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The White Lotus: Sicily 2×05 – That’s AmoreTEMPO DI LETTURA 3 min

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Vuoi per il focus sulla storia d’amore di Portia che costringe lo spettatore ad un minutaggio troppo alto di Jennifer Coolidge; vuoi per l’eccessivo spazio di trame prettamente teen; vuoi per un altro episodio che mette in campo un grosso “nulla di fatto” per molti dei personaggi in scena, fatto sta che “That’s Amore” abbassa leggermente l’asticella rispetto al precedente episodio di The White Lotus.
Si tratta, tuttavia, di un episodio con i tratti caratteristici del prodotto di Mike White: la discesa negli angoli più gretti dell’uomo umano procede e se in certi casi ancora la destinazione deve essere esplicitata (Ethan-Harper-Cameron), in altri già si iniziano ad avere delle avvisaglie ben chiare (Portia-Jack-Quentin-Tanya).

DINAMICHE ITALIANE E NON


La costruzione dell’episodio prevede un doppio contesto nel quale vengono girate le scene: l’interno del resort e le città siciliane. La realtà della zona viene principalmente sfruttata per calare all’interno del suo reale “mondo” Lucia, alle prese con una stranissima relazione insieme ad Albie.
Molti dei passaggi si possono evidenziare come preparatori. Su tutti quelli riguardanti le due coppie di amici per cui le crepe stanno venendo a galla solamente ora, esposte da una notte passata separati. A meno due dal finale è indubbio il desiderio di Mike White di portare tutta la storia all’esagerazione prima di far scoppiare definitivamente la bolla. Più attento, da questo punto di vista, il lavoro di scrittura per la famiglia Di Grasso per cui ancora si fatica ad intravedere all’orizzonte un preciso sviluppo. Le rivelazioni sul passato burrascoso di Bert come padre aggiungono ulteriori elementi all’equazione, ma da soli non bastano a giustificare un altro episodio di elaborazione relativamente alle crepe nei rapporti di cui si stava parlando poco sopra. Qualcosa deve muoversi.
Le dinamiche “italiane” invece convincono: gli approcci di Valentina ad Isabella si fanno sempre più insistenti, tanto che la donna per prevaricare la giovane receptionist ha allontanato Rocco, isolandola di fatto all’interno della struttura. Ad aggiungere ulteriore pepe alla vicenda, poi, c’è da tenere in considerazione anche Mia, disposta a prestazioni sessuali pur di perseguire la propria carriera di cantante. Prestazioni già promesse proprio a Valentina, che sembra solo di facciata di carattere burbero e scontroso.

NO, JENNIFER COOLIDGE NO…


A fare da contraltare a tutte le varie progressioni di trama c’è però l’alto minutaggio concesso a Portia e alla sua personale storyline che, se da un lato approfondisce un personaggio fino ad ora legato a doppio filo ad Albie, dall’altro obbliga lo spettatore a ritrovarsi tra i piedi Jennifer Coolidge per più tempo del solito. Questo, di fatto, il principale problema.
Il resto dell’episodio prosegue nella sua storia al limite, tra degustazioni e racconti di threesome. Manca a questo punto della storia, forse vero neo della storia, un collegamento che permetta alle varie sottotrame di fare ponte. I collegamenti si intravedono, ma manca un’ultima spinta: Lucia che chiede il denaro della serata a Cameron; Albie che scopre il precedente rapporto tra il padre e Lucia; Harper e Cameron; Portia che viene informata di ciò che ha visto Tanya.
Molti elementi ancora in gioco che potrebbero essere fatali per il castello di carte di falso buonismo che ancora regge.
Da segnalare nuovamente la scelta delle tracce musicali che ancora una volta aiutano ad esaltare il prodotto della HBO. Da apprezzare la semplicità come si passi da Miss Keta a Battiato passando per De André.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La degustazione di vino
  • Il rapporto tra Lucia e Albie
  • Le crepe sono finalmente sotto i riflettori: quando rovineranno definitivamente l’affresco fin qui abbellito da Mike White?
  • Le tracce musicali utilizzate all’interno dell’episodio
  • Il finale omosessuale della puntata
  • Jennifer Coolidge e l’eccessiva attenzione alla sua sottotrama

 

Il confronto risulta impari con il precedente episodio. Soprattutto perché un minutaggio più alto per Jennifer Coolidge già di suo dovrebbe bastare come handicap. The White Lotus deve iniziare a tessere la ragnatela anche tra le varie sottotrame, altrimenti rischia di non convincere totalmente.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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