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R.I.P. (Recenserie In Peace) – BuffyTEMPO DI LETTURA 6 min

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“Per ogni generazione c’è una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni, e le forze del male. Lei è la cacciatrice.”

 

È con questa frase che inizia uno tra i più importanti telefilm di fine anni ‘90 ed inizio 2000, una serie che, assieme ad altri (in primis Beverly Hills 90210), ha rivoluzionato il concetto di “teen drama”. È difficile dire a parole cos’abbia significato questo telefilm per un’intera generazione di ragazzi e, anche per questo, questa R.I.P. è stato scritto a 4 mani.
Basato sull’omonimo film uscito nel 1992 (che però non ha ottenuto grande successo) con protagonisti Kristy Swanson e Luke Perry, lo show è diventato in poco tempo un vero e proprio cult. Il fenomeno mediatico nato da questo telefilm è stato a lungo studiato sia dal punto di vista strutturale (trama, caratteri dei personaggi, sviluppo) sia da quello psicologico e sociale; basti pensare che su BTVS sono stati scritti libri, saggi e tesi di laurea: insomma un fenomeno che ha appassionato milioni di telespettatori in tutto il mondo. Buffy ha inoltre lanciato attori come Sarah Michelle Gellar, Alyson Hannigan (che poi sarebbe diventata ancora più famosa con American Pie e How I Met Your Mother), David Boreanaz e James Marsters oltre al regista Joss Whedon che, a distanza di qualche anno, sarebbe diventato IL punto di riferimento di tutto l’universo cinematografico (ed a breve anche telefilmico) dei supereroi targati Marvel Comics.
Per i pochi che ancora non conoscono BTVS, si cercherà di essere il più precisi e sintetici possibili sulla trama: Buffy Summers è una studentessa liceale che scopre di essere una Cacciatrice, ovvero una ragazza destinata a combattere e liberare il mondo da ogni sorta di entità soprannaturale, in particolare vampiri e demoni. Vampiri che comunque si allontanano dallo stereotipo introdotto in Twilight
Esempio lampante di ciò è rappresentato dal Maestro, vampiro villain della prima stagione, oppure da Darla e Drusilla, vampiresse sofisticate alla Intervista Col Vampiro.
Ad aiutare Buffy ci sono: il suo Osservatore Rupert Giles (inglese fino al midollo) e la Scooby Buffy gang, ovvero i suoi amici e compagni di vita. Tra essi meritano una menzione speciale:
  • Willow Rosenberg, all’inizio ragazza timida, secchiona ed un po’ sfigatella, che però col passare delle stagioni troverà fiducia in se stessa e attraverserà fasi totalmente opposte, diventando addirittura una Uberwitch
  • Xander, amico fidato e sarcastico che è il collante che tiene unito il gruppo e pure lui maturerà parecchio nel corso della serie
  • Cordelia, la classica cheerleader “cattiva” della scuola che però si sposterà alla fine della terza stagione mostrando una certa evoluzione caratteriale nello spin-off Angel
  • Al suo posto (per mantenere alto il livello di cattiveria mista a ironia) si aggiungerà Anya, ex demone della vendetta, uno dei personaggi più divertenti del Buffyverse
  • Infine Dawn, sorella
    adolescente di Buffy che lascerà a bocca aperta per come verrà introdotta.

