché gli attori. Anche la colonna sonora di Dan Deacon contribuisce alla riuscita dell’opera. Le musiche caratterizzano in maniera proficua le scene chiave, giocando sulla tensione e sui crescendo, per riflettere gli stati d’animo dei protagonisti. Le prestazioni più “amatoriali” dei giocatori vengono bilanciate da un Adam Sandler in forma smagliante. Sandler è infatti capace di reggere l’intero film, gestendo il ritmo delle scene attraverso i suoi tempi comici. In sostanza, il film di Zagar è una pellicola leggera, universale e semplice, ottima per trascorrere una serata poco impegnativa e che farà molto felici gli amanti del Gioco.

 

TITOLO ORIGINALE: Hustle
REGIA: Jeremiah Zagar
SCENEGGIATURA: Taylor Materne, Will Fetters

INTERPRETI: Adam Sandler, Juancho Hernangomez, Queen Latifah, Ben Foster, Robert Duvall
DISTRIBUZIONE: Netflix
DURATA: 117′
ORIGINE: USA, 2022
DATA DI USCITA: 08/06/2022

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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