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The Fall 1×05 – The Vast AbyssTEMPO DI LETTURA 6 min

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La lingua italiana per “abisso” intende una profondità, un precipizio, un baratro. La prima cosa a cui pensa una qualsiasi persona  pronunciando la parola abisso sono le profondità del mare, quella parte di Oceano che deve ancora essere esplorata a sufficienza, causa struttura che non permette di avvicinarsi se non agli esploratori più capaci.
Ci sono però altri tipi di abissi, più vicini a noi: gli abissi del genere umano.
Scientificamente, sappiamo che sono note molte delle azioni che impegnano il nostro cervello: l’udito, la vista, i movimenti, ormai se ne comprendono  i vari collegamenti neuronali che ci permettono di ascoltare buona musica, o guardare un buon film. Manca però ancora una  fetta del nostro Sistema Nervoso che necessità di essere scoperto, e in questa razione di materia grigia si nascondono i perché più oscuri: perché alcuni di noi sono poco empatici? perché alcuni di noi ammazzano? In questo senso, la profondità dell’ambiente marino non è niente se confrontato a quella dell’animo umano.
In questo series finale, la vastità dell’abisso è sempre per lui, Paul. La vittima della scorsa puntata è ancora viva, il cerchio inizia a stringersi intorno a lui soffocandolo (sì, il mio è humor nero), e in più la polizia ha divulgato un video in cui la  terza vittima, Sarah Kay, incontrava la sorella in un parco poco prima di morire, e subito dopo risulta entrare nel parco in questione lui con la figlia minore usata a mò di alibi per seguire la Kay. Assillato dalla moglie che lo incita ad andare alla polizia per rendersi utile a trovare il cattivone, lui si ritrova a contatto con i vari agenti. Viene interrogato e con incredibile sangue freddo risponde correttamente a tutte le domande, non è possibile quindi che ricavarne un giudizio positivo. L’unica perplessità lo raggiunge quando gli vengono chieste le impronte e il DNA, e lì inizia a millantare la fuga.
Innanzitutto diciamo che la nonchalance e l’intelligenza con cui Paul mente all’agente di polizia potrebbe far rabbrividire anche l’animo più temprato: personalmente, se un poliziotto mi si fosse avvicinato e mi avesse chiesto cosa avevo mangiato la sera in cui veniva commesso un omicidio, pur essendo innocente, avrei risposto “spinaci e mozzarella”con l’entusiasmo di una bambina di cinque anni, ovviamente catturando i sospetti del tipo. Probabilmente però io non ho seguito corsi di bugiardia per anni come lui e quindi glissiamo.Comunque, qui viene dimostrato lo studio da egli compiuto delle varie situazioni che gli si sarebbero presentate e il come agire successivamente in modo da non destare il minimo sospetto.
Però, caro Paolino, non avevi fatto i conti con Stella Gibson che, di nuovo, pare essere l’unica poliziotta diligente in una stazione di polizia brulicante di poliziotti. La Detective è riuscita ad attrarre la sua attenzione, vuoi per lo smalto rosso identico a quello della sua vecchia preda, vuoi perché per un attimo sembrava aver capito chi fosse con un solo sguardo, vuoi infine perché la lettera che lui ha inviato al padre della Kay non era così libera di indizi sul come trovarlo come pensava (eh sì, la prossima volta che dovete spedire posta, usate un foglio appena comprato, o sopra di esso la vostra cara bambina potrebbe farci un bel disegnino istruttivo). Fatto sta che lei ora si ritrova in netto vantaggio, Spector lo sa e in più si è esposto parecchio chiamandola, ergo c’è da scommettere che già dalla premiere della seconda stagione, ci sarà chi unirà la voce al viso ed ecco il tutto.
Ora, devo dire che a parte questa parentesi (molto lunga in realtà) dedicata ai protagonisti e alle profondità morali che li avvolgono, il resto dell’episodio è stato abbastanza deludente.
Difatti parliamo di lei, la donna più stupida d’Irlanda: Sally Spector.
Partiamo dal “Vi sarete fatti un sacco di risate su di me” : qualcuno dovrebbe farle capire che sì, abbiamo riso di lei ma non per quello che pensa. Sappi Sally che tuo marito non è mai andato con la quindicenne, ti ha detto una bugia, è solo un povero psicopatico con strani desideri sessuali e sì, la colpa è tua se non riesci a vedere l’ovvio. E comunque, non è affatto vero quello che ha affermato sull’imparare a conoscere tutto di una persona attraverso i parenti e gli amici: quanti di noi hanno fratelli o amici con una nostra visione distorta? Se lo conosci da anni, e lui continua a inventarsi fandonie a cui credi inspiegabilmente, il problema sei tu (che poi, glielo spiegate voi al figlio che deve ancora nascere che il padre è pazzo e la mamma è scema?).
Infine, per terminare aggiungiamo qualche commento alla piccola parte della puntata legata alla polizia e ai suoi affari loschi: è sempre stato evidente in verità, fin da metà serie, che non si sarebbe giunti ad una conclusione a proposito in tempo per il finale. Direi nemmeno ad un passo in avanti, dato che (giustamente) questo episodio era dedicato al duo Stella-Paul. In realtà, sembra che gli autori si siano rilassati sulle loro poltrone in pelle dopo l’inizio della serie, credendo di  avere tutto il tempo per poter continuare poi la storia. Tralasciando però il fatto, che cinque episodi sono pochi e lo spettatore rimarrà adesso con molti, molti dubbi. Va bene avere una trama orizzontale che procede, ma se già stiamo parlando della cattura di un serial killer da parte della polizia, perché continuare ad aggiungere carne al fuoco? Ci sono molte, troppe storie narrate in contemporanea: Paul e la famiglia, Stella e la sua carriera, Paul e gli omicidi..Insomma, l’impressione è che essi abbiano voluto aggiungere e diversificare creando solo un gran confusione in alcuni momenti.
In conclusione, perché questo è un season finale?
In realtà, è stato solo un episodio come gli altri, anzi il voto è minore agli altri semplicemente perché, cari miei autori, non ci avete chiarito un bel niente. In cos’era immischiato il sergente Olson? La vittima riconoscerà Paul come il suo carnefice o in un semplice attacco di cuore ci verrà portata via senza ulteriori spiegazioni? Ma soprattutto, dove avete trovato una donna così stupida (la moglie) da non capire nulla di quello che fa il marito?

