);

La Vita Bugiarda Degli Adulti 1×05 – AmoreTEMPO DI LETTURA 5 min

/
()

recensione La Vita Bugiarda Degli Adulti 1x05Arrivati sul filo del rasoio di questa prima stagione di La Vita Bugiarda Degli Adulti (nel momento in cui questa recensione viene scritta non si sa ancora nulla di un eventuale seguito, ndR), sembra essere arrivato il momento di tirare un po’ le somme di quanto visto finora.
La formazione sentimentale e umana di Giovanna (Giordana Marengo) raggiunge qui un chiaro punto di non ritorno, il che forse rappresenta il primo e vero plot twist stagionale di tutta la trama orizzontale. E come tale viene trattato con tutta la dovuta accortezza del caso, mettendo su un episodio che è tutto un climax crescente fino al finale drammatico in cui Giovanna abbandona metaforicamente (ma anche letteralmente) la propria infanzia per cominciare a ragionare e ad agire proprio come quegli adulti che, finora, sono stati visti come qualcosa di “altro” da sé, ovviamente in un’accezione quasi sempre negativa.
Si tratta di uno degli episodi più brevi di questo show ma non per questo privo di momenti salienti e ben orchestrati, e forse, in prospettiva, quello più interessante in cui viene fuori lo spirito autentico dell’opera della Ferrante.

CADUTA DEL MURO ED EDUCAZIONE SENTIMENTALE


Don Giacomo: “Che ré mo’, piccerè?”
Giovanna: “Non è giusto. Avevo incontrato una persona che mi sembrava finalmente vera. Che non mi guardava dalla testa ai piedi. Non mi trattava come una bambina da guidare. Un oggetto da plasmare. E tu mo’ mi dici che non torna più? E io come faccio? Io mi sento brutta. Ho un brutto carattere. Eppure penso che vorrei essere amata.”

L’episodio si apre con un confronto interessante (l’ennesimo) fra Giovanna e i suoi genitori. La distanza fra questi due mondi appare sempre più inconciliabile, soprattutto perché Giovanna, nell’estremismo dei suoi sentimenti, non concepisce il fatto che i due si possano ancora volere (in un certo senso) bene dopo quanto successo nei precedenti episodi.
Una reazione assolutamente normale per un’adolescente che fa dello scontro continuo il proprio pane quotidiano. A questo si aggiunge il contesto storico-politico in cui si muove la vicenda che fa da tutt’uno proprio con questo aspetto della personalità della ragazza.
Si sta parlando della crisi del PCI (e della sinistra italiana in generale) in seguito alla caduta del Muro di Berlino. Praticamente tutti i personaggi, in questo episodio, hanno a che fare direttamente o indirettamente con questo contesto, e ciascuno di loro lo metabolizza secondo il proprio vissuto e la propria esperienza facendo così diventare l’episodio un immenso affresco sociale sotto le note di Fischia Il Vento (eseguita per l’occasione per l’occasione da un cameo di Raiz).
Così Giovanna e i propri coetanei guardano alle esequie delle utopie novecentesche (perché di questo si tratta, con una Festa dell’Unità che più che un evento festoso sembra una sorta di cerimonia funebre per un mondo che non esiste più) con aria distaccata e scanzonata, mentre gli adulti si aggrappano disperatamente e pateticamente a questo mondo ma vengono subito scalfiti dal “nuovo” che avanza con estrema facilità.

MANCANZA DI ZIA VITTORIA


Vittoria: “Gianni’, tu non sai niente. L’amore non è pulito. È opaco. Come le finestre dei cessi.”

In questo contesto, Giovanna sperimenta ancora una volta come il mondo degli adulti si basi su regole e convenzioni che servono più a dare un’illusione che tutto vada bene. E lei stessa è “vittima” di tali ragionamenti dal momento che anche lei cerca di entrare nelle grazie di Roberto (Giovanni Buselli, ormai veterano delle produzioni televisive targate Elena Ferrante) tramite la dialettica. Un tentativo che riesce nel suo intento ma che svela come, anche lei, faccia ormai parte di un meccanismo che si basa sul raggiro e sulla menzogna. E quindi come, in un certo senso, anche lei stia diventando “adulta”.
Al solito, a smascherare questa sua nuova evoluzione ci deve pensare il character che, più di ogni altro, non ha peli sulla lingua: zia Vittoria (Valeria Golino). Una Golino che riesce, in questo modo, a ritagliarsi il suo spazio anche in questo episodio, anche se ormai la sua presenza all’interno dello show appare molto risicata.
Il che è comprensibile poiché la “vera” protagonista della storia sarebbe Giovanna, però si tratta di un grande spreco che depotenzia la forza del character della Golino e di rimando tutte le altre storylines.

COSA RESTERÀ DI QUESTI ANNI ’90?


Arrivati a questo punto, ci si aspetta sicuramente un gran finale per questo show, o quantomeno un cliffhanger veramente forte e in grado di aprire ad un’eventuale seconda stagione.
L’episodio in questione lascia più malinconia che altro, con Giovanna che abbandona definitivamente le proprie amicizie dell’infanzia per abbracciare la nuova vita che si è scelta e le sue nuove amicizie, anche se rimane un’ombra di amarezza che avvolge tutto prima di spegnere le luci della “grande illusione”.
Questo rappresenta anche la sensazione dello stesso spettatore che, giunto fino a qui, è stato talmente preso da questo climax crescente di sentimenti da sentirsi spaesato di fronte a questo finale di puntata che, di fatto, smorza proprio tale entusiasmo.
Non rimane che vedere il finale di stagione per vedere che cosa resterà di questi anni ’90 e cosa comporterà per Giovanna l’ingresso nella tanto odiata età adulta.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Fine degli ideali=Fine dell’infanzia e adolescenza
  • Cammeo di Raiz
  • Confronti dialettici…
  • Sequenza finale
  • …anche se fanno apparire il tutto vagamente retorico e letterario
  • Sempre minore presenza di zia Vittoria nel minutaggio generale
  • In generale ritmo altalenante, accadono molte cose ma nessuna veramente sviscerata a fondo

 

Si avvicina il finale per la miniserie tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante. Giovanna compie un’ulteriore passaggio fondamentale per la sua crescita, il tutto unito ai cambiamenti sociali e politici della sua epoca. Rimane purtroppo una vaga sensazione di indefinito per tutto quello che viene mostrato e (cosa peggiore) pesa sempre di più la presenza/assenza di zia Vittoria!

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

Rispondi

Precedente

Will Trent 1×01 – Pilot

Prossima

Where The Crawdads Sing – La Ragazza Della Palude

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.