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Inside No.9 8×04 – Love Is A StrangerTEMPO DI LETTURA 6 min

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Recensione Inside No.9 8x04Non c’è un solo fan di Inside No. 9 che non ammiri l’impresa narrativa compiuta da Reece Shearsmith e Steve Pemberton in questi quasi 10 anni di messa in onda. Otto stagioni e circa 50 episodi di storie autoconclusive estremamente variegate, sia dal punto di vista della scrittura che del genere, ognuna ambientata in una singola location e quasi sempre provvista di un finale a sorpresa che raramente non ha soddisfatto le aspettative dello spettatore.
“Love Is A Stranger”, in tal senso, è uno di quegli episodi in grado di racchiudere perfettamente lo stile e le intenzioni della serie, regalando al suo pubblico l’ennesima lezione di scrittura in grado di provare che non servono anni e anni di costruzione narrativa per creare una bella storia, bastano 20 minuti, una manciata di bravi attori e una buona penna.

TINDER KILLER DATE


Vicky (interpretata da Claire Rushbrook) è una gentile commessa di un charity shop inglese, ancora in fase di recupero dopo la recente morte della madre e che cerca di tornare sulla scena degli appuntamenti. Sperimentando il mondo a lei sconosciuto degli speed date online, trascorre però una sgradevole serata in compagnia di potenziali partner che si rivelano essere egoisti, maleducati e totalmente insensibili. Tuttavia, trattandosi di Inside No.9, non può che esserci un sinistro dettaglio in più: tra di loro potrebbe nascondersi il “lonely heart killer, un assassino che prende di mira proprio le persone sole e indifese come Vicky e che viene appena menzionato a inizio episodio per stuzzicare l’appetito dello spettatore di lunga data che quindi si aspetterà fin da subito la grande rivelazione al termine della puntata.
Questa ottava stagione in particolare ha dimostrato che la svolta non è sempre l’elemento cruciale dello show. Anche in questo episodio, naturalmente, la svolta arriva, e forse non sarà così sorprendente per quelli già avvezzi alla narrazione di Inside No.9, ma a prescindere dall’acume dello spettatore, è innegabile come la prevedibilità non vada in questo caso a inficiare il godimento globale dell’episodio. D’altronde è sempre preferibile una svolta più telefonata ma che si sviluppa organicamente all’interno della trama, piuttosto che uno shock che appare all’improvviso ma in modo incoerente o frammentato.
Senza contare che la vera genialità dell’episodio risiede nell’affascinante tour degli orrori fatto da Vicky nella sua sessione di speed dating online e non nella morbosa ricerca del colpo di scena che, volente o nolente, accompagna lo spettatore abituale.

SPEED DATING WRITING


Strutturalmente, questo episodio si colloca tra i più audaci, come, tanto per citarne un paio delle passate stagioni, “Thinking Out Loud” e “Once Removed“, nonostante si riveli più modesto nella sua esecuzione. A un primo sguardo, l’episodio si presenta come una semplice serie di brevi episodi a intervallare gli eventi del presente che seguono Vicky mentre si prepara per un appuntamento con un enigmatico personaggio che indossa dei guanti di pelle. Tuttavia, considerato che ogni appuntamento dura esattamente quattro minuti e che si svolge in tempo reale, non si può fare a meno di notare la consueta maestria autoriale nell’affrescare in maniera così vivida tutta una serie di personaggi appena introdotti e delineati nel giro di una manciata di minuti, inserendo per ognuno di essi addirittura un colpo di scena finale. In pratica cinque episodi brevi di Inside No.9 al prezzo di uno.
Con ogni incontro, un nuovo strato della personalità di Vicky viene a galla, per poi essere esplorato con cura nei quattro minuti a disposizione. Claire Rushbrook scandisce brillantemente il ritmo dell’episodio e offre una delle interpretazioni più umane e toccanti viste nel corso della serie. Dietro il suo triste sorriso si nasconde una vita di dolore, eppure l’attrice riesce a rendere il suo personaggio convincentemente vulnerabile senza mai apparire come una vittima. La donna è terribilmente insicura, lascia cadere frasi e dettagli di appuntamenti precedenti durante le conversazioni, ma non è una persona sottomessa e, mentre la serata avanza e lei si stanca sempre di più, finalmente riesce a trovare il suo lato assertivo, al punto da poter finalmente parlare sinceramente con l’ultimo appuntamento della serata.
Sebbene a un primo sguardo superficiale possa sembrare una semplice commedia, Inside No.9 riesce sempre a colpire lo spettatore con momenti di forte realismo e sincera tenerezza e, come è accaduto in molti altri episodi passati, anche in questo caso la dimensione comedy viene combinata alla perfezione con la componente thriller-horror portando all’ennesimo risultato positivo.

CONSIDERAZIONI FINALI SPOILER


Durante l’episodio sono stati presentati alcuni dettagli che potrebbero essere sfuggiti all’osservatore più distratto. Ad esempio, abbiamo visto Vicky ospitare due appuntamenti diversi nella sua casa (uno al minuto 5 e uno al minuto 13), indossando lo stesso abito blu appartenuto alla sua defunta madre. Questo suggerisce che la sequenza temporale dell’episodio, diretto da Jesse Quinones, sia più intricata di quanto si possa supporre inizialmente. Inoltre, il dito con fede nuziale conservato nel barattolo dalla donna, potrebbe addirittura appartenere a Manny (l’unico altro anello mostrato all’interno dell’episodio). Se così fosse, ciò conferirebbe un significato morale al trofeo, come una sorta di punizione per il suo tentativo di adulterio.
Tutto ciò solleva quindi una domanda: se Jai avesse abbandonato l’atteggiamento da “rubacuori” appreso dal suo corso per rimorchiare, Vicky avrebbe comunque scelto di ucciderlo? La sua battuta finale, “If a person’s not good enough for you, just swipe left“, evoca un parallelismo con altri serial killer del piccolo schermo, quali Dexter o Hannibal, che agiscono in nome di una moralità, seppur distorta, anziché essere semplici schiavi della loro sete di sangue.
È interessante infatti notare come Vicky abbia speso del tempo per preparare delle lasagne, suggerendo quindi che il suo modus operandi consista nel punire gli uomini che non sono all’altezza delle sue aspettative. Se solo Jai avesse mostrato la sua vera natura, magari avrebbe potuto trascorrere una serata piacevole senza che nessuna parte del suo corpo finisse in un barattolo. Una lezione importante in merito agli appuntamenti con sconosciuti appena incontrati su internet e sicuramente un ottimo modo per spaventare tutti coloro che si avventurano per la prima volta nel mondo dell’online dating.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Claire Rushbrook e la sua interpretazione magistrale
  • Personaggi delineati perfettamente in 4 minuti
  • Scrittura sempre di altissimo livello
  • Colpo di scena magari telefonato ma senza dubbio d’effetto
  • Nulla da segnalare

 

“Love Is A Stranger” è un altro eccezionale episodio di quella che, per il momento, è una delle serie più solide presenti all’interno del panorama televisivo odierno. I numeri potranno non premiare il lavoro magistrale di Shearsmith e Pemberton, ma la qualità mostrata in questi quasi dieci anni di messa in onda è qualcosa difficilmente riscontrabile in altri show contemporanei. La poesia dell’interpretazione di Rushbrook, unita al nucleo narrativo centrale e a una scrittura sorprendentemente forte, rende questo episodio uno dei più ambiziosi della serie. E sì, la svolta potrà pure sembrare ovvia, specialmente per gli spettatori di lunga data, ma quando tutto il resto è così ben realizzato, è davvero così importante?

 

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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.

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