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Star Trek: Strange New Worlds 1×07 – The Serene SquallTEMPO DI LETTURA 4 min

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Star Trek Strange New Worlds 1x07 RecensioneStar Trek: Strange New Worlds sta portando sul suo groppone un peso enorme. In poche parole, dopo i fallimenti (Discovery) e i tentativi riusciti a metà (Picard), il franchise sembra aver trovato il suo prodotto dalle uova d’oro. Uno show apprezzato dal pubblico generalista e dai fan più hardcore, scritto bene e girato ancor meglio. Non è un caso, infatti, che questa serie sia già stata rinnovata da Paramount+, aggiungendo al ricco cast una squisita new-entry come Paul Wesley nei panni di James T. Kirk.
Proprio ad un passo dal finale di stagione, con tre episodi ancora in serbo, si vedono dei primi sprazzi di trama orizzontale. Nonostante Strange New Worlds sia una serie con una spiccata verticalità, questi accenni e richiami a eventi di episodi precedenti sono molto piacevoli, lasciando spiazzato in senso positivo lo spettatore. Ecco infatti che in “The Serene Squall” viene richiamata T’Pring proseguendo la storia di “Spock Amok“, inoltre anche l’infatuazione segreta di Chapel verso il vulcaniano prosegue in questo episodio. Segnali incoraggianti per uno show che sceglie di non assestarsi troppo, bensì di evolversi in continuazione.

LA LOGICA DI SPOCK


L’intreccio di “The Serene Squall” è ben costruito, partendo da un concept classico “trekkiano” per poi deviare in qualcosa di originale. Il fulcro dell’episodio è però ancora la psicologia di Spock. È stato detto più volte come il personaggio interpretato da Ethan Peck sia ancora abbastanza lontano dal primo ufficiale interpretato da Leonard Nimoy. Tuttavia pian piano, attraverso episodi come questo, si sta lentamente costruendo la personalità del personaggio più iconico del franchise.
Gli approfondimenti sul kolinahr catturano lo spettatore, ripescando un antico rituale visto nel primo film della saga. Anche le scene di combattimento a bordo dell’Enterprise offrono una messa in scena ordinata, complice una CGI molto pulita. Tutto rema verso un piccolo passo nell’evoluzione del personaggio di Spock, che alla fine dell’episodio si è, di fatto, avvicinato un po’ di più alla sua versione classica. Il tradimento verso i suoi sentimenti, unito alla soluzione finale al problema, rappresentato dal capitano Angel, sono ciò che fanno apprezzare maggiormente una serie come Strange New Worlds. Uno show capace di far riassaporare vecchi ricordi con un fascino moderno e sotto una nuova lente d’ingrandimento.

Chris Pike:I’m only gonna tell you this once: get the hell out of my chair.

PIKE ALL’ARREMBAGGIO


Seguendo la più classica delle regole di sceneggiatura seriale anche in “The Serene Squall” il cast principale viene diviso su due binari, portando avanti due storyline che concorrono alla missione dell’episodio. L’arrembaggio subito dall’equipaggio vede Spock e la dottoressa Chapel impegnati a resistere a bordo del vascello della Federazione. Intanto, Pike e una piccola delegazione dell’Enterprise si teletrasporta a bordo della nave pirata, spostando il conflitto su due diverse ambientazioni. Stavolta tocca al (miglior) capitano alleggerire un po’ la trama, con una storyline più comica e meno seriosa del solito.
La delegazione viene infatti imprigionata, dovendo quindi cercare un escamotage per evadere e tornare alla base. La trovata è quanto mai divertente e forse anche troppo poco credibile, toccando alla pancia della ciurma pirata. Cucinando per l’equipaggio della Serene Squall, il “boy-scout” Christopher Pike riesce addirittura a conquistare la leadership necessaria tra i pirati per far partire un ammutinamento. Peccato che questo ribaltamento delle parti porterà ad un doloroso ma divertente bombardamento proprio ai danni dell’Enterprise.

TRIANGOLI AMOROSI VULCANIANI


Insieme al focus sul dualismo psicologico umano/vulcaniano c’è un secondo aspetto molto importante affrontato in questa puntata. A soli due episodi di distanza da “Spock Amok” ecco che il triangolo amoroso tra Spock, T’Pring e Chapel viene subito sviscerato attraverso una trama al servizio delle emozioni. È noto come nella serie classica la dottoressa Chapel covasse un amore segreto nei confronti del primo ufficiale vulcaniano, mai corrisposto del tutto. Allo stesso modo, nemmeno la relazione a distanza con T’Pring porterà i suoi frutti.
Spock metterà sempre la logica al primo posto davanti alle emozioni, come se dovesse costantemente dimostrare la sua appartenenza alla specie vulcaniana. Anche nelle questioni personali, mettendo il lavoro, la carriera, la Flotta Stellare, davanti ai suoi sentimenti nei confronti della bella T’Pring. In ogni caso, la scena del bacio tra Spock e Chapel, interpretata magnificamente da Jess Bush, riesce a far emozionare lo spettatore, attraverso i diversi punti di vista di ogni personaggio presente, conoscendo anche l’epilogo di questo triangolo destinato a non consumarsi mai veramente.

PS: finalmente c’è una data d’uscita per Paramount+ in Italia, che presenta nel suo catalogo di partenza proprio Star Trek: Strange New Worlds!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I sentimenti pronti a prendere il sopravvento di nascosto nel giovane Spock
  • Le scene di combattimento e la CGI
  • Una trama apparentemente lineare ma ricca di spunti
  • Musiche che richiamano la serie originale
  • Sybock!
  • Ora ci sono potenzialmente due grandi villain a disposizione
  • La linea comica affidata al capitano Pike
  • Il triangolo amoroso ben affrontato
  • La recitazione di Jess Bush
  • Il capitano Angel troppo edulcorato come personaggio nella seconda metà di puntata
  • Jesse James Keitel in overacting
  • La cucina come escamotage per la fuga

 

Un episodio leggero che ha il compito importante di introdurre due potenziali grandi villain per l’Enterprise. Accenni di trama orizzontale, o magari anche dei bei vecchi episodi doppi che potrebbero rappresentare un finale di stagione coi fiocchi.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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