PRO:

  • “Contatto” Stella-Paul: era la fine della serie, ci mancherebbe che stì due non si incontravano, però è stato ben studiato e messo in scena;
  • Paul: una puntata praticamente dedicata al suo “abisso” interiore;
  • Lo “sdoppiamento” narrativo di ogni storia di cui sembra essere ricco questo telefilm: bene contro male, uomini contro donne, mariti contro mogli, Gibson contro Spector. È una delle cose caratteristiche di questa serie e che la rende particolare rispetto alle altre.
CONTRO:
  • Paul che si giustifica con la moglie inventando una relazione extra-coniugale..quello sì,che era un vero clichè.
  • Sally,Sally, Sally: solo tu potresti contare 354687 contro;
  • Katie : è viva ahimè. Speravo in un tragico squartamento e invece no, è viva ahimè.
  • Millemila sottotrame che in un’intera stagione non hanno portato a niente. A niente.
  • Vi erano attori bravissimi e competenti, l’Irlanda e una buona storia: ammettiamolo, tutti elementi che non sono stati sfruttati al massimo.
  • Non è assolutamente un season finale, è solo il continuum degli episodi avuti fino ad ora. Tanti inizi e mai una fine.
L’unico motivo di questa “fine” è dovuto alla partenza di Paul & family per la Scozia, sapendo bene che più che una fine, si tratta di un nuovo inizio. Mi aspettavo di più visto le premesse, sinceramente.

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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