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Supernatural 9×21 – King Of The DamnedTEMPO DI LETTURA 3 min

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Una piccola considerazione su “Bloodlines” prima di cominciare a parlare della puntata odierna: tempo perso e speso male. A distanza di una settimana dalla messa in onda del backdoor pilot The CW ha deciso di non trasformarla in serie per la prossima stagione quindi i precedenti 40 minuti sono da prendere e cestinare perchè difficilmente riusciranno ad avere un seguito. Chicago rimarrà governata dalle 5 famiglie di mostri a meno che Sam e Dean non ritornino in città. Poco male, ce ne faremo una ragione lo stesso.
Da un episodio con un titolo così importante come “King Of The Damned” c’era da aspettarsi il ritorno in pompa magna di Crowley ed Abaddon e così in parte è stato ma in parte qualcosa è venuto a mancare. La necessità di riconvogliare in un’unica storyline la guerra angelica e quella demoniaca ha costretto Carver e gli autori a sparare alcune pallottole in anticipo non sfruttando adeguatamente tutto l’hype di cui avrebbero giustamente potuto godere, lo scontro finale con Abaddon ne è un chiarissimo esempio.
Un momento così importante è stato trattato bene ma non benissimo e con tutti i dovuti crismi del caso visto anche l’elevata difficoltà con cui si è arrivati allo scontro. Un semplice “colpo da demone” come l’appendere le persone al muro non basta a galvanizzare la sete dei fan di vedere sempre nuovi ed elettrizzanti scontri, quindi non c’è da stupirsi se l’effetto che ha avuto lo scontro tra Dean ed Abaddon non ha superato la barriera dello schermo bucandolo.
Da un cavaliere dell’Inferno con secoli di onorato sbudellamento alle spalle c’era da aspettarsi una resistenza e degli stratagemmi un po’ più alti e sofisticati nei confronti di Crowley e dei Winchester, soprattutto anche considerando il fatto che Abaddon era a conoscenza dei poteri della First Blade. Certo, nulla da dire sul risultato finale, quello di cui vado lamentandomi è solo il modus operandi troppo rapido e conciso con cui è stato orchestrato il tutto e che non ha reso giustizia allo scontro.
Ad influenzare il risultato ci si sono messi sicuramente i vari momenti dedicati a Castiel e quelli rivolti al figlio di Crowley che hanno stemperato l’attesa non riuscendo a mantenere alta la tensione narrativa. Addirittura c’è da dire che l’introduzione di Gavin (in realtà già apparso nella 6×20 come fantasma) ha reso troppo l’atmosfera più comica del dovuto, insomma tempismo sbagliato e troppe attenzioni hanno compromesso la piena riuscita di un “King Of The Damned” che avrebbe potuto essere un grandioso episodio e che invece alla fine è soltanto una buona puntata come tante altre.
Peccato che meritasse di essere ricordata per il suo valore aggiunto: la morte di Abaddon per mano di Dean. Per fortuna ci sono altre due puntate per rendere epica questa nona stagione…

PRO:

  • Introduzione di Gavin
  • La base di Castiel e tutta la sua sofisticatezza
  • Crowley ed il suo lato umano mentre si relaziona con il figlio
CONTRO:
  • Scontro finale Dean VS Abaddon
  • Manca la tensione narrativa che un episodio del genere meriterebbe

 

Ci tengo a precisarlo: nonostante la stessa votazione, “Bloodlines” e questo “King Of The Damned” sono valutati su scale diverse per ovvi motivi. “Bloodlines” è un backdoor pilot e va visto in quell’ottica, “King Of The Damned” invece rientra nella classica valutazione della serie.

 

Bloodlines 9×20 2.03 milioni – 1.0 rating
King Of The Damned 9×21 1.59 milioni – 0.8 rating

 

VOTO EMMY

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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