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La Vita Bugiarda Degli Adulti 1×03 – AmarezzaTEMPO DI LETTURA 4 min

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Il percorso di crescita di Giovanna procede anche in questo episodio, anzi acquista velocità.
La decisione di comprare un motorino usato e il tentativo di conoscere meglio la madre sono solo la punta dell’iceberg.
Dopo la lezione di sesso della puntata precedente, stavolta zia Vittoria le fa una piccola lezione di politica, ma soprattutto di religione.
Come è nello stile del personaggio di Valeria Golino, ai discorsi si abbinano dimostrazioni pratiche. Al gelato con la famiglia di Enzo fa seguito la visita ai mercatini di Natale di una parrocchia di Napoli.
La nipote, dal canto suo, reagisce con entusiasmo agli stimoli: anzi, prende addirittura la spavalda decisione di presentare la zia alle amiche, figlie degli amici dei genitori. Le altre ragazze vengono così coinvolte nelle spericolate avventure guidate da Vittoria.

GAUCHE CAVIAR


La carica eversiva del personaggio di Valeria Golino, delle sue parole e dei suoi gesti, si capisce pienamente facendo il confronto con l’ambiente in cui vivono i genitori di Giovanna. Si nota una certa coerenza, per quanto rozza e istintiva, che si contrappone all’ipocrisia.
In Francia è stato coniato il termine gauche-caviar, per definire quei personaggi altolocati di sinistra (gauche), spesso con pretese intellettuali, abituati a discutere dei poveri e dei loro problemi durante cene raffinate in cui vengono servite tartine al caviale e altre prelibatezze. Magari, però, conoscono certi problemi solo da lontano e per sentito dire.
Tale definizione si addice anche a questo giro di persone che infarciscono di parolacce i loro discorsi sui massimi sistemi. Ciò sta a dimostrare come, sotto una patina di erudizione e di benessere, ci siano in realtà volgarità, arrivismo e opportunismo.
Il percorso di crescita di Giovanna, comunque, sembra abbastanza colorato e positivo, almeno finora.

IL MONDO DI ELENA FERRANTE


Sembra quasi inevitabile, infatti, fare un confronto fra questa storia e quella narrata nell’opera principale fra quelle firmate Elena Ferrante, ovvero la saga L’Amica Geniale.
In entrambe le opere, accomunate dall’ambientazione napoletana cara all’autrice, non ci sono personaggi sereni, appagati e gentili.
Giovanna e la zia sono donne complicate e tormentate, così come lo sono Lila e Lenù. Il mondo non è amico, ma ricco di insidie da cui guardarsi. In tutte e due le vicende c’è però spazio per visioni, sogni e allucinazioni.
Per fortuna, quelle di La Vita Bugiarda Degli Adulti sembrano semplice frutto della media quantità di noia e fantasia che tocca in sorte ad ogni essere umano. Anzi, la sequenza iniziale dell’episodio in oggetto risulta colorata ed emozionante, con Giovanna a scuola che vede le foglie degli alberi cadere all’insù (e c’è pure il Rocci). Probabilmente, la ragazza è aiutata dall’aver passato l’infanzia senza difficoltà materiali, in un ambiente abbastanza stimolante.
La speranza, visto che gli avvenimenti si accavallano, è che anche il finale sia positivo.

PAGELLINO DI MEDIO TERMINE


La serie, infatti, è giunta a metà percorso e il finale di puntata riserva un paio di colpi di scena piuttosto forti, portatori dell’amarezza di cui nel titolo.
Il primo riguarda il famoso braccialetto, dono di battesimo di Zia Vittoria, la cui esistenza è stata negata dal padre di Giovanna. Esiste. Meglio ancora, la sua scoperta potrebbe dare il via ad un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili per tutta la famiglia.
Il secondo colpo di scena riguarda Giovanna a scuola e non è una visione edificante. Zia Vittoria dovrebbe essere in grado di accompagnare con i fatti, con aiuto e vicinanza concreta, la sua teoria secondo cui occorre battere la testa contro le verità della vita, farsi anche un po’ male, per non restare bambini per sempre.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Si parla di religione in concretezza
  • La sequenza iniziale 
  • La scelta di cast di Giordana Marengo
  • Colpi di scena sul finale
  • A volte, mentre i personaggi borbottano, la musica di sottofondo impedisce di capire cosa dicono

 

La storia procede prendendo velocità. Zia Vittoria si sta conquistando un posto accanto a Zia Mame nella storia della letteratura: vederla impartire lezioni concrete di vita spicciola è un piacere. Piacere accresciuto dal godimento con cui tocca tutti gli argomenti che nell’ambiente del fratello non vengono toccati, perché non fanno fino. La visita alla parrocchia, pur nella sua semplicità e anche se non finisce benissimo, è un vero piacere.
Per ora c’è una sufficienza bella piena, in attesa di nuove avventure in grado di soddisfare spettatori ormai ingolositi ed esigenti. La speranza è che tutto non venga rovinato da una svolta troppo dark.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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