);

Star Trek: Picard 2×05 – Fly Me To The MoonTEMPO DI LETTURA 5 min

/
()

Star Trek Picard 2x05Proseguono le mirabolanti avventure di Picard e i suoi fantastici amici nel XXI secolo.
Ormai è chiaro che il viaggio nel passato non è una semplice digressione né una di quelle avventure che le vecchie serie risolvevano in un paio di puntate: si tratta, invece, del vero fulcro della seconda stagione. Anche se non è ancora chiaro dove si voglia andare a parare, e la tanta carne messa al fuoco nel quinto episodio non facilita questa operazione.

LA GRANDE EVASIONE


Partendo dalla storyline forse più inutile ed evitabile di questi ultimi episodi: Rios al gabbio. Va bene che Star Trek ha sempre contenuto in sé una critica sociale, o quantomeno una riflessione sui tempi presenti, e che la presenza di un ispanico era un’occasione troppo ghiotta per non infilarci la solita critica al regime trumpista in materia di immigrazione, ma qui gli sceneggiatori hanno dimostrato tutti i loro limiti.
Non solo manca uno sviluppo serio e profondo della tematica, ma si ha l’impressione che tutta la vicenda sia stata messa su semplicemente per allungare il brodo, creando un imprevisto da superare e dando a Sette e Raffy qualcosa da fare per tenerle occupate, mentre la vera “ciccia” narrativa era altrove.
L’unica nota positiva è che Rios è stato liberato, senza menarla troppo con la sua prigionia e la deportazione oltre confine. Chissà, forse nel prossimo episodio tornerà a fare qualcosa di utile.

“VECCHIE” CONOSCENZE


É stato detto e ridetto più volte: Star Trek: Picard fa un uso massiccio, forse persino esagerato, del fan-service. In questa stagione più che mai, visto che fin da subito sono stati buttati nella mischia Q, la regina Borg e Guinan.
In “Fly Me To The Moon” si continua a lavorare su questo fronte, ma da un’angolazione diversa, portando in scena personaggi inediti ma al contempo molto familiari, o comunque assai legati ai protagonisti della saga. Tanto per cominciare, torna sullo schermo l’habitué Brent Spiner, che dopo essere stato Data, Lore, lo scienziato Noonian Song, il suo antenato Arik Soong e il suo figlio Altan Inigo Soong interpreta… sì, un altro Soong.
Adam, per la precisione, esperto di genetica del XXI secolo in cerca di una cura per la rara malattia genetica della figlia. Costei è interpretata invece da Isa Briones, già interprete di Soji e della sua gemella, permettendo così di prendere due piccioni con una fava: da un lato spiegare da dove deriva l’aspetto fisico dei due androidi, dall’altro continuare a dare un lavoro alla Briones, visto che il suo personaggio in questa stagione è rimasto “parcheggiato” nella linea temporale originale.
Perlomeno, la sceneggiatura riesce ad incastrare alla perfezione Adam e sua figlia nella nuova trama, perché è al genetista che si rivolge Q per farsi guarire dai non meglio precisati problemi che lo affliggono.
Meno chiare sono le motivazioni dietro la scelta di far interpretare l’Osservatore a Orla Brady, già volto della romulana Laris. L’unica spiegazione plausibile, ossia che si volesse riportare a galla la mezza cotta di Picard per la donna, viene platealmente smentita dal modo in cui il loro rapporto si sviluppa nel corso dell’episodio, su binari sempre molto “professionali”, ma non è detto che non vi siano sorprese all’orizzonte.

COLPI DI SCENA


Una critica che non si può certo muovere a Star Trek: Picard è la mancanza di plot twist ad ogni episodio. “Fly Me To The Moon” ne riserva due, uno abbastanza telefonato e l’altro evidente fin dal titolo dalla puntata.
Innanzitutto, si viene a sapere che la divergenza temporale ha a che fare con una lontana parente di Jean-Luc, Renée Picard, astronauta coinvolta in una nuova missione spaziale verso la Luna. É evidente qui il riferimento all’attualità, visto che il ritorno dell’uomo sul nostro satellite è una delle priorità dei programmi aerospaziali, tanto da aver ispirato anche serie come la dimenticabile Space Force. Tuttavia, si intuisce che nella cronologia della saga questo evento ha un’importanza ancora maggiore, in quanto dovrebbe ridare speranza all’umanità e rilanciare la conquista dello spazio, aprendo le porte all’esplorazione e rendendo possibile il primo contatto con altre civiltà spaziali così come lo si conosce.
Il piano di Q, invece, sembra quello di impedire tale missione e quindi far sì che l’umanità evolva in una forma ben più ostile, guerrafondaia e xenofoba, appunto l’umanità vista in “Penance”. Ed è questo rischio che Picard e i suoi devono scongiurare.
Il secondo colpo di scena, come già detto piuttosto prevedibile ma non per questo da buttar via, riguarda la dottoressa Agnes Jurati e la regina Borg. Sorvolando sulla stupidità con cui la donna si fa assimilare dalla Borg, il fatto che adesso la pericolosissima matriarca sia dentro di lei apre le porte a scenari interessanti, oltre a dare al personaggio della bionda una sua utilità narrativa. Si vorrebbe poter dire lo stesso del resto della ciurma.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno di Brent Spiner nei panni di Adam Soong
  • Si iniziano a chiarire le intenzioni di Q e la natura della divergenza temporale
  • La regina Borg assimila Agnes Jurati
  • L’inutile storyline di Rios
  • Non si capisce ancora perché l’Osservatore abbia le fattezze di Laris
  • Il modo in cui la Jurati si fa assimilare dalla regina Borg è ingenuo

 

Tra storyline inutili, intriganti colpi di scena e il solito pizzico di fan-service, Star Trek: Picard porta a casa ancora una volta un episodio soddisfacente che inizia a chiarire alcuni punti della trama. Anche se, bisogna essere sinceri, Brent Spiner ormai interpreta più personaggi di Tatiana Maslany in Orphan Black.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

Nessun voto per ora

Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

Rispondi

Precedente

Killing Eve 4×07 – Making Dead Things Look Nice

Prossima

The Walking Dead 11×16 – Acts Of God

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.