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Snowpiercer 1×10 – 994 Cars LongTEMPO DI LETTURA 3 min

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Con la fine della rivoluzione nell’episodio precedente, era lecito aspettarsi la classica puntata di raccordo dopo i grandi tumulti, invece gli autori calano l’asso nella manica introducendo un enorme plot twist che cambia radicalmente questa stagione e getta le basi per la prossima.
Infatti dopo una prima parte di puntata caratterizzata dai classici disordini tipici di ogni evento rivoluzionario, la narrazione improvvisamente cambia ritmo con l‘arrivo di un treno merci sotto il comando di Mr. Wilford in persona che riesce, nonostante gli sforzi di Melanie e dei macchinisti, a inglobare lo Snowpiercer, prendendone il controllo.
Come se non bastasse, a fare da intermediario tra i due treni arriva Alexandra Cavill, figlia di Melanie, erroneamente ritenuta morta e invece viva e vegeta e al servizio di Wilford.
Certo può sembrare irrealistica l’improvvisa apparizione di un secondo treno, sino ad ora mai avvistato, ma in un mondo post apocalittico dove la Terra è congelata e gli unici superstiti viaggiano su un treno senza sosta, non ci si poteva aspettare un colpo di scena ordinario.
L’arrivo di un altro treno cambia radicalmente le carte in tavola, per un ordine sociale interno già sconvolto dalla recente rivolta e che non avrà il tempo di stabilizzarsi, visto che Wilford sicuramente non farà da spettatore essendo, almeno a livello teorico, il capo designato di entrambi i treni, come testimoniano le reazioni colme di gioia dell’ex prima classe.
Resta inoltre da capire quale sarà il ruolo di Andrè in questa nuova situazione, visto che il carismatico leader dei ribelli, nonostante avesse proposto l’elezione democratica di un consiglio rappresentativo, rimane una figura centrale per gli equilibri di potere interni dello Snowpiercer.
Dopo un pilot soporifero, lentamente la serie di casa Netflix è cresciuta e una volta superata la trama investigativa, la storia ha iniziato a decollare, nonostante un inizio di stagione tutt’altro che promettente, eccessivamente lento e frutto forse della sicurezza da parte degli autori di potersela prendere comoda, vista la conferma di una seconda stagione ancor prima dell’uscita della prima.
Senza dubbio è stata Melanie Cavill, interpretata dall’ottima Jennifer Connelly, ad attirare l’attenzione degli spettatori, risultando il personaggio migliore della serie, con mille sfaccettature e un carattere apparentemente ferreo, contraddistinto dalla salvaguardia di un bene superiore, la sopravvivenza dei passeggeri, un fardello che ha portato l’ex capo del treno a compiere anche azioni atroci ma, come dimostrato più volte, inevitabili.
L’ottima caratterizzazione psicologica di Melanie è stata poi accompagnata dalla crescita dei personaggi secondari come Ruth, detestabile ma esempio perfetto dell’idolatria costruita a tavolino sulla figura di Wilford e Till, che da tutrice dell’ordine è cambiata fino a diventare figura di spicco dei rivoluzionari, tanto da lasciare la compagna per la diversa visione politica riguardante la vita all’interno del treno.
Tralasciando ogni paragone con la graphic novel da cui è tratta la serie e con l’omonimo film diretto da Bong Joon-ho, viste le numerose divergenze narrative, tirando le somme al termine di questa prima stagione si può affermare che Snowpiecer sia un buon prodotto seriale, pur con evidenti difetti, che grazie alle interessanti tematiche trattate è riuscita a conquistarsi un buon seguito all’interno dell’ormai sconfinato catalogo di casa Netflix.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’enorme plot twist che sconvolge l’intera stagione e getta le basi per la seconda
  • Melanie, anche come macchinista rimane il personaggio più interessante della serie
  • La crescita dei personaggi secondari
  • Niente da segnalare

 

Snowpiecer si conclude con uno splendido episodio, frutto di una crescita costante della serie, visibile anche nelle valutazioni in casa Recenserie che negli ultimi episodi hanno sempre superato la sufficienza, voto a cui lo show aveva fatto ormai l’abitudine. Per il season finale il massimo dei voti è meritato, per 45 minuti pensati per porre le basi a una seconda stagione sicuramente attesa, dove Sean Bean apparirà nel ruolo di Mr. Wilford e già per questo meriterebbe la visione. Non ci resta che aspettare.

 

The Train Demanded Blood 1×09 ND milioni – ND rating
994 Cars Long 1×10 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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