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The Flash 8×11 – ResurrectionTEMPO DI LETTURA 3 min

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recensione The Flash 8x11Episodio di The Flash il cui titolo calza perfettamente con la stagione in cui esce.
Ovviamente non c’è niente di epico o di religioso in questa “resurrezione”, quanto piuttosto la conferma che gli autori dello show hanno ormai da tempo esaurito le idee su trama e personaggi.
A tal punto che c’è bisogno di tirare fuori un character già rodato come Ronnie Raymond (Robbie Amell) per provare a suscitare un qualche minimo interesse per la trama orizzontale. E, perfino in questo caso, il risultato finale è quantomeno dubbio.

DEATHSTORM


Questo segmento di trama, infatti, è l’unico che in parte funziona. La vicenda prosegue quanto visto nel precedente “Reckless” dove tutto ciò funzionava in quanto veniva seguita tutta l’indagine relativa al misterioso Black Flame, su chi fosse e quali fossero le sue intenzioni.
Qui si parte già con la rivelazione che questo non è nient’altro che l'”anima” (se così si può dire) di Ronnie che sta cercando pace in questa realtà. E già da qui cominciano i difetti della puntata che, per buona parte, si basa su continui flashback di Caitlin sulla sua storia d’amore con l’ex-Firestorm e, per la restante parte, cercando di giustificare (con supercazzole scientifiche e improbabili) quello che è il salvataggio di un vero e proprio “stalker”.
Il tutto condito da una retorica di buoni sentimenti che si va poi a scontrare con l’effettiva realtà (per cui forse i dubbi di Barry non erano così sbagliati): questa nuova versione di Ronnie è in realtà Deathstorm, nuovo villain che da qui in poi occuperà la trama orizzontale del Team-Flash.

TEAM-FLASH INUTILE


In tutto questo va fatto notare come il character più sacrificato di tutti, in questo contesto, è proprio quello del protagonista principale.
La centralità del Team-Flash in queste ultime puntate riflette quanto detto prima, cioè che è evidente una mancanza di idee alla base della sceneggiatura. Si cerca così di spostare l’attenzione sui personaggi cosiddetti “secondari” dandogli maggior profondità e “seriosità”.
Una profondità che appare però molto artificiosa e “cringe”, come nell’inutile dialogo sull’importanza della divulgazione scientifica (completamente a caso) fra Chester e Allegra. O la stessa sotto-trama di Caitlin e Frost (ormai sempre più co-protagonista dello show). Il problema è che questi personaggi non hanno quel carisma che potevano avere un Cisco o un Wells, e le loro sotto-trame non fanno che ricalcare stereotipi e relazioni già viste e riviste in numerosi episodi precedenti. Tanto valeva, a questo punto, seguire il filone lanciato da “Impulsive Excessive Disorder” (non a caso uno degli ultimi episodi degni di nota dello show) piuttosto che tirare per le lunghe trame così ripetitive.

THE DISAPPEARANCE OF IRIS


Barry e Iris, che dovrebbero invece essere i veri co-protagonisti dello show, appaiono quanto mai sacrificati in un minutaggio risicato e ridicolo. Tanto che (a pensare male) si potrebbe quasi leggere questo come una prossima dipartita di Grant Gustin e Candice Patton dallo show. Il che non sarebbe neanche una cattiva idea sempre che questa sottintenda un cambiamento generazionale in casa West-Allen, poiché le alternative all’interno del Team-Flash al momento non sarebbero positive (a meno di non fare ulteriori serie spin-off).
Si spera che la scomparsa di Iris serva quantomeno a ridare a Barry un ruolo centrale anche per lui all’interno della trama orizzontale in vista delle prossime puntate di questa stagione di The Flash da bollare come “dimenticabile”.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Storyline di Caitlin e Frost
  • Scomparsa di Iris e cliffhanger finale
  • Barry perennemente in secondo piano
  • Sentimentalismi e retorica da parte del Team-Flash
  • Chester e Allegra
  • Supercazzole scientifiche
  • Mancanza di idee alla base di tutto

 

Una resurrezione che non sa di “pasquale”, nel senso di festività, o di annuncio di novità positive. Sa piuttosto di ripetitività di trama e mancanza di idee, caratteristiche ormai consuete per lo show targato DC-The CW.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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