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Shantaram 1×01 – The Three NosTEMPO DI LETTURA 4 min

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Negli anni ’70, un giovane australiano di nome Gregory David Roberts finì in carcere in Australia. Riuscì ad evadere, complici i lavori in corso nel penitenziario, e ad imbarcarsi con documenti falsi su un volo per l’India, destinazione: Bombay.
Non sapeva quali e quante avventure gli sarebbero capitate grazie a due incontri fondamentali che l’aspettavano appena messo piede nel nuovo ambiente. Il primo è quello con il simpatico Prabhu, “guida turistica” e maestro nell’arte di arrangiarsi. L’altro è quello con Karla, misteriosa femme fatale anche lei legata al mondo del crimine.
Dall’incredibile esperienza vissuta in quegli anni, Roberts ha tratto due libri da oltre mille pagine ciascuno. Il primo di essi, intitolato Shantaram, dà il nome a questa nuova serie di Apple TV+.

I MILLE VOLTI DI BOMBAY


Della metropoli indiana vengono mostrati alcuni scorci da sogno. Le inquadrature da cartolina turistica, però, si fermano saggiamente un attimo prima di diventare stucchevoli.
Bisogna infatti lasciare spazio a ben altri ambienti, primo fra tutti il bar “dove la polizia non guarda”, punto di ritrovo dei malavitosi in città. Poi i decadenti edifici, residuati dell’epoca coloniale, dove vivono i veri boss come Madame Zhou, pericolosissima maitresse di un bordello per clienti molto selezionati.
Apple Tv+ ha deciso di far uscire insieme i primi tre dei dodici episodi previsti, affinché si possa vedere subito anche un altro luogo cruciale per lo svolgersi delle vicende narrate: la baraccopoli di Sagar Wada, dove abita Prabhu.
Tutte le location, comunque, sono filmate con grande eleganza e compattezza stilistica, rendendo il prodotto curato e raffinato dal punto di vista visivo.

CI VUOLE UN FISICO BESTIALE


Il protagonista viene chiamato Dale ma, dato che sui suoi documenti falsi risulta Lindsay Ford, diventa subito Linbaba per i nuovi amici.
Ad interpretare il character è l’attore Charlie Hunnam, una scelta azzeccata dato che sul curriculum, oltre ovviamente a Sons of Anarchy, può contare anche il remake di Papillon nel ruolo del celeberrimo galeotto francese evaso dalla Cayenna. Tuttavia, oltre ai trascorsi sullo schermo, con la sua fisicità possente Hunnam rende credibile la sopravvivenza del personaggio attraverso mille peripezie con gente che assolutamente non scherza. Allo stesso tempo, riesce a sembrare di cuore tenero quanto basta per farsi subito coinvolgere da Karla in un giochetto molto pericoloso. Gli viene infatti chiesto di fingersi un attaché dell’ambasciata americana per liberare dalle grinfie di madame Zhou Lisa, una giovane e fragile drogata. Lui accetta, perché si è innamorato di Karla come una pera cotta.
E questo gli costa innanzitutto un pestaggio, poi provocherà conseguenze a valanga.

KHADERBAI


Non potendo più stare all’hotel, in quanto derubato dei documenti, Dale deve andare ad abitare a Sagar Wada. Siccome ha un addestramento da paramedico, diventa subito “il medico” della baraccopoli.
Tutto questo, unito all’amicizia con Karla, gli procura il terzo incontro in grado di plasmargli e sconvolgergli la vita: quello con Abdel Khader Khan, padrone del terreno su cui sorge Sagar Wada (terreno, fra l’altro, molto ambito dai boss della malavita). Ad impersonarlo c’è un attore carismatico e di esperienza come Alexander Siddig.
Ecco il secondo motivo per cui si è dimostrata una scelta saggia diffondere insieme i primi tre episodi. Si ha il senso di una palla di neve che si ingrandisce fino a travolgere tutto. A guidarne i movimenti, mentre rotola in discesa, il karma o chissà cosa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Compattezza stilistica
  • Eleganza visiva
  • Cartoline da Bombay
  • Poco mordente nella narrazione

 

La serie, finora, risulta un po’ blanda e manca di mordente anche quando vuole raccontare vicende degne del miglior romanzo d’avventura. Ci si deve accontentare, ad esempio, di un gruppo di personaggi secondari simpatici, ma nulla più. Tra di essi, un Vincent Perez un po’ invecchiato ma sempre simpaticissimo e affascinante e il piccolo criminale italiano interpretato da Luke Pasqualino. Quest’ultimo si esprime ottimamente nella lingua di Dante, grazie alle origini chiaramente denunciate dal suo cognome.
In generale, il passaggio sullo schermo perde l’aura di romanticismo della pagina scritta, anche perché diventa necessario tagliare abbellimenti retorici ed elucubrazioni filosofiche. Tuttavia, se lo show procederà accelerando il passo, come si è visto in questi primi episodi, si potrebbe tranquillamente continuare la visione. Nel frattempo, chi cerca un prodotto piacevole e non eccessivamente impegnativo, è già stato accontentato.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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