Altri personaggi importanti sono Oz (lupo mannaro e ragazzo di Willow), Tara (strega impacciata), Drusilla (vampira allucinata con manie omicide), Faith (altra Slayer che darà del filo da torcere a tutti) e il trio nerd formato da Warren-Jonathan-Andrew.
Ultimi, ma non ultimi vengono i due vampiri per eccellenza che cambieranno totalmente (nel bene e nel male) la vita di Buffy: Angel e Spike. Questi due rappresentano un po’ le due facce della stessa medaglia il cui rapporto oscilla sempre tra la rivalità (nutrita soprattutto dal contendersi il cuore della Cacciatrice) ed il rispetto reciproco visto che, sotto sotto, si vogliono bene avendo passato diversi decenni fianco a fianco. Angel sarà il primo grande amore di Buffy e colui che riuscirà a ferirla di più. Anche in questo caso non si parla di un Edward che lascia Bella per andare a “scintillare” altrove, ma di pura crudeltà e sadismo. Spike invece è uno dei personaggi più riusciti di sempre: vampiro edonista, nichilista, pungente, con la passione per i Ramones e Billy Idol.
BTVS affronta tempi profondi come il cambiamento interiore, l’inadeguatezza, la ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo, l’amicizia ma anche la morte, l’omicidio, il senso di colpa, l’autodistruzione e l’abbandono.
Dalla quarta stagione, infatti, Buffy subisce un radicale cambiamento, anche dato dal fatto di non essere più al liceo e dover cominciare a crescere, nonostante il suo destino segnato, mentre dalla quinta stagione in poi, la serie prende una vera e propria piega dark per colpa di un paio di dipartite, fino ad arrivare all’apice di una spirale di violenza e oscurità con la sesta: morte, assassinii, vendette ed il mondo di Buffy che trema e sembra soccombere. La settima stagione, nonostante la perdita di un po’ di smalto, è la stagione della redenzione e della maturità per tutti i personaggi. Insomma non è un caso che Joss Whedon, da sempre grande appassionato di fumetti, nel corso dei vari episodi mostri come anche uomini e donne dotati di superpoteri (e persino demoni) si trovino a dover affrontare problemi normali della vita di tutti i giorni, temi che guarda caso fanno parte pure dell’universo fumettistico della Marvel con personaggi come Spider Man ad esempio. Infatti anche Buffy, esattamente come Peter Parker, si trova ad affrontare il difficile compito di dover conciliare la sua vita privata con i doveri da Cacciatrice.
Nonostante i temi importanti lo show non risulta mai troppo pesante e, anche per alleggerire determinate situazioni, contiene diversi momenti umoristici garantiti dal fido Xander e situazioni ironiche derivate dal fatto che i protagonisti hanno salvato il mondo innumerevoli volte eppure ogni volta ci si trova davanti una minaccia sempre più pericolosa delle precedenti.
Ulteriore punto a favore dello show è la sigla iniziale. Difficilmente si troverà un telefilm con una sigla così bella, elettrizzante e potente capace di trasmettere immediatamente l’atmosfera che si respira nella storia. A tal proposito i Nerf Herder (gruppo che ha composto il tema della serie) sono diventati famosi proprio grazie a Buffy.
Dal punto di vista dello stile televisivo, il telefilm annovera veri e propri capolavori tra i suoi episodi, come ad esempio “Hush” (tre quarti dell’episodio è girato in completo silenzio), “The Body” (cambio palpabile di stile di regia per comunicare dolore ed oppressione) e “Once More With Feeling” (episodio musical che piacerà anche ai non appassionati del genere).
È doveroso concludere dando una breve informazione che potrebbe interessare anche i fan più accaniti della serie che però non sono a conoscenza della cosa: la storia di Buffy non finisce con la settima stagione televisiva perché sono state realizzate anche un’ottava ed una nona stagione a fumetti (ed una decima stagione è attualmente in cantiere a quanto pare) in questo momento negli States è uscito il penultimo numero della nona serie per l’appunto.

(nella foto, la copertina del primo arco narrativo dell’ottava stagione)
La versione cartacea di Buffy è stata scritta ed ideata direttamente da Whedon in persona ed è quindi “canon” (che significa che la storia fa parte del Buffyverse ufficiale) anche se non trasmette completamente le stesse emozioni del telefilm; tuttavia se si vuole sapere come andrà a finire veramente la storia della Cacciatrice non si potrà fare a meno di leggere i fumetti. Per quanto riguarda la qualità dello show televisivo non si discute: BTVS ha fatto la storia. Fidatevi se vi si dice che ancora adesso, a distanza di dieci anni dalla sua fine, lo si amerà come fosse la prima volta. E sicuramente lo è per chi ha scritto la recensione.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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