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Outer Range 1×03 – 1×04 – The Time – The LossTEMPO DI LETTURA 4 min

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Outer Range 1x03 recensioneE all’improvviso si è già a metà stagione. Il tipo di release fatto da Amazon, a coppie di due episodi erogati ogni settimana, porta infatti Outer Range direttamente al giro di boa. Ed è un grandissimo giro di boa perché, contrariamente alle aspettative che ci si poteva essere fatti con “The Void” e “The Land“, questa nuova coppia di episodi lascia il segno. Ed è un segno piuttosto positivo.
Per essere precisi il merito va principalmente a “The Loss” che è almeno due spanne superiore a “The Time” e, perché no, anche ai primi due episodi. E il motivo è presto detto: Outer Range ha anticipato un confronto e delle situazioni che non ci si aspettava di vedere già alla quarta puntata, piuttosto nel season finale o nelle prossime stagioni (se mai ci saranno). Brian Watkins sta decisamente stupendo positivamente con una serie che sta lentamente crescendo e acquistando coscienza di sé e delle proprie potenzialità, specialmente grazie a tutti quegli scontri diretti tra personaggi che fondamentalmente si odiano.

UNA TERZA PUNTATA PIUTTOSTO PREPARATORIA…


Come da titolo, “The Time” non può essere certo riconosciuta come una puntata che lascia il segno. La prima metà dell’episodio è piuttosto lenta, principalmente focalizzata su Joy e sulla sua campagna per diventare sceriffo. Interessante ma anche evitabile.
Tutto comincia a prendere una piega migliore invece nel secondo atto, specialmente nei momenti che precedono il rodeo, ovvero quando Joy comincia a fare qualche domanda di troppo a Rhett e il panico inizia a serpeggiare nella famiglia Abbott, panico che poi prende le forme di altri crimini come il furto di una prova e il ritrovamento del cadavere di Trevor Tillerson nel mezzo del nulla. L’unico motivo per cui “The Time” è utile è l’approfondimento al character di Joy, vera sentinella morale della serie, pronta a tutto per assicurare alla giustizia il killer di Trevor.
E mentre questa storyline prende praticamente tutto lo spazio dell’episodio, un altro elemento, forse buttato lì in mezzo un po’ troppo alla rinfusa, emerge di prepotenza lasciando sbigottiti: mentre Royal e Autumn si stringono la mano, la pietra al collo di quest’ultima sembra animarsi e la montagna alle sue spalle sparisce per qualche secondo. Una montagna sparisce per qualche secondo, si. La fantascienza qui entra a gamba tesissima in un momento e in una puntata che era piuttosto piatta, suscitando clamore ma venendo poi dimenticata già nell’episodio successivo. Il che fa pensare che si tratti semplicemente di un plot twist rapido, ad effetto ma senza ripercussioni. O almeno questo è il timore.

You’re not gonna believe this, but we’ve got all kinds of calls coming in about people seeing a mountain disappear.

Outer Range 1x04 recensione…AD UNA QUARTA PUNTATA MOLTO PIÙ BELLA


“The Loss” è il culmine qualitativo di Outer Range, un episodio che esplode in tutto il suo fragore in ogni momento, senza lesinare su episodi o momenti che avrebbero potuto fare più comodo in futuro. A Watkins va reso atto un certo coraggio che non gli si accostava negli scorsi episodi, anche dopo quel plot twist pazzesco visto sullo scoccare di “The Land“. Un coraggio che qui prende forma e piace, piace dannatamente tanto.
Già solo lo scontro (sul) finale tra Royal e Abbott vale moltissimo perché è inconclusivo ma scopre tutte le carte tra i due antagonisti e, sempre a proposito di carte, la partita a poker è un altro momento molto godibile della puntata. E ovviamente, il tutto senza dimenticarsi dell’escalation di tensione fatta di indagini, giochi del prigioniero ed un’ottima sceneggiatura.

Royal:I tell you what: you put up that rock around your neck and I’ll put my west pasture.
Autumn:What?
Royal:You heard me.
Autumn:Your entire west pasture? […] Are you serious?

Chi scrive queste righe trova delle reminiscenze di Hand Of God in questa serie, magari in maniera un po’ forzata (a seconda delle opinioni) ma comunque pur di reminiscenze si tratta. La serie di due stagioni creata da Ben Watkins (no, non è fratello di Brian nonostante il cognome) e con Ron Perlman protagonista ha sicuramente qualcosa in comune oltre ad Amazon Prime Video ma è un qualcosa più relativo alle sensazioni che Josh Brolin rievoca piuttosto che alla trama.
C’è ancora tempo e modo per confutare o confermare questo paragone, però intanto è giusto farlo. Outer Range è ora pronto ad esplodere, bisogna solo capire se sarà una fiammata veloce o un fuoco crescente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La montagna che scompare durante la stretta di mano
  • Josh Brolin sempre in formissima quando è in scena
  • L’arrivo della matriarca Tillerson
  • Il confronto a bordo del buco tra Wayne Tillerson e Royal Abbott
  • La tensione nata dall’indagine
  • Royal ruba l’unica prova in mano allo sceriffo Joy
  • Royal che trucca la mano per vincere contro Autumn
  • Terza puntata un po’ troppo lenta nella sua prima metà

 

Un alto e un basso fanno un guaivo e allo stesso modo un Save e un Bless fanno un Thank Them All. Ovviamente si sta parlando di un Save per “The Time” ed un Bless per “The Loss”, magari un po’ generoso ma comunque molto ma molto bella. Outer Range sembra essere arrivato ad un primo punto di rottura, ora Brian Watkins deve solamente saper approfittare delle occasioni che gli si prospettano.